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sabato 30 maggio 2009

Fisicaro chiede fiducia alla gente perché andrà al ballottaggio

CANDIDATO PRESIDENTE All'attacco degli avversari Fisicaro sgomita ai lati:
«Non facciamo regali... alla gente chiediamo fiducia»
di ANGELO DI LEO
angelo.dileo@ corgiorno.i t

Fisicaro, si vota tra dieci giorni. Come procede la sua campagna elettorale?
«Mi sto scontrando con macchine elettorali ed economiche da paura...».
Credeva il contrario?
«No. Ma non ritenevo sino a questo punto... Quante promesse! Roba da non credere!».
E a Fisicaro? L'elettorato cosa chiede?
«Legalità, mi chiedono di continuare sulla linea della trasparenza. Di governare sull'esempio delle inchieste comunali: trasparenza e rigorosa applicazione della legge. Mi dicono: agisca come ha fatto in Finanza. Mi chiedono di non guardare in faccia a nessuno».
Un po' poco, non crede? La legalità dovrebbe essere la base di partenza. Amministrare strutture e territori complessi è altra cosa.
«Certo... ma se l'esigenza collettiva è questa?! Evidentemente il recente passato ha lasciato tracce ancora evidenti nell'opinione pubblica».
Si vota per la Provincia, dove scandali non ce ne sono stati.
«Credo, infatti, si tratti di un' istanza popolare che la gente avanza pensando alla politica più in generale, ad una andazzo che gli elettori non sopportano più. Ma è solo uno dei temi».
Parliamo anche degli altri.
«C'è il lavoro. Con i vecchi e i nuovi drammi familiari, dalla disoccupazione dei figli all'uscita dei loro padri dal mercato. Questo è un territorio lasciato in sofferenza sociale ed ambientale».
Lavoro e ambiente. Lei come vive questa dicotomia...
«Con serietà, senza falsa demagogia. É facile dire “chiudiamo l'Ilva!”. La diversificazione, però, passa dalla retroportualità. E non credo che per i dragaggi debba trascorrere un'eternità. Bisogna inoltre raddoppiare gli sporgenti. Dire stop all'Ilva impone un'alternativa da mettere sul tavolo. Facile dire, chiudiamo! E poi? Ecco, mi concentrerei su quel poi».
Parliamo dei suoi avversari. Cominciamo da Rana. «Rana è una brava persona. Non stimo qualcuno della sua coalizione».
Florido?
«É un sindacalista. Credo abbia una certa propensione a strumentalizzare ».
Ma è un suo potenziale alleato! Lo sa, vero? Al ballottaggio andrete insieme.
«Io non sono a conoscenza di alcun accordo».
I due centrosinistra hanno ripreso a dialogare. Il Pd ha votato il bilancio comunale. Se tanto ci dà tanto...
«Non do nulla per scontato al contrario di quanto si pensi altrove. Noi stiamo lavorando tra la gente per andare al ballottaggio. Non ci sono calcoli già pronti. Chi pensa l'opposto sbaglia».
Eppure, in Consiglio comunale...
«Stefàno amministra il Comune ma l'appuntamento con le provinciali è ben altro. La due giorni elettorale va affrontata con serietà. Io sto dicendo ai tarantini: c'è una classe dirigente che in venti anni ha rubato il vostro futuro. I calcoli politici non mi interessano».
Però i suoi candidati sono un po' assenti rispetto agli altri. Oppure no?
«Non abbiamo la forza economica dei nostri avversari. Magari sarebbe il caso di rendere pubblici i budget a disposizione».
Lei quanto ha a disposizione?
«Poco, pochissimo. Non posso fare cene e cenette. Al massimo qualche aperitivo... Forse. E non faccio regali. Alla gente chiediamo fiducia».
Mercati, piazze, strade. Che umore avverte, girando per la provincia?
«Avverto la sofferenza di una cittadinanza abbandonata a se stessa. In città più che nei paesi, dove le realtà sono diverse. C'è anche più partecipazione, perchè nei paesi il voto diventa anche un fatto personale o familiare».
I suoi detrattori dicono che una volta eletto lei sarebbe spesso fuori per impegni professionali.
«E chi lo dice? Vedrete: ci piegheremo suoi problemi del territorio. Questa è la verità!».
Cito dà la sua coalizione all'otto per cento.
«Cresco continuamente: ci davano al 2, poi al 4, al 6... all'8. Io dico che arriveremo al ballottaggio!».
Ma il Pd sta entrando in Giunta con Stefàno! Divisi alle provinciali e alleati al Comune, quindi. Si sente tradito?
«No. Stefàno mi ha garantito che non ha sottoscritto alcun accordo con Florido. Con il Comune... il voto per le provinciali non c'entra. Stefàno è persona seria e coerente».

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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