"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano,
purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
venerdì 26 dicembre 2008
Domani il Consiglio comunale non ci sarà
Avrà luogo in seconda convocazione il7gennaio 2009 alle ore 17.00. Meglio dopo le feste!
Il Natale non c'e' piu', almeno come festa tradizionale,esiste piu',scomparso come il buon senso del tempo antico. Una volta si aspettava il Natale, si odorava il Natale,si respirava pensando al Natale e alle feste scolastiche. Si guardavano i Presepi fatti in famiglia,si sognava e si fantasticava attorno alle luci, ai rumori, alle statuette.
A scuola,per prepararsi il buon vecchio maestro unico faceva imparare a memoria poesie tipo:
"Udii tra il sonno le ciaramelle, ho udito un suono di ninne nanne. Ci sono in cielo tutte le stelle, ci sono i lumi nelle capanne.
Sono venute dai monti oscuri le ciaramelle senza dir niente; hanno destata ne' suoi tuguri tutta la buona povera gente".
C'era il fascino del Natale, c'era la magia del Natale. Il panettone profumava sulla tavola, profumava nel bianco latte ,profumava nell'animo infantile,profumava dentro di noi. La tv trasmetteva immagini di paesini bianchi di neve, di cartoni animati di Topolino o Paperino, di Babbo Natale che scendeva dalla slitta e portava doni.Tutti col sorriso!
Eravamo migliori?
Chissa',,,certamente piu' semplici e ci accontevamo di poco e,forse, eravamo piu' contenti noi di quel poco che ora del molto.
La nostra societa' meccanizzata,iconografica,opulenta ha distrutto tante cose ma cio' che non le perdono e' aver distrutto in tutti, bambini e grandi, la capacita' di sognare, di chiudere gli occhi e guardare, di fantasticare, di immaginare.
A chi raccontare l'attesa della Befana,del giorno della Befana, quando si usciva tutti nella piazza e nella vie di Grottaglie e si giocava con i pochi giocattoli ricevuti nella notte.La Befana non era calata dal camino, era in noi e noi eravamo la vecchia con la scopa in mano.
Ora siamo tutti col piede sull'accelleratore, cio' che era buono stamattina, stasera e' gia' desueto e vecchio.Voglia di consumare,di strafare,di comprare,di mettersi in mostra,di stupire....come gli sciocchi che non sanno cio' che fanno e ridono.
Certo a Natale abbiamo comprato, abbiamo speso, abbiamo mangiato,abbiamo consumato e abbiamo riso:ma non siamo certamente piu' felici!
PENSIERO POSTNATALIZIO
RispondiEliminaQualche considerazione,purtroppo amara....
Il Natale non c'e' piu', almeno come festa tradizionale,esiste piu',scomparso come il buon senso del tempo antico.
Una volta si aspettava il Natale, si odorava il Natale,si respirava pensando al Natale e alle feste scolastiche.
Si guardavano i Presepi fatti in famiglia,si sognava e si fantasticava attorno alle luci, ai rumori, alle statuette.
A scuola,per prepararsi il buon vecchio maestro unico faceva imparare a memoria poesie tipo:
"Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.
Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente".
C'era il fascino del Natale, c'era la magia del Natale.
Il panettone profumava sulla tavola, profumava nel bianco latte ,profumava nell'animo infantile,profumava dentro di noi.
La tv trasmetteva immagini di paesini bianchi di neve, di cartoni animati di Topolino o Paperino, di Babbo Natale che scendeva dalla slitta e portava doni.Tutti col sorriso!
Eravamo migliori?
Chissa',,,certamente piu' semplici e ci accontevamo di poco e,forse, eravamo piu' contenti noi di quel poco che ora del molto.
La nostra societa' meccanizzata,iconografica,opulenta ha distrutto tante cose ma cio' che non le perdono e' aver distrutto in tutti, bambini e grandi, la capacita' di sognare, di chiudere gli occhi e guardare, di fantasticare, di immaginare.
A chi raccontare l'attesa della Befana,del giorno della Befana, quando si usciva tutti nella piazza e nella vie di Grottaglie e si giocava con i pochi giocattoli ricevuti nella notte.La Befana non era calata dal camino, era in noi e noi eravamo la vecchia con la scopa in mano.
Ora siamo tutti col piede sull'accelleratore, cio' che era buono stamattina, stasera e' gia' desueto e vecchio.Voglia di consumare,di strafare,di comprare,di mettersi in mostra,di stupire....come gli sciocchi che non sanno cio' che fanno e ridono.
Certo a Natale abbiamo comprato, abbiamo speso, abbiamo mangiato,abbiamo consumato e abbiamo riso:ma non siamo certamente piu' felici!
(scusate per lo sfogo)
non si potrebbe rinviare a data da destinarsi così evitiamo altri scempi urbanistici, ambientali?
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