domenica 28 febbraio 2016

Quando si sognava su due ruote...



Godiamoci ,prima,questa meravigliosa ed immortale foto, tratta dal film "Vacanze romane" con Gregory Peck e Audrey Hepburn.E' il simbolo di quegli anni, quei meravigliosi anni...quei fantastici anni...spensierati ,sognanti,semplici! Negli anni '50 e '60, gli anni della rinascita dopo la seconda guerra mondiale, assistiamo ad una progressiva motorizzazione, dovuta a molteplici fattori.Prima della guerra le moto e le automobili si potevano contare sulle dita di una mano, sia perché il prezzo di acquisto era inavvicinabile ai più e la benzina era molto cara (nel 1937 un litro di benzina costa 6 lire - come 4 kg. di pane - cioè come se oggi costasse 10 Euro!), sia perché l'economia del paese era basata quasi esclusivamente sull'agricoltura e non c'erano strade per andare nelle campagne ma solo mulattiere. I mezzi di trasporto erano quindi i muli che erano l'equivalente dell'odierna utilitaria,i pochi che andavano a lavorare fuori paese usavano la bicicletta e, per i trasporti su strada, il mezzo principale era il carro(“lu trainu”).

martedì 9 febbraio 2016

Infoibati con il sole tra i casolari. Per non dimenticare occorre ricordare

di Pierfranco Bruni

Iliana; “Ti aspetto e se l’alba dovesse giungere prima di te mi metterò in

cammino. Verrò a cercati…”.
Gabriele: “Non lo fare. Io ritornerò Non metterti in cammino. La strada è nella storia. Noi siamo i vinti e lo spazio del viaggio è senza geografia…”. 
In una lettera indirizzata a mio padre, tra i le pagine di un  quaderno con la copertina  nera, ho trovato un appunto.

lunedì 8 febbraio 2016

Passato Carnevale, mercoledi arriva...Quaremma



Una brutta vecchina,priva di denti, vestita di nero,un fazzoletto in testa, un fuso tra le mani:  "quaremma" ammonisce e ricorda  la fine del carnevale nei vicoli e nelle vie grottagliesi  che nel  tempo quaresimale si vestivano di sobrio lutto,commistione totale tra sacro e profano. La tradizione affonda le sue radici nella cultura popolare ancestrale. Cultura fatta di leggende, vecchi detti e modi di agire. Il fantoccio di paglia rappresentava  simbolicamente le spoglie della moglie di Carnevale (“carniale”), che tra una festa e l'altra piange amaramente per i debiti del consorte. Veniva comunque sempre collocata in posizione ben visibile, in modo che tutti, guardandola, fossero spinti alla penitenza e al sacrificio, propri della Quaresima.

martedì 2 febbraio 2016

La battaglia sullo “scippo” della Soprintendenza, rende debole e provinciale la nostra Taranto

Magdi Allam con Micol Bruni
di Micol Bruni*
Taranto giuridicamente, tra cultura e turismo, è tra le città potenzialmente internazionale per il suo Museo.
Quando si va in una città, come turisti o come appassionati di conoscere il territorio o come gli antichi viaggiatori alla francese, che sanno come si abitano i luoghi e sanno cosa chiedere per capire, cosa si domanda? Dove è la Soprintendenza o se c’è una Soprintendenza alle Belle Arti o si chiede immediatamente dove si trova il Museo?