Come Giano bifronte, Nicola Vendola manovra e Vendola Nicola dice bugie. Mentre con Michele Emiliano si gioca al tiro a segno come sull’orso del Luna park: tre palle un soldo.
Pubblicato su 1 Gennaio 2010 da Carlo Vulpio
Il “laboratorio politico” del centrosinistra che la Puglia, a torto, si vanta di essere, ha già consegnato il governo della Regione al centrodestra. Le elezioni di marzo serviranno soltanto a stabilire le cifre della sconfitta: 35 per cento a 65,oppure 40 a 60, o tutt’al più un 45 a 55.
Non che il centrodestra non sia favorito a prescindere, visto il disastroso risultato complessivo della giunta regionale uscente e, soprattutto, lo scandalo della Sanità (soffocato il più possibile, finora anche in sede giudiziaria, nonostante nei modi e nelle proporzioni si presenti come il più pesante d’Italia), ma insomma, con un po’ di buona volontà e facendo pulizia al suo interno forse il centrosinistra avrebbe potuto emendare se stesso e ripartire con il piede giusto.
Invece no. E tutto questo soprattutto per “merito” di un uomo solo al comando, quel Vendola Nicola da Terlizzi che sta dimostrando di essere ciò che è sempre stato: un lupo travestito da agnello, un membro di apparato sotto le mentite spoglie di politico naif, un commerciante levantino di parole finte e un politicante dalla doppia morale, un pifferaio che porta i topi a morire ma li accarezza prima di farli annegare.
Vendola non è il solo a essersi dimostrato attaccato al potere, è vero. Ma Vendola è peggiore degli altri perché giura e spergiura di non essersi fatto “stravolgere, né mangiare il cuore dal potere”. Lui, il più pagato presidente di giunta regionale d’Italia, con i suoi 25 mila euro al mese. Lui, “l’ambientalista” che vende come una conquista la legge-truffa sui limiti di emissione della diossina a Taranto (come ho dimostrato nel mio libro “La città delle nuvole”), dove si produce il 93 per cento della diossina italiana e dove ogni due settimane un bambino si ammala di leucemia. Lui, che ha firmato sei contratti ventennali per altrettante discariche con la Cogeam, in cui spiccano il gruppo Marcegaglia e la Tradeco, società, quest’ultima, leader nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti al Sud, ma anche grande elettrice di Vendola e dell’ex assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco (Pd, indagato per gravi reati), e soprattutto società i cui vertici sono inquisiti in blocco per quella connection rifiuti-sanità che è il cuore nero delle inchieste sulla Sanità in Puglia. continua
Chissà se l'astuto Di Pietro ha letto questo articolo, al quale, giustamente è stato dato un gran risalto.
RispondiEliminaSarebbe il caso che qualcuno glielo facesse leggere e magari glielo spiegasse.
Cara Deali, se ne vuole occupare lei?
oh vulpio dilla tutta: di pietro casini d'alema vogliono l'acquedotto pugliese privato.ma tu lo nascondi
RispondiEliminacredo che quella di cappuccetto rosso sia piu' credibile...spero almeno che abbia preso tanti soldi
RispondiEliminadi cosa si e' fatto vulpio,ne voglio anch'io...deve essere roba forte!
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