venerdì 20 aprile 2012

E DAL SALENTO NON SOLO MUSICA


di Michela TOMBOLINI

E’ in corso in questi giorni a Bari la manifestazione “Voxart”, una mostra collettiva d’arte contemporanea patrocinata dall’ Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e dal Comune di Bari, dedicata in particolar modo agli artisti pugliesi accomunati dalla passione per l’arte ma diversi in quanto a espressione creativa, capacità tecnica,  stile e poetica. La mostra nasce da un’idea di Silvia Belviso, un’artista barese che ha vissuto per molti anni a Roma e che, per professione, ora si occupa di corsi di pittura e di organizzazione, appunto, di mostre d’arte.
La cornice di “Voxart” è il salone del centro polifunzionale dell’università di Bari (Ex Palazzo poste).
e, per chi si trovasse da quelle parti, è possibile visitarla sino al 30 aprile 2012. 
L’obiettivo primario di questo evento è quello di creare una vetrina che permetta di far emergere le opere di artisti che, visto il particolare momento che stiamo vivendo, diversamente resterebbero sconosciuti al grande pubblico.
Tra questi artisti ne spicca uno in particolare: Marco Morelli è il suo nome, salentino doc, con la pittura che gli scorre nel sangue: i suoi non sono globuli rossi ma globuli multicolor. Vive a Copertino e purtroppo non vive d’arte. In un paese come l’Italia, che vanta le più belle opere d’arte del mondo, non è possibile fare dell’arte un vero e proprio mestiere che ti possa consentire di vivere.
Per partecipare a questa mostra occorreva superare una selezione;  da essa sono stati scelti 34 artisti e tra questi ovviamente c’è anche Marco.
Chiediamo a Marco Morelli cosa si aspetta da questa esperienza e ci fa sapere che l’inaugurazione è stata bellissima e che, oltre naturalmente alla visibilità che questo evento gli regalerà, si aspetta soprattutto future esperienze collaborative con gli artisti che con lui stanno condividendo questa esperienza. Ciò che, però, al momento gli sta dando più soddisfazione è l’instaurarsi di rapporti di amicizia con gli altri artisti. “E’ bello” – ci racconta Marco - “poter conoscere altri artisti, parlare con loro, discutere e confrontarsi sulla passione che ci accomuna. Direi che, sicuramente, è stato questo l'aspetto dell'evento che più mi ha soddisfatto. In fondo nasco autodidatta e "imparare" da chi ne sa più di me, è sempre gratificante, oltre che utile.

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