Nuovi spazi. In un ex
convento rimesso a nuovo, è stato aperto a Lecce,i l 20 aprile scorso, nel complesso monumentale di Santa Chiara completamente
ristrutturato, il museo MUST, dedicato alla storia della città pugliese,
ma anche contenitore di mostre permanenti legate all'arte moderna e
contemporanea, ponendosi come piattaforma per l'osservazione dell'arte
visiva locale.
Il
percorso che ha portato alla realizzazione del Museo Storico, reso
possibile anche grazie al protocollo d'intesa firmato tra
l'amministrazione comunale, l'Agenzia del Demanio e la Soprintendenza
regionale per i Beni Culturali che comprendeva il progetto definitivo di
recupero del monastero di Santa Chiara, scaturisce anche dalla preziosa
collaborazione prestata da una squadra di esperti che ha redatto la
soluzione progettuale più idonea per poter valorizzare l'architettura
dell'ex convento. Un risultato che arriva dopo anni di lavori,
finanziato con quasi sei milioni di euro (oltre due milioni giunti dai
fondi Fas -Fondo Aree Sottoutillizate- e tre milioni e mezzo derivanti
dai Pis -Programma strategico Integrato Sistemi commerciali).
Il primo
passo per sviluppare una rete museale in città, che comprenderà anche il
Teatro Romano e Palazzo Vernazza, che l'assessore alla Cultura, Massimo
Alfarano, ha dichiarato di voler tenere aperta 365 giorni l'anno:
«Negli ultimi cinque anni ci siamo impegnati molto per organizzare
iniziative in grado di elevare il livello culturale dell'offerta che
proponiamo a turisti e cittadini, il Must è l'esempio più importante di
questa nostra azione». Si comincia con due mostre: la prima, più
"local", sarà dedicata alle sculture di dell'artista salentino Cosimo
Carlucci; la seconda, più "global", curata da Anna Cirignola, ospiterà i
pezzi di Jenny Okun, artista celebre per le sue interpretazioni
"multilivello" di testimonianze architettoniche raccolte durante i suoi
viaggi. Diciassette tra le sue opere, saranno acquisite dal Comune per
la futura formazione della collezione permanente di MUST.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis