C’è un
senso arcaico e primordiale nelle Fiabe e in una cospicua parte di
mitologia:ricreare quel particolare ambiente della psiche dove l’Anima riesce a
riposare, a respirare, a rigenerare se stessa.Una fiaba è capace di piantare
semi di Bellezza e di infinito nel cuore di chi l’ascolta, sono scorci di
fantasia che vivificano, come finestre aperte, l’inconscio dell’essere
umano. La fiabe ci sostengono lungo tutto il corso della nostra crescita,
nei momenti delicati in cui la ‘struttura ossea’ della nostra psicologia prende
forma. Rappresentano, simbolicamente, l’orizzonte della nostra psiche, il panorama verso il quale si affaccia il nostro potere immaginifico e
creativo.
Un mondo pieno di possibilità, aperto al divenire e all’esperienza diretta dell’esistere.Anche noi,
figli della moderna cultura televisiva, abbiamo avuto la nostra personale iniziazione
alle fiabe. Nessuno ne è immune, è un aspetto dell’esistenza che ci tocca
e ci raggiunge tutti. Il rischio che questo patrimonio archetipico,
simbolico e fantasioso vada perso è altissimo: la principesse, gli orchi dal
piglio arcigno, le vecchiette che osservano il mondo dalla loro casetta oltre
il mondo: tutto il ricco mondo che si pone oltre il confine del razionale
e del ragionevole, sta scomparendo.

"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
venerdì 28 novembre 2014
sabato 15 novembre 2014
Le “Filippiche” di un tale Marcus Tullius Kikero…
Degno testimone e protagonista del tramonto della
repubblica, Marco Tullio Cicerone, nonostante la sua (relativa) chiusura alle
esigenze degli strati sociali più disagiati, non può essere definito
semplicemente un reazionario, ma più esattamente un conservatore moderato: il
progetto politico, che cercherà di difendere nel corso della sua carriera, sarà
infatti quello dell'egemonia di un blocco sociale costituito sostanzialmente
dalla classe possidente dei senatori e dei cavalieri, allo scopo di porre un
argine alle tendenze sovversive che serpeggiavano nella società del tempo: la
necessità di consolidare e orientare questo blocco sociale significava di per
sé un superamento degli obiettivi tradizionali della politica romana, per lo
più prigioniera di una lotta di fazioni e di cricche clientelari. Quindi,
l'intero operato di Cicerone si può interpretare come la ricerca di una
difficile situazione di equilibrio fra istanze di ammodernamento e necessità di
conservazione delle leggi tradizionali. Fedele alla tradizione, come visto,
Cicerone non può immaginare un mondo dove l'impegno nella gestione della cosa
pubblica non sia il valore supremo.
venerdì 14 novembre 2014
Evento nazionale per le celebrazioni del grottagliese Giuseppe Battista
di Pierfranco Bruni
Evento Giuseppe Battista e celebrazioni tra il mondo barocco e la modernità/Roma/Il Giuseppe Battista inedito/Sindacato Libero Scrittori Italiani/Saranno presentati a Roma, in occasione dei 340 anni dalla morte scritti riguardanti il mondo barocco di Giuseppe Battista e le sue influenze nella cultura anglosassone. A parlare di questi aspetti sarà il Vice Presidente del Sindacato Libero Scrittori, e autore già di numerosi saggi su Battista, Pierfranco Bruni che presenterà, in anteprima nazionale il materiale. Si tratta di un evento straordinario che qualifica la tipologia dei rapporti tra il mondo barocco del grottagliese Battista (essendo nato a Grottaglie, Taranto, nel e 1610 e morto a Napoli, appunto 340 anni fa) e la cultura Europea e Mediterranea.
giovedì 13 novembre 2014
La grande tela dell'Annunciazione della Chiesa Madre di Grottaglie
di Rosario Quaranta su ricerche di Don Cosimo Occhibianco
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Annunciazione della Vergine Maria.
Olio
su tela di anonimo sec. XVII. Grottaglie, Chiesa Madre
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Storia di una scomunica e di una espiazione
La grande tela semicircolare posta al centro dell’abside della chiesa madre raffigurante Insigne Collegiata di Grottaglie scritta di recente dall’infaticabile D. Cosimo Occhibianco (Congedo editore, Galatina 2014): “Questa tela dell’Annunciazione, di autore ignoto, fu posta nel 1674 per scongiurare la scomunica che l’intera comunità grottagliese aveva avuto per l’occupazione della foresta, territorio circostante della chiesa della Mutata. A destra, ai piedi del leggio, si intravede un topo”.
l’Annunciazione (attualmente rimossa perché bisognosa di restauro) viene così ricordata nella monografia sull’
Annunciazione della Vergine Maria. Olio su tela di anonimo sec. XVII. Grottaglie, Chiesa Madr
A beneficio dei Lettori siamo in grado di precisare e aggiungere a questa breve descrizione fatta dal benemerito Scrittore, molti altri interessanti particolari sul prezioso cimelio storico-artistico.
lunedì 3 novembre 2014
Il Paradiso Perduto:l’estasi nella vita.
