mercoledì 30 giugno 2010

Grande affluenza di gente alla Festa delle Trombe

Da sei anni è stata tolta dall'oblio questa festa di origine ebraica, grazie alla tenacia della famiglia Marinaro, che in accordo con i residenti di via san Pietro e Paolo, dove anticamente esisteva una piccolissima chiesetta che negli anni sessanta fu trasformato in un freddo garage, hanno ripristinato il rito della festa delle trombe dopo che hanno riportato allo stato primordiale la piccola chiesetta di San Pietro e Paolo.
Si tratta di un’antica festa popolare che affonda le proprie radici in una tradizione importata a Grottaglie da una comunità di Ebrei stabilitasi in città intorno al XVI sec.
I devoti si riunivano nei pressi del Santuario della Mutata e celebrare la festa in onore dei SS. Pietro e Paolo al suono di trombe in argilla, vuvuzelas ante litteram, realizzate da ceramisti locali. Le trombe venivano rigorosamente regalate da amici o parenti e mai direttamente acquistate dai celebranti. La festa venne proibita dall’Arcivescovo Lelio Brancaccio intorno alla fine del ‘500, ma i giovani in barba alle minacce di scomunica continuarono ad esercitarla. Le tracce della festa si perdono definitivamente intorno agli anni ’60 del XX secolo, quando la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo venne definitivamente chiusa, sconsacrata ed adibita a garage privato.
Ieri sera alla presenza di un folto pubblico di fedeli e residenti del quartiere, è stata prima celebrata la Santa Messa, da don Ciro Monteforte, successivamente lo stesso celebrante ha benedetto le trombe i cui cocci di ceramica biscotto sono stati distribuiti in segno di pace e benessere agli astanti.
Successivamente ha avuto luogo lo spettacolo del Piccolo Teatro, di Cosimo Piergianni, con piccole scenette, e cori tradizionali. Il coro è stato diretto sapientemente dal M° Armando Donatelli.

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