San Malachia fu un vescovo irlandese autore, nel 1140, di previsioni sul futuro del papato.Le profezie indicano, con una metafora breve, la storia della Chiesa romana, da Celestino II (1143-1144) a Pietro II, che dovrebbe essere l'ultimo Papa, dopo Joseph Ratzinger, insediatosi con il nome di Benedetto XVI. Secondo questa profezia il papa successivo a Giovanni Paolo II è caratterizzato dal motto latino De Gloria Olivae. Per molti interpreti tale motto identifica un papa latino americano o un africano, il famoso Papa Nero che allineava la profezia alle centurie di Nostradamus che appunto prevedeva un papa nero per il nuovo millennio. L’avvento al soglio pontificio di Benedetto XVI scongiurava le profezie di Malachia e Nostradamus e la conseguente fine del mondo? Ora però , i piu’ attenti osservatori e studiosi vaticanisti hanno notato come nello stemma di Benedetto XVI nel cantone destro dello scudo (a sinistra di chi guarda) vi è una testa di moro (un re negro) con labbra, corona e collare rosso appunto il De Gloria Olivae, il Papa Nero di Malachia prima dell’Apocalisse o della Parausia .Anche se molti motti profetici appaiono oscuri e di incerta decifrazione, altri sembrano estremamente precisi nell’individuare una caratteristica personale dei vari Pontefici. Talvolta l’aforisma riguarda i simboli presenti nello stemma del Papa, oppure la sua origine geografica, altre volte la frase in latino sembra riferirsi alle sue qualità. Analizziamo alcune significative corrispondenze: al primo Papa della serie, Celestino II (1143-1144), corrisponde il motto “Ex Castro Tiberis” (Dal Castello del Tevere): egli proveniva infatti da Città di Castello, nella valle del Tevere.Lucio II (1144-1145) si chiamava Gherardo Caccianemici dall’Orso ed il motto della lista di Malachia è “Inimicus Expulsus” (Nemico cacciato).Il brevissimo pontificato di Celestino IV (1241), che era cardinale di Sabina ed aveva uno stemma con un leone rampante è in corrispondenza con il motto “Leo Sabinum” (Leone sabino). Un paio di Antipapi, Niccolò V (1328-1330) e Clemente VIII (1423-1429), possiedono aforismi che ricordano appunto lo scisma: “Corvus Schismaticus” e “Schisma Barcinorum” (Corvo scismatico e Scisma di Barcellona). Ci sono anche precisi riferimenti geografici, in quanto Niccolò V era nato a Corvara, presso Rieti, e Clemente VIII regnò per breve tempo in terra d’Aragona. Urbano VIII (1623-1644) proveniva da Firenze, la città del giglio, ed il suo motto è “Lilium et Rosa” (Giglio e rosa).Alessandro VII (1665-1667), al secolo Fabio Chigi, aveva uno stemma con sei monti e una stella. A lui corrisponde il motto “Montium Custos” (Custode dei monti). • Pio XII (1939-1958) è il 106° Papa della serie: il motto “Pastor Angelicus” (Pastore angelico) ricorda San Tommaso d’Aquino, detto il Dottore Angelico, di cui il Pontefice era studioso, ma anche il suo appellativo “Pastore delle anime”. Un film biografico su di lui, prodotto nel 1942, ebbe lo stesso identico nome: Pastor Angelicus. Giovanni XXIII (1958-1963) è il 107° Papa della serie: il motto “Pastor et Nauta” (Pastore e navigatore) ben si addice all’ex Patriarca di Venezia, repubblica marinara, ed anche al “pastore e nocchiero” del Concilio Vaticano II.Paolo VI (1963-1978) è il 108° Papa della serie: il motto “Flos Florum” (Fiore dei fiori) si può riferire ai tre gigli che campeggiano nel suo stemma.Giovanni Paolo I (26 agosto 1978-28 settembre 1978) è il 109° Papa della serie: il motto “De Medietate Lunae” (Metà della Luna) allude forse alla brevità del suo pontificato, iniziato con la mezza Luna nel cielo (fase di ultimo quarto) e durato appena più di un mese lunare, suscitando molti sospetti sulla sua morte. Si ricorda anche che il 16 settembre 1978 ci fu anche un eclisse totale di Luna.Giovanni Paolo II (1978-2005) è il 110° Papa della serie: il suo motto “De Labore Solis” (Fatica del Sole) sembra proprio significativo in riferimento all’instancabile e continuo pellegrinaggio del Pontefice in ogni parte del mondo; proprio come il Sole sembra girare nel cielo intorno al mondo, anche Papa Wojtila ha volato ripetutamente nei cieli di tutto il pianeta. Assai rilevante in proposito la frase che il 16 ottobre 2003, in occasione del 25° anniversario del suo pontificato, l’allora cardinale Ratzinger gli rivolse testualmente: “Lei ha girato instancabilmente il mondo!
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
Che ora è ?
lunedì 11 febbraio 2013
La profezia di Malachia e le dimissioni di Benedetto XVI.
