domenica 30 marzo 2014

... Quella ragazza che non riusci a sognare…


Nel maggio del 2012, a 85 anni di eta’, moriva Nada Giorgi, l'amica dello scrittore Carlo Cassola che ispirò il celebre romanzo pubblicato da Einaudi, che nel 1960 vinse il premio Strega,”La ragazza di Bube”.Nada era la Mara Castellucci del romanzo, ma contro la storia così come l'aveva raccontata lo scrittore Carlo Cassola, lei non smise mai di lottare. Non accettava che il suo Bube, nel romanzo Arturo Cappellini, nella realtà Renato Ciandri, fosse descritto come il colpevole del duplice omicidio maturato nell'ambiente partigiano nel 1945 a Santa Brigida (nei pressi di Pontassieve) quando venne ucciso, in seguito a una lite, un maresciallo dei carabinieri e suo figlio. "Le dava fastidio non soltanto che Bube nel romanzo fosse colpevole dell'omicidio, ma anche che si lasciasse immaginare al lettore che lei avesse avuto una storia con un altro uomo, Stefano.

giovedì 20 marzo 2014

L’Abruzzo selvaggio e primitivo e il "cristiano" Silone



I romanzi, i saggi più significativi e i lavori teatrali di Ignazio Silone sono tutti ambientati in Abruzzo. La problematica sociale, politica e religiosa dei suoi racconti trova eco anche negli altri paesi, dove continuano ad essere tradotti e discussi: “Guardate Silone è radicalmente legato alla sua terra, eppure è talmente europeo” (Camus).Quella di Ignazio Silone, nato a Pescina, in provincia dell’Aquila, il 1 Maggio 1900, uno degli scrittori simbolo del Novecento non solo italiano, fu una vita drammatica, segnata dai lutti che colpirono la sua infanzia, come per esempio il terremoto del 1915 che distrusse il paese natale, rendendolo orfano, e da un precocissimo impegno politico (dapprima nelle file della Federazione giovanile socialista e poi, con il congresso di Livorno del 1921, nel neonato Partito Comunista d’Italia, di cui Silone divenne uno dei capi).

mercoledì 12 marzo 2014

Ma quali Angeli e Demoni nel Dante che cammina i nostri passi.


Nel mistero degli Iniziati c’è il Dante che segna il viaggio nella tradizione della modernità

di Micol Bruni


La Ragione del Concreto e l’Ampiezza del Crepuscolo sono i due “Limiti” di una filosofia dello Specchio, che va oltre la filologia di una poetica, che ha trovato in Dante Alighieri il riferimento di un Medioevo che non è stato età degli inferi, tra “angeli” e “demoni”, come spesso, “scolasticamente”, si usa pronunciare. Il dibattito di questi anni è oltre la “Commedia” dell’analisi, perché, in un tale contesto, non si può prescindere della frattura tra la filosofia neo – medioevale e quella pre – illuminista che caratterizzerà tutto il Settecento sino a rompere quella teologia del sapere in una frattura con l’esistenzialismo senza l’ismo.

lunedì 10 marzo 2014

“Era biondo, era bianco, era beato, Sotto l'arco d'un tempio era sepolto “



Per quanto, a scuola non si studino più a memoria le poesie,( ahimé ), in alcune famiglie(sempre di meno) c’è ancora qualcuno che quando accidentalmente un qualcosa fa ricordare gli Svevi, cita il pezzo frutto di antiche fatiche: “Era biondo, era bello, era beato: sotto l’arco di un tempio era sepolto”. Magari senza ricordare l’autore, Aleardo Aleardi. La figura di questo orfano,Corradino di Svevia, sceso dalle natie brume germaniche per riconquistare le terre del padre, usurpate dallo zio e promesse da vari papi ai francesi, tradito e decapitato poco più che diciottenne, ha commosso tante fanciulle ora nonne, facendole piangere d’amore, un misto di sentimento materno e innamoramento per un eroe, perdente ma sempre eroe! Chi era Corrado II, chiamato Corradino dal popolo per distinguerlo dal padre che portava lo stesso nome?

sabato 1 marzo 2014

Noi, la lingua e il pc...tutto scorre...



Il concetto di lingua, quale lo intendevamo solo due - tre decenni addietro, appare superato. Una lingua deve oggi accogliere necessariamente parole da altre lingue, e non solo dall'inglese. «Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure e la nostra infamia». Così, 200 anni fa, un giovane giacobino arruolato a Bologna nell'esercito francese, Ugo Foscolo, scriveva le prime battute del suo “Ultime lettere di Jacopo Ortis». Chi oggi, altrettanto giovane, lo capirebbe? La retorica domanda viene quasi spontanea alla presentazione del nuovo Vocabolario Treccani 5 volumi, un CD-ROM, un vocabolario trasportabile detto “Il Conciso” e un gioco di società sulla lingua italiana che dedica grande attenzione ai nuovi linguaggi giovanili.