Mercoledì, 15 febbraio 2012 - 08:13:00 fonte : Affaritaliani.it
Lo scorso 29 dicembre il mondo è stato ad un passo da un disastro nucleare come quello di Chernobyl. Quel giorno un incendio si è sviluppato a bordo del sottomarino russo a propulsione nucleare K-84 "Ekaterinburg". Contrariamente a quanto affermato da Mosca a bordo si trovavano oltre ai siluri armati con esplosivo convenzionale, anche 16 missili intercontinentali R-29, ognuno con 4 testate atomiche. E' quanto riferisce l'autorevole settimanale 'Vlast' citando diverse fonti della marina russa.
Le fiamme si sono sviluppate sull'unita' della classe Delta IV lunga 167 metri e con un dislocamento di 18.200 tonnellate nel bacino di Roslyakovo, nella penisola di Kola, 1.500 km a nord di Mosca. Le scintille hanno innescato l'incendio che alimentato dalle travi di legno dell'impalcatura che circonda l'unità si è esteso successivamente alla guaina di gomma che riveste il K-84. Dopo poco si sono formate fiamme alte 10 metri. I pompieri hanno impiegato un giorno ed una notte per spegnere l'incendio. L'acqua riversata sul sottomarino è stata così tanta, che quella penetrata all'interno attraverso i boccaporti, ha semiaffondata l'unità. Sempre il settimanale "Vlast" ha sottolineato che se anche uno solo dei siluri fosse esploso, la deflagrazione avrebbe potuto non tanto far esplodere le atomiche, ma sicuramente avrebbe danneggiato l'involucro protettivo delle testate, esponendo il nucleo di plutonio altamente radioattivo. Ciò avrebbe potuto causare una contaminazione nucleare di vastissime proporzioni. Il tutto ci ricorda un altro incidente atomico sempre di un sommergibile russo avvenuto il 4 luglio 1961 nelle acque dell'Atlantico e che offrì nel 2002 al regista Bigelow l'occasione per girare il film interpretato da Harrison Ford "K-19: The Widowmaker".
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