Anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, Valerio Manisi e la Compagnia del Teatro Jonico Salentino, rendono omaggio a Grottaglie per la festività patronale di San Ciro. Mandando in onda, sul canale 119 del satellitare terreste Music Italia,
presente in tutto il meridione, la commedia in tre atti “Ccè nì sé Tu?”
scritta e diretta da Valerio Manisi, messa in scena per la prima volta
il 27 dicembre del 2008 al Teatro Monticello di Grottaglie.

"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
mercoledì 30 gennaio 2013
Un emigrante a New York: San Ciro!

L’introduzione del culto negli Stati Uniti avvenne ad opera dei pionieri marinesi, (Marineo,ridente cittadina in provincia di Palermo di cui San Ciro è il Santo patrono) che sbarcano a New York a partire dalla fine dell’Ottocento. Formano una colonia a Elizabeth Street, nei pressi di Mulberry Street, nota Little Italy nell’isola di Manhattan.
Nel 1909, a Manhattan, in una vetrina di un negozio che si affacciava su Elisabeth Street faceva la sua comparsa una statua d’argento di san Ciro. Negli orari di chiusura, in quei locali si incontravano i fondatori della Società religiosa per organizzare le prime feste comunitarie.
lunedì 28 gennaio 2013
Con Bartolo Longo e padre Salvatore Discepolo un esemplare omaggio a San Giuseppe Moscati
Con la santità di San
Giuseppe Moscati e i valori del mondo cattolico. Una serata tra i valori
della fede e la sacralità della vita. Presentato con successo
il saggio "San Giuseppe Moscati. Nella vita nascosta con Cristo in
Dio”
Con successo e un pubblico numeroso
e attento si è sviluppata la serata di Latiano (Brindisi) bdedicata a San
Giuseppe Moscati Una serata improntata tra il Santo, il Beato Bartolo Longo e il
ricordo di padre Salvatore Discepolo, gesuita della comunità di Grottaglie,
scomparso il 21 gennaio scorso, città natale di Bartolo Longo, Beatificato da
Giovanni Paolo II, che rese Santo anche Giuseppe Moscati.
sabato 26 gennaio 2013
Il giorno dell'eterna vergogna per l'uomo.
Il
27 gennaio1945, l’Armata Rossa, e precisamente la 60ª Armata del Primo
Fronte Ucraino, arriva nella cittadina polacca di Oswieçim (in tedesco
Auschwitz). Le avanguardie più veloci, al comando del maresciallo
Koniev, raggiungono il complesso di Auschwitz-Birkenau-Monowitz. Verso
le ore 15:00 i soldati sovietici abbattono i cancelli del campo di
sterminio e liberano circa 7.650 prigionieri.In seguito
ad una risoluzione del 2005, l’ONU ha stabilito il 27 gennaio come
giorno in cui ricordare lo sterminio, da parte dei nazifascisti, di
circa 6 milioni di ebrei (ovvero il cosiddetto Olocausto o Shoah), in
Italia denominato “Giorno della memoria”.
giovedì 24 gennaio 2013
Che cos'è la questione morale
Il seguente scritto è stato tratto da un'intervista apparsa sul giornale " La Repubblica" del 28 luglio 1981 dal titolo "Che cos'è la questione morale". Un tema molto sentito 32 anni fa (ed ancora oggi di grandissima attualità): la denuncia del sistema corruttivo che attraversava la vita dei partiti, degenerati in comitati d'affari.
Le domande sono state fatte da Eugenio Scalfari e le risposte sono di Enrico Berlinguer.
"D: Lei mi ha detto poco fa che la degenerazione
dei partiti è il punto essenziale della crisi italiana.
R: È quello che io penso.
D: Per quale motivo?
R: I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico.....
Evento per San Ciro, il m° Juan Paradell suonerà l'organo rinascimentale
di Rosario Quaranta

“Il concerto del maestro Paradell – dice il parroco D.
Eligio Grimaldi - costituisce
motivo d’onore e d’orgoglio;
mercoledì 23 gennaio 2013
Al 1MFestival.com votiamo i nostri Pizzicati
Dal 10 febbraio al 10 marzo 2013 sul sito 1mfestival.com si potranno votare i "Pizzicati int'allù Core -
Canzoniere Jonico Salentino" per partecipare al Festival del Primo
Maggio a Roma!
Ringraziamo anticipatamemte per il sostegno che ci darete votando! VOTATE QUANTO PIU' POTETE e fate votare se volete!!! Visto che a febbraio comuque si votano gli scagnozzi della politica recandosi alle urne, più semplicemente votate i Pizzicati comodamente da casa!
Ringraziamo anticipatamemte per il sostegno che ci darete votando! VOTATE QUANTO PIU' POTETE e fate votare se volete!!! Visto che a febbraio comuque si votano gli scagnozzi della politica recandosi alle urne, più semplicemente votate i Pizzicati comodamente da casa!
Grazie ancora!!!
LA MORTE DI PADRE SALVATORE DISCEPOLO
di Pierfranco Bruni
Prima dei funerali |
Il pellegrino cammina lungo i passi di Cristo.
Essere pellegrino di Cristo è ascoltare la parola come rivelazione. Tra le
parole di Padre Discepoloi il “celeste” pellegrino è un viandante che vive la
fede nella verità della fede. Nella spiritualità e tra le parole che portavano
sempre a un dialogo, forse lasciato il più delle volte a metà, con la scrittura,
la letteratura e un “diario” che poneva al centro la religiosità degli
scrittori.
martedì 22 gennaio 2013
A proposito del culto di San Ciro
A proposito del culto di San Ciro, introdotto a Grottaglie da San
Francesco De Geronimo,propongo di leggere cio’ che scrive Padre Longaro degli Oddi,nel
1806,nella “sua Vita” del Santo grottagliese:…C A P O I V... *Introduce la
divozione di San Ciro, e ne promuove il culto
per tutte le Provincie del Regno*.“…1 Volendo noi nel decorso di questa Istoria far frequente menzione
dell' inclito Martire e glorioso Campione della Fede San
Ciro, eletto dal Beato di Girolamo per prorettore e compagno del suo
Apostolato; ragion vuole , che io ne dia qui una succinta notizia, accennando
ancor la ragione, che mosse il Beato Francesco a prendere a petto il culto di
questo Santo, a promuoverlo, e crescerlo quanto gli fu possibile in ogni parte
.
venerdì 18 gennaio 2013
Noi che siamo i figli di "Cuore"
Quando nel 1886 Edmondo
De Amicis termina il libro Cuore, la penisola italiana, dalla Sicilia al
Veneto, a Roma è ormai unita sotto i Savoia. Quella che è ancora da compiere,
in una nazione ancora analfabeta e contadina, in cui l'italiano è la lingua di
una esigua minoranza, è l'effettiva unificazione culturale. De Amicis, nato e
cresciuto nel Regno di Savoia, è un chiaro esponente della borghesia
settentrionale più illuminata, mossa da intenti chiaramente pedagogici. Il suo
scopo è quello di creare un libro che serva a educare i ragazzi dell'intera
nazione ai valori della borghesia laica, quelli del sacrificio, del lavoro e
della solidarietà tra le classi. I protagonisti della classe di Cuore non sono
né il sottoproletario Franti, né l'aristocratico e stizzoso Nobis, ma proprio
la fascia del ceto medio rappresentata da artigiani, commercianti, impiegati.
giovedì 17 gennaio 2013
Machiavelli a 500 anni dalla proposta de “Il Principe” La politica nella storia letteraria di una Nazione
con saggio
introduttivo di Pierfranco Bruni per celebrare l'attualità di Machiavelli nella
cultura italiana
Cosa c’è di più attuale di personaggi
come Nicolo Machiavelli (Firenze 1469 – 1527)?
Quest’anno è un anno importante proprio
per una “caduta di destini” che sta a indicare modelli di cultura politica e di
strategie di potere nati in un’età qual è stata il Rinascimento.
“Tra i tanti anniversari e celebrazioni
(da Boccaccio a Machiavelli, da D’Annunzio a Camus), sottolinea Pierfranco
Bruni, coordinatore dello studio sul progetto Machiavelli, lo sguardo resta
puntato, proprio per il contesto politico che si attraversa con le sue
difficoltà e le sue rotture storiche, sul ruolo de “Il Principe”, come metafora
della politica cortigiana o dei
cortigiani che cercano nella politica un tentativo di affermazione.
lunedì 14 gennaio 2013
PIERFRANCO BRUNI o del mistero dell’amore tra viaggio e destino
Nel romanzo “Passione e morte. Claretta e Ben” presentato con successo a Bari
Resta centrale la figura del padre che racconta di quando “tutti eravamo fascisti”
di Sandro Marano
E’ stato presentato nei giorni scorsi presso la libreria La terra di Thule in Bari il libro di Pierfranco Bruni “Passione e morte. Ben e Claretta” edito da Pellegrini. L’autore è stato presentato da chi scrive che, dopo aver delineato un breve profilo dello scrittore e della sua produzione saggistica e narrativa, ma soprattutto poetica, ha posto una serie di domande sia sulla forma di questo racconto lirico sia sui suoi contenuti.
Resta centrale la figura del padre che racconta di quando “tutti eravamo fascisti”
di Sandro Marano
E’ stato presentato nei giorni scorsi presso la libreria La terra di Thule in Bari il libro di Pierfranco Bruni “Passione e morte. Ben e Claretta” edito da Pellegrini. L’autore è stato presentato da chi scrive che, dopo aver delineato un breve profilo dello scrittore e della sua produzione saggistica e narrativa, ma soprattutto poetica, ha posto una serie di domande sia sulla forma di questo racconto lirico sia sui suoi contenuti.
Un secolo di croci e di ideologie.
Il Novecento, il secolo della bella epoque, il
secolo dei grandi rivolgimenti e dei grandi ideali,dei sogni e delle
disillusioni, delle dittature e delle guerre spaventose,si è concluso in quella
notte, scintillante di speranze e promesse, del 31 dicembre 1999, la porta
aperta sul nuovo millennio.Eppure, passati al di là della soglia, come novelli Orfeo volgiamo indietro lo
sguardo, senza poter fare a meno di cogliere le antitesi non risolte, le
laceranti contraddizioni che hanno animato quello che Hobsbawm ha definito
"il secolo breve": immagine speculare e allo stesso tempo distorta di
se stesso, il Novecento può essere anche definito come il secolo degli opposti,
spinti ad un livello estremo, nel convivere di ricchezza e miseria, democrazia
e dittatura, progresso e barbarie.
giovedì 10 gennaio 2013
I fasti del passato :la Magna Grecia
La Magna Grecia (Μεγάλη Ἑλλάς ) e’ il complesso
di colonie fondate nell'Italia meridionale e nella Sicilia orientale tra l'VIII
e il VI sec. a.C. Quelle che ebbero maggior importanza furono Cuma, Reggio,
Napoli, Siracusa, Agrigento, Sibari, Crotone, Metaponto e Taranto. Gli abitanti
di queste terre si dissero Italioti e Sicelioti. Le lotte tra le città e la
pressione delle popolazioni italiche portarono al crollo della Magna Grecia.
A partire dall'VIII sec. a.C. iniziò l'espansione greca verso oriente, nel Mar
Nero, e verso occidente, nel Mar Mediterraneo.La colonizzazione greca
nell'Italia meridionale interessò le regioni della Puglia, Basilicata,
Calabria, Campania e Sicilia.I Greci si allontanarono dalle loro città d'origine,
seguendo le rotte già percorse dagli Achei e dai Cretesi e cominciarono a
fondare nuove colonie, spinti non solo da motivi politici, economici, sociali e
demografici, ma anche da spirito di avventura, stimolati soprattutto dai
racconti omerici.
mercoledì 9 gennaio 2013
martedì 8 gennaio 2013
sabato 5 gennaio 2013
L’Epifania e la grotta del poeta sufi convertitosi alla Croce Nazhim Kalim Dakota Abshu
![]() |
Pierfranco Bruni con un maestro Bactshima (Tetovo – Macedonia) di Nazhim Kalim Dakota Abshu |
di Pierfranco Bruni
Nazhim Kalim Dakota Abshu. Il poeta che mi accompagna e che continua a condurmi per mano lungo i sentieri di un Mediterraneo che vive lo sponde dell’Occidente e dell’Oriente come se fossero non frontiere ma orizzonti. Ci sono scritti sui quali sto lavorando da anni e che lasciano tracce indelebili nel mio percorso di scrittore.
Una presenza che ricontestualizza il mio pensare e il mio pensiero
camusiano sui meridiani di un Mediterraneo che ha un senso non solo storico ma
linguistico, antropologico, etnico, letterario.
Per l’occasione voglio sottolineare un inedito dedicato al giorno
dell’Epifania è stato ritrovato nei “cartigli” del poeta Nazhim Kalim Dakota
Abshu. Poeta e scrittore nato a Tunisi nel 1900 e morto in Francia
(probabilmente a Nizza) nella notte di Natale del 1955. il suo viaggio
letterario e umano è intrecciato tra esperienze religiose ed elementi
antropologi.
venerdì 4 gennaio 2013
“ … Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura… “
Chi non è
più un ragazzo ricorda nella sua giovinezza il mito del West, alimentato
soprattutto da una filmografia che creò degli stereotipi divenuti classici. Il cow boy, lo sceriffo, gli indiani,
l'avventura, le cavalcate nelle immense praterie, le immancabili sparatorie, la
vittoria dei buoni bianchi sui cattivi pellirosse. Gli indiani erano selvaggi e gli eventuali indiani buoni
erano quelli disposti a collaborare con l'uomo bianco. Al manicheismo del
"bianco buono - rosso cattivo" non è mancato purtroppo il manicheismo
di senso opposto (ricordate il Piccolo grande uomo?). Come sempre, “in
medio stat virtus” ovvero la verita’.Il primo dato di fatto, banale quanto si vuole, ma non per questo sbagliato, è
che i pellirosse si trovavano sulla propria terra, che fu invasa; possiamo
indagare a ritroso nella Storia quanto vogliamo e sempre troveremo affermato il
diritto di un popolo di resistere contro gli invasori:la Storia,l’etica, la legge lo sanciscono!