venerdì 4 febbraio 2011

A Lizzano è sempre più sgomento: le mamme scrivono a Vendola

Lizzano 27/01/2011

Caro Presidente,
siamo delle donne e delle madri, abbiamo deciso di scriverLe questa lettera con la speranza di essere almeno ascoltate.
Il nostro stato d’animo passa dall’essere sfiduciate a essere combattive, da depresse a prive di qualsiasi spiraglio di luce futura, a ottimista. Le spieghiamo un attimo la situazione: viviamo con le nostre famiglie a Lizzano, nella provincia di Taranto, paese ubicato alla vicina grande discarica “Vergine s.p.a”.
Dunque, la nostra vita e quella dei nostri familiari è ormai condizionata dall’esalazioni di gas nocivi che essa emana. Così, la violenza fisica e mentale che siamo costretti a subire, è diventata davvero insostenibile.
Le finestre delle nostre case sono sigillate con il nastro-carta adesivo e silicone.
La mattina per accompagnare i bambini a scuola insieme al grembiule e ai giubbotti indossiamo anche le mascherine e spesso i nostri figli la debbono tenere anche in classe. In cucina abbiamo tappato le prese d’aria del gas e la sera l’appuntamento con il meteo è fisso perché solo i venti ci possono aiutare a stare meglio.
Dalle nostre parti è ormai diventato un detto comune “scirocco di sera, niente puzza si spera; tramontana in arrivo, che puzza, che schifo!!”
Non sa il disagio, il senso di impotenza e di paura che proviamo quando quelle notti di tramontana l’odore acre del gas proveniente dalla discarica, si insidia nel silenzio e nella tranquillità delle nostre case. Sa, la paragoniamo alla macchia nera del film “I Dieci Comandamenti” che passa sotto le porte portando la morte agli egiziani poiché il faraone non ha fatto partire gli ebrei in seguito agli ammonimenti di Mosè.
Molte sere, mentre si cena, la sentiamo arrivare, e i nostri figli vogliono andare  subito a letto. Ma lei rimane, insidiosa e il senso di impotenza ci attanaglia.
Abbiamo sigillato bene le porte e le finestre ma “LEI” penetra dentro i nostri figli, nei loro polmoni, nella loro pelle, nelle loro viscere e li fa del male.
La storia forse si sta ripetendo con tutta la sua tragicità? I nostri figli, Presidente, sono costretti a vivere come ad Auschwitz, prigionieri nelle proprie case e costretti a morire lentamente? Ci sentiamo soli, i nostri occhi nascondono solo dolore e sul viso abbiamo i segni di una sconfitta. Le è sicuramente noto, in fatti, che è di ieri la notizia che il TAR ha concesso la riapertura della discarica affermando che “le esalazioni sono appena percettibili”. Allora le denunce fatte dalla Regione e dall’Arpa, dalla polizia provinciale e il grido di disperazione di noi cittadini, sono proprio vani?
Noi, come mamme preoccupate della salute dei nostri figli, continuiamo a fare tutte ciò che la coscienza ci suggerirà.
La salute non ha prezzo, non ha colore politico e gli organi costituzionali hanno il dovere di salvaguardarla.
Basta con lo scempio su noi cittadini e sulla nostra Puglia un tempo terra di mare, di sole, di ulivi e di vigneti e ora terra deturpata dalla continua assurda ricerca di ricchezza di pochi che non guardano in faccia a nessuno e che credono che tutto gli sia lecito.
Questo enorme stato di malessere ci sta facendo maturare sempre più l’idea di andare via dal nostro paese. ma perché lasciare le nostre case? Perché buttare al vento una vita di sacrifici nostra e dei nostri genitori che hanno fatto tanto per poterci lasciare qualcosa? Anni di mutuo, anni di duro lavoro. Perché sradicare le nostre origini? Perché i nostri figli devono pagare un prezzo così alto? Presidente, se lei potesse anche solo per un giorno sentire l’odore di questo gas ci crederebbe, ma forse Lei è troppo impegnato per ascoltare le voci di mamme disperate e deluse dalla giustizia che non punisce.
Le chiediamo solo un attimo di ascolto come politico ma soprattutto come uomo che ama la propria terra. Faccia in modo che i nostri figli non finiscano in un sacco della spazzatura.
Lizzano è la Puglia, “Lizzano” è l’Italia.

Le mamme di Lizzano

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