Grottaglie in festa non solo per il suo Patrono principale San Francesco de Geronimo ma anche per i 60 anni di sacerdozio di Don Cosimo Occhibianco, professore in quiescenza e studioso delle tradizioni, lingua, usi e costumi grottagliesi. Non può passare inosservato questo speciale anniversario, sia per l’amicizia e il rispetto che mi lega da circa 50 anni all’educatore e sacerdote, che per la stima, l’affetto e la collaborazione verso lo scrittore e ricercatore delle nostre tradizioni popolari a cui dobbiamo dire grazie per tanti testi e documenti da lui pubblicati. Su questo blog nella sezione libri sono citate tutte le sue opere e nei “post” periodici, citazioni di componimenti e iniziative letterarie. Una miniera di cultura locale che, nonostante l’età, continua ancora a stupirci con il suo infaticabile impegno per lasciare alle future generazioni, testimonianze sulla lingua, usi, costumi e tradizioni della nostra terra, che pochi in passato hanno osato documentare. Per don Cosimo il lavoro da fare è ancora tanto. Altre due nuove opere sono già in fase di ultimazione e pubblicazione: “La Grammatica Grottagliese” e “Ccussì sciucavunu li piccinni di iéri”. Due lavori importanti per i grottagliesi affinchè possano conoscere ulteriormente la loro lingua dialettale, scriverla e diffonderla. Un grande impegno, carico di responsabilità, che don Cosimo svolge nel tempo libero perché al primo posto, nonostante i suoi 85 anni, c’è il lavoro sacerdotale e pastorale che lo impegnano quotidianamente come vice parroco della Chiesa Madonna del Rosario di Grottaglie, dove sono in tanti a frequentarlo per alimentare e consolidare la propria fede attraverso la sua forza cristiana e spirituale. A nome di tutti i lettori di “GROTTAGLIESITA’, lingua e cultura tradizionale” i migliori auguri a don Cosimo per questa ricorrenza e anche per i prossimi lavori in via di pubblicazione e ultimazione. Don Cosimo Occhibianco – Dopo le prime esperienze di vice parroco a Lizzano e Statte, nel 1956 per motivi di salute viene inviato al Carmine di Grottaglie in aiuto a don Francesco Marinò. Durante questo periodo insegna Religione alla “Galilei”, alla “Mazzini”, al Liceo Classico “Archita” di Taranto. L’arrivo di don Dario nel 1958 come parroco al Carmine lo riempie di gioia, perchè è l’amico affezionato e compagno inseparabile fin dalla seconda media e per tutto il percorso di studi. I due sacerdoti mettono subito in atto il processo della grande rivoluzione parrocchiale e all’unisono mettono insieme idee, forze, volontà, disponibilità, entusiasmo per creare quel centro formativo ed educativo cristiano e sociale. (continua su Grottagliesità di Cosimo Luccarelli)
Auguri a don Cosimo da tutti i grottagliesi veraci e sinceri come lui!
RispondiEliminauna grottagliese
Mi associo alla sig.ra Grottagliese, Don Cosimo fa parte della storia di Grottaglie.
RispondiEliminaPersona di intensa moralità.
Don Cosimo ama gli animali, tra le altre virtù.
RispondiEliminaL'ho visto accarezzare teneramente un cane di quartiere e questo me lo ha reso più caro.Molti preti dovrebbero prenderne l'esempio e, del resto, San Francesco insegna.