Mediazione civile. L’incoerenza della lobby degli avvocati: scioperano per l’entrata in vigore della “mediazione civile” e poi gli ordini provinciali creano organismi di mediazione
Non ha fatto in tempo a partire la riforma della “mediazione civile” che la lobby degli avvocati si è messa in stato di agitazione dopo aver già bloccato dal 16 al 22 marzo le aule di giustizia.
Come è noto ormai a molti, infatti, a partire dal 21 marzo è entrato in vigore il Decreto Legislativo n. 28 del 4 marzo 2010 che ha introdotto in Italia un nuovo istituto di diritto, per l’appunto la “mediazione civile”, che ha lo scopo di far addivenire le parti ad una conciliazione attraverso l'opera di un mediatore, vale a dire un soggetto professionale, qualificato e terzo che aiuti le parti in conflitto a comporre una controversia in via extragiudiziale e che sarà obbligatoria per determinate questioni in materia civile stabilite dall’articolo 5 del suddetto decreto legislativo.
Senza entrare nel merito sulla bontà della riforma che comunque ha negli intenti quello di deflazionare il contenzioso giudiziario che vede l’Italia tra i primi posti per numero di cause e per la lentezza dei processi, Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti” rileva un’anomalia tutta italiana che denota una forma di “cerchiobottismo” per non parlare d’incoerenza evidente: da una parte gli avvocati promettono battaglia contro il tentativo di riforma e dall’altra approntano gli organismi di mediazione sul territorio nazionale. Basta scorrere, infatti, il Registro degli Organismi accreditati presso il Ministero della giustizia che è rintracciabile al seguente link http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_10_1.wp?previsiousPage=mg_2_7_5_2 per rendersi conto che gran parte degli ordini professionali degli avvocati si sono attrezzati per procedere già da subito alle mediazioni.
La domanda nasce spontanea: che al di là di tutto si sia fiutato comunque l’affare?
Giovanni D’AGATA
E' una domanda semplicemente...semplice....
RispondiEliminaLa materia di cui si occupera'la mediazione civile rappresenta circa il 70% di cio' di cui si occupano gli avvocati: quindi come si fa a rinunciare?
E' chiaro che,usciti dalla porta, gli avvocati entreranno dalla finestra: la nota positiva, a quanto leggo e capisco, sara' la calmierarizzazione del sistema ovvero si...spendera' molto di meno, se le cifre sono quelle!
Da diretto interessato, posso affermare che gli avvocati hanno perso l'occasione per accampare diritti e gestire da soli la mediazione civile.
RispondiEliminaColoro che pretendono di rappresentare i diritti di tutti l'hanno subito bocciata come il male senza intravedere in essa alcuna occasione di lavoro.
Tra l'altro, facendolo in modo completamente sbagliato! Guardate il ridicolo nel quale hanno gettato l'intera categoria:
http://www.atnews.it/2011/03/27/leggi-notizia/argomenti/attualita-1/articolo/dopo-una-settimana-la-mediazione-civile-ha-fatto-centro.html
In che modo recuperare il recuperabile adesso?
Enrico V.