martedì 24 agosto 2010

Si comincia con le quote rose per necessità, il resto poi verrà da sè e farà molto rumore

Nulla cala dall'alto per le donne temerarie e di talento, tutto passa attraverso una gestazione di cui loro sono maestre naturali ed esperte.Vogliamo valere anche grazie alla quote rose, qualcuno dice che i recinti non sono dignitosi, di certo hanno più dignità delle carriere politiche di alcune donne, che accettano di... fare le geishe pur di ricavarsi un briciolo di potere condizionato dai maschi politicanti.
Per farvi un'idea guardate questi due video
 




5 commenti:

  1. In questo mondo tutto è opinabile, tranne i numeri.
    Di chi è la maggioranza del corpo elettorale?
    Delle donne, naturalmente, a Grottaglie, come in tutta Italia!
    Vi sono o no, nelle liste di ogni partito in occasione delle competizioni elettorali laddove è possibile esprimere le tanto agognate preferenze, donne candidate?
    Naturalmente si!
    Di esse, quante vengono prescelte dalle elettrici e dagli elettori?
    Poche, purtroppo ( aggiungo io)!!
    Per quale motivo?
    Mbè, questo aspetto che lo dica la mia cara entusiasta vetero-femminista.
    Kiss!!!

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  2. Non sono una femminista, non lo sono mai stata!
    Sono per quella famosissima pari opportunità e per lo sfondamento di quel famoso soffitto di cristallo che tanto ci ha oppresso ma ora basta!!!

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  3. Rispondo alla seconda domanda, a Grottaglie come un po' ovunque non si vota donna perché sono le stesse donne a non credere alla donne per un retaggio ancestrale, dove seppur la donna ha sempre avuto potere matriarcale, non è mai riuscita fuori dalle mura domestiche attestarsi facilmente nei luoghi di comando della cosiddetta società civile.

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  4. E allora, se le elettrici medesime non votano donna, quale dovrebbe essere questa famosa legge che imponga nei consessi elettivi la presenza delle donne?
    Stiamo parlando di cooptazione?
    Di decisione divina o di cos'altro?
    La democrazia impone che gli elettori - e le elettrici - scelgono chi debba essere eletto/a e chi no!
    Altrimenti è altro, non democrazia!

    La verità è che anche in questa materia le scorciatoie non pagano, non possono e non debbono pagare.
    Invece di inseguire sogni, le donne si spendano nella vita pubblica, si facciano valere, facciano proposte di buon senso (materia nella quale sono maestre) e perseguano gli obiettivi con tenacia (anche questa una loro prerogativa).
    I risultati non mancheranno.

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  5. Ok si sta già facendo, e se ci aiuta anche la legge con la doppia preferenza di genere forse andremo più spedite.
    Grazie del consiglio prezioso.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis