Oggi è venuto a mancare all'affetto di parenti ed amici il dottor Ciro
Rosati, primario emerito dell'Ospedale civile San Marco. Il triste evento
si è verificato a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di un altro pilastro del "nostro"
nosocomio: il dottor Aldo Forleo.
La
loro scomparsa lascia in me un vuoto spirituale che rende più malinconica la
mia esistenza, che incomincia ad essere inoltrata, e non solo perchè sono
scomparsi due miei carissimi amici, ma perchè sta scomparendo lentamente un modo di pensare e
di agire che ha caratterizzato la mente e lo spirito di uomini di un'altra
"epoca". L'epoca in cui vigeva la convinzione che la professione era "officium" e "studium" al medesimo tempo.
Un anno fà la rivista "Livù" in occasione di problematiche relative all'Ospedale San Marco di Grottaglie, riportò le interviste fatte al dottor Forleo e al dottor Rosati, due medici che avevano prestato la loro opera e professionalità in quella struttura. Da quell'intervista emergeva un fatto saliente: la loro "generazione" era ormai, purtroppo per noi, finita!
Un anno fà la rivista "Livù" in occasione di problematiche relative all'Ospedale San Marco di Grottaglie, riportò le interviste fatte al dottor Forleo e al dottor Rosati, due medici che avevano prestato la loro opera e professionalità in quella struttura. Da quell'intervista emergeva un fatto saliente: la loro "generazione" era ormai, purtroppo per noi, finita!

Ciao Ciro, ciao Aldo, io vi ringrazio per quello che avete
fatto per me e per tutti noi e vi chiedo venia se qualche volta ho disatteso le vostre aspettative. Nel ricordarvi vi saluto
e vi faccio il dono di un fiore : il fiore della speranza, e come soleva dire un nostro
grande amico comune, l'indimenticabile dottor Ciro De Roma:
" il dolore è come una mandorla amara che cade
sul ciglio erboso della strada. Possa Iddio concederci la gioia di ritrovarci
tra un pò di tempo e di trovare un albero fiorito. Solo così potrà nascere da
questa amarezza una fonte di gioia."
Grande uomo,medico ed umanista esemplare,lascia un vuoto incolmabile nella cultura medica e nel ricordo dei suoi concittadini e di quanti lo conobbero.Io l'ho conosciuto e frequentato, ultimamente, con grande piacere.I nostri incontri in piazza, tra il serio ed il faceto,hanno reso più ricche le mie giornate e mi hanno lasciato una cultura sapiente della vita.
RispondiEliminaArrivederci caro dottore
Francesco Blasi