Accolgo con favore la notizia che nel capoluogo la giunta Emiliano abbia deliberato di premiare, mediante uno sconto sulla tassa dei rifiuti, quei cittadini virtuosi che si adoperano per la raccolta differenziata. Iniziative di questo genere, del resto in sintonia con le normative dei paesi civicamente più progrediti, sono largamente da preferire alle misure repressive, tipo quella che prevede, per gli stessi cittadini baresi, una multa di 500 € nel caso siano sorpresi con una busta di plastica non biodegradabile.
Molti bilanci comunali al giorno d’oggi si sostengono con le multe, generalmente definite ‘entrate fuori bilancio’. Spesso però siffatte multe arrivano a casa moltiplicate da interessi di mora, quota interessi di dilazioni e quota compensi di riscossione. Un dato dovrebbe bastare ad evidenziare l’ingiustizia di un sistema esageratamente vessatorio: l’80% delle entrate di Equitalia proviene dalle tasche di piccoli e piccolissimi contribuenti, i quali spesso si vedono iscrivere ipoteche sulla loro abitazione per degli importi relativamente risibili. Identico problema (o dramma a seconda delle situazioni), vivono modesti artigiani e titolari di micro-imprese, a cui in caso di morosità vengono pignorati i beni strumentali indispensabili al loro lavoro.
Tra non molto l’Agenzia delle Entrate potrà concedere facoltà alle sue concessionarie di compiere indagini finanziarie, nonché di pignorare direttamente i conti correnti, senza nemmeno la briga di avvisare il contribuente. Una prospettiva certo non allettante per quanti non riescono ad uscire dal tunnel della crisi.
Nessun commento:
Posta un commento
blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis