Sulla via dei monaci tibetani e la pazienza orientale e sciamanica vive il romanzo “Che il dio del Sole sia con te” di Pierfranco Bruni. Si racconta di uno sciamano che osserva, prega e tollera. Accoglie nella parola il messaggio contemplante che sembra provenire da una filosofia tutta tibetana.
È come se i due mondi: quello buddista e quello sciamanico si incontrassero lungo le vie e lungo i fiumi, lungo i mari e lungo i deserti e pongono al centro della piazza l’amore.
È come se i due mondi: quello buddista e quello sciamanico si incontrassero lungo le vie e lungo i fiumi, lungo i mari e lungo i deserti e pongono al centro della piazza l’amore.
Un libro molto particolare e completamente diverso rispetto anche a “La bicicletta di mio padre” nel quale, comunque, compare anche la figura dello sciamano.


È un libro di oltre 160 pagine (Euro 18.00) giocato tra il raccontare la magia degli Indiani nativi e il verso la cui direzione è focalizzata dalla presenza costante dello Sciamano ma anche della visione Buddista.
Diverso anche del romanzo in versi che sta ottenendo grande successo dal titolo: “Asmà e Shadi” e soprattutto da “La pietra d’Oriente”. Ma si lega però a “Come un volo d’aquila”, nel quale il mondo sciamanico, l’aquila, la tartaruga incontrano la devozione di una parola che è un inchino al concetto del Namasté.



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