giovedì 12 gennaio 2012

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Chissà come mai oggi, forse perchè ho pensato alla mia gioventù trascorsa tra le aule dell'Università di Napoli e vicino al Gesù Nuovo, che mi è venuto in mente, un grande gesuita scomparso improvvisamente nel 1987 Anthony de Mello . Tra i tanti suoi scritti esiste un libro pubblicato nel 1995 contenente molti messaggi legati al suo pensiero positivo: " Messaggio per un'aquila che si crede un pollo", ovvero sperare, amare ma soprattutto credere in se stessi . Anche nel celebre film "La gabbianella ed il gatto" , questo ultimo concetto viene ribadito. Infatti la protagonista impara a volare solo quando riconosce che "vola solo chi osa farlo". La morale in definitiva è che per andare avanti bisogna avere un'alta stima di se stessi, perchè in carenza si potrebbe divenire o gelosi o invidiosi.
Secondo l'English Synonyms di Crabb (edito da Kessinger Pub Co., nov. 2007) : la gelosia è una passione nobile o ignobile a seconda dell'oggetto, mentre l'invidia è sempre un sentimento ignobile, che porta con sè le peggiori passioni.
L'Alberoni ( Gli invidiosi, Garzanti editore Milano , 2000) distingue tre colpe dell'invidioso:
1) ribellarsi al giudizio sociale, metterlo in dubbio o negarlo; 2) essere aggressivi, svalutare e cercare di danneggiare l'avversario; 3) attaccare qualcuno che non ha nessuna colpa.
Giusti e Frandina ( La terapia della gelosia e dell'invidia , Sovera Editore ott. 2007) affermano che la cura per entrambe le patologie è la fiducia, che permette l'evoluzione.
Lo schema di comportamento che possono avere i gelosi e gli invidiosi è il seguente:
Non mi fido di te. Quindi DEVO:
difendermi, chiudermi, fermarmi, limitarmi, nascondermi, bloccarmi, trattenere, scappare, evitare, attaccare, offendere, fingere, giudicare, aggredire, verificare, controllare, seguire, ispezionare, spiare, domandare, dubitare ed ossessionare.
Invece l'approccio mentale deve cambiare in:
Io mi fido di te. Quindi POSSO:
stare da solo, lasciare andare l'altro, condividere, sperimentare, aprirmi, delegare, svelare, scoprire l'ambiente, incontrare, rischiare, sperare, mettermi in gioco, affidarmi/affidare, dare, scegliere, credere, apprendere, costruire, conoscere, emozionarmi, crescere, arricchirmi, cambiare, evolvere, amare.
Meditiamo, gente, meditiamo.



1 commento:

  1. Va bene, è tutto noto. E' la stessa storia dell'elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, o di chi dice "chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia mai", ecc. ecc. Tutto buono; tutto giusto. Ma bisogna fare attenzione agli eccessi di autostima, perché poi arrivano e ci merita giustamente i "Messaggi per un pollo che si crede un aquila".
    Il pudore, la discrezione, la semplicità, queste qualità così decisive ed eleganti, e così sintomatiche di intelligenza, buon gusto e misura, bisogna inseguirle sempre, anche quando sembra si sia strutturalmente incapaci di farlo.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis