«Ritengo che il concetto chiave in una visione fondata sulla biodiversità passi necessariamente dal rispetto per i popoli e le genti. Mi riferisco all'idea di una Università dei popoli, laddove, saperi, conoscenze e obiettivi, siano finalmente in una visione comune, non “individualistica”. Nella riscoperta del concetto di biodiversità applicata al patrimonio della nostra regione molto dobbiamo ai non pugliesi: la lenticchia di Altamura, giusto per fare un esempio, è risorta anche grazie al lavoro degli agricoltori marocchini che in quel territorio hanno lavorato e lavorano». A dichiararlo nel suo intervento presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Bari, l’assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro, partecipando all’iniziativa per la “Giornata Mondiale dell’Ambiente”. «Il nostro paese, ma non solo, paga oggi le conseguenze del pesante fallimento delle politiche eccessivamente liberiste: oggi siamo chiamati, come amministratori e come cittadini, - prosegue Nicastro - a fare molto con strumenti e mezzi limitati. Si tratta di una sfida che decidiamo di raccogliere: quello che vogliamo immaginare per la nostra regione e per il futuro di tutti e una economia sostenibile con un conseguente sviluppo del territorio non piegato al mercato, ma inserito in una visione d’insieme armonica e lungimirante». «La green economy non è un miraggio o un vaneggiamento – ha concluso l’assessore nel suo intervento – è bel altro: una idea di armonia tra esigenze di mercato e sostenibilità ambientale, un rapporto biunivoco tra l’uomo e il sistema-ambiente in cui vive, di mutuo sostegno e sostentamento».
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