martedì 15 gennaio 2008

I BAMBOCCIONI ITALIANI

In questi giorni, l’attenzione dei mezzi di comunicazione è rivolta principalmente all’annoso problema dei rifiuti una costante comune a molte città italiane. Non sarà sicuramente quest’ultimo episodio a chiudere la saga, lo stato di emergenza ventennale va risolto alla radice e non smistando la ‘monnezza’ campana in tutta la penisola.
Il chiasso mediatico mette in ombra altre questioni tra cui l’inadeguatezza dei salari.

È noto a tutti: arrivare alla fine del mese è un impresa! La capacità di far quadrare i bilanci familiari gestendo magri stipendi per far fronte alle tasse e alle esigenze quotidiane è diventata un’abilità degna dei migliori manager.
Ahimè, la situazione è ancor più amara per noi giovani.
Il lavoratore/ce tipo in cerca di prima occupazione ha un età media di trenta anni, cultura medio-alta, stages e tirocini alle spalle, attestati rilasciati da corsi di formazione a non finire per ottenere cosa?

Un bagaglio di aspettative e di sogni nel cassetto con una prospettiva di realizzazione bassissima.

Per emergere non basta rimboccarsi le maniche e darsi da fare, si distinguono quei pochi fortunati e invidiati figli di …./amici di … un santo in paradiso che da loro una mano.

Gli altri, ossia coloro che decidono di non andare via e rimanere si adattano alle possibilità che il mercato del lavoro offre.

Al momento si registra il boom dei call center, svolgendo sia attività di assistenza che di vendita assorbono una vasta gamma di dipendenti: dalla casalinga, al giovane diplomato o laureato, al pensionato che cerca di arrotondare il budget familiare.

Una manna dal cielo direbbero in molti ma purtroppo ancora insufficiente a garantirci un futuro dignitoso, per chi decide di metter su famiglia e acquistare casa si pone un grande interrogativo la sostenibilità di un mutuo ventennale.

Un grande dilemma e qualcuno ci definisce bamboccioni!

A.G.

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