San Malachia fu un vescovo irlandese autore, nel 1140, di previsioni sul futuro del papato.Le profezie indicano, con una metafora breve, la storia della Chiesa romana, da Celestino II (1143-1144) a Pietro II, che dovrebbe essere l'ultimo Papa, dopo Joseph Ratzinger, insediatosi con il nome di Benedetto XVI. Secondo questa profezia il papa successivo a Giovanni Paolo II è caratterizzato dal motto latino De Gloria Olivae. Per molti interpreti tale motto identifica un papa latino americano o un africano, il famoso Papa Nero che allineava la profezia alle centurie di Nostradamus che appunto prevedeva un papa nero per il nuovo millennio. L’avvento al soglio pontificio di Benedetto XVI scongiurava le profezie di Malachia e Nostradamus e la conseguente fine del mondo? Ora però , i piu’ attenti osservatori e studiosi vaticanisti hanno notato come nello stemma di Benedetto XVI nel cantone destro dello scudo (a sinistra di chi guarda) vi è una testa di moro (un re negro) con labbra, corona e collare rosso appunto il De Gloria Olivae, il Papa Nero di Malachia prima dell’Apocalisse o della Parausia .Anche se molti motti profetici appaiono oscuri e di incerta decifrazione, altri sembrano estremamente precisi nell’individuare una caratteristica personale dei vari Pontefici. Talvolta l’aforisma riguarda i simboli presenti nello stemma del Papa, oppure la sua origine geografica, altre volte la frase in latino sembra riferirsi alle sue qualità. Analizziamo alcune significative corrispondenze: al primo Papa della serie, Celestino II (1143-1144), corrisponde il motto “Ex Castro Tiberis” (Dal Castello del Tevere): egli proveniva infatti da Città di Castello, nella valle del Tevere.Lucio II (1144-1145) si chiamava Gherardo Caccianemici dall’Orso ed il motto della lista di Malachia è “Inimicus Expulsus” (Nemico cacciato).Il brevissimo pontificato di Celestino IV (1241), che era cardinale di Sabina ed aveva uno stemma con un leone rampante è in corrispondenza con il motto “Leo Sabinum” (Leone sabino). Un paio di Antipapi, Niccolò V (1328-1330) e Clemente VIII (1423-1429), possiedono aforismi che ricordano appunto lo scisma: “Corvus Schismaticus” e “Schisma Barcinorum” (Corvo scismatico e Scisma di Barcellona). Ci sono anche precisi riferimenti geografici, in quanto Niccolò V era nato a Corvara, presso Rieti, e Clemente VIII regnò per breve tempo in terra d’Aragona. Urbano VIII (1623-1644) proveniva da Firenze, la città del giglio, ed il suo motto è “Lilium et Rosa” (Giglio e rosa).Alessandro VII (1665-1667), al secolo Fabio Chigi, aveva uno stemma con sei monti e una stella. A lui corrisponde il motto “Montium Custos” (Custode dei monti). • Pio XII (1939-1958) è il 106° Papa della serie: il motto “Pastor Angelicus” (Pastore angelico) ricorda San Tommaso d’Aquino, detto il Dottore Angelico, di cui il Pontefice era studioso, ma anche il suo appellativo “Pastore delle anime”. Un film biografico su di lui, prodotto nel 1942, ebbe lo stesso identico nome: Pastor Angelicus. Giovanni XXIII (1958-1963) è il 107° Papa della serie: il motto “Pastor et Nauta” (Pastore e navigatore) ben si addice all’ex Patriarca di Venezia, repubblica marinara, ed anche al “pastore e nocchiero” del Concilio Vaticano II.Paolo VI (1963-1978) è il 108° Papa della serie: il motto “Flos Florum” (Fiore dei fiori) si può riferire ai tre gigli che campeggiano nel suo stemma.Giovanni Paolo I (26 agosto 1978-28 settembre 1978) è il 109° Papa della serie: il motto “De Medietate Lunae” (Metà della Luna) allude forse alla brevità del suo pontificato, iniziato con la mezza Luna nel cielo (fase di ultimo quarto) e durato appena più di un mese lunare, suscitando molti sospetti sulla sua morte. Si ricorda anche che il 16 settembre 1978 ci fu anche un eclisse totale di Luna.Giovanni Paolo II (1978-2005) è il 110° Papa della serie: il suo motto “De Labore Solis” (Fatica del Sole) sembra proprio significativo in riferimento all’instancabile e continuo pellegrinaggio del Pontefice in ogni parte del mondo; proprio come il Sole sembra girare nel cielo intorno al mondo, anche Papa Wojtila ha volato ripetutamente nei cieli di tutto il pianeta. Assai rilevante in proposito la frase che il 16 ottobre 2003, in occasione del 25° anniversario del suo pontificato, l’allora cardinale Ratzinger gli rivolse testualmente: “Lei ha girato instancabilmente il mondo!
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I link che non annoiano
LIBERTÀ DI PENSIERO
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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EINSTEIN DICEVA SPESSO
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
complimenti per l'articolo e per i tempi.
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