Poiche’ nulla e’ dovuto al caso, cerco,invece, di soddisfare la vostra curiosita’ su questo cognome., grondante di storia, di imprese e di nobilta'.
In una grande tela raffigurante un guerriero,probabilmente un antenato, all’interno dell’edificio in questione , e’ scritto in latino(procedo a ricordo di memoria):”Quanti sono i pesci nel mare,quante le stelle nel cielo, tante sono le imprese gloriose dei Pignatelli”.
Le origini del cognome e dello stemma che contraddistinguono questa nobilissima famiglia di origine napoletana si fanno risalire a un tal Landolfo Pignatelli, vissuto nel XII secolo, il quale, combattendo in Oriente in nome di Re Ruggero II, infilzò per i manici tre vasi d'argento durante l'assedio del palazzo imperiale di Costantinopoli.Secondo altri, le origini del nome Pignatelli risalirebbero a Gisulfo, anch'egli vissuto nel XII secolo, il quale durante una battaglia navale contro i Greci, presso Negroponte, lanciò, con pentole o pignatte, materiale incendiario sui nemici. Dalla particolare forma di queste pentole, ad un solo manico e chiamate nella lingua napoletana "pignatielli", sarebbe derivato il cognome della famiglia Pignatelli.
Le origini del cognome e dello stemma che contraddistinguono questa nobilissima famiglia di origine napoletana si fanno risalire a un tal Landolfo Pignatelli, vissuto nel XII secolo, il quale, combattendo in Oriente in nome di Re Ruggero II, infilzò per i manici tre vasi d'argento durante l'assedio del palazzo imperiale di Costantinopoli.Secondo altri, le origini del nome Pignatelli risalirebbero a Gisulfo, anch'egli vissuto nel XII secolo, il quale durante una battaglia navale contro i Greci, presso Negroponte, lanciò, con pentole o pignatte, materiale incendiario sui nemici. Dalla particolare forma di queste pentole, ad un solo manico e chiamate nella lingua napoletana "pignatielli", sarebbe derivato il cognome della famiglia Pignatelli.
Entrare
in quel palazzo ed aggirarsi per le sue stanze e giardini, significa
entrare in una dimensione nuova, respirare una salutare polvere di
storia,arte ,cultura e Dio solo sa come siamo “bisognosi” di questi
elementi.Ho avuto la ventura di frequentare i “ ragazzi “padroni di
quella casa,Antonio e Francesco,ormai scomparsi, nella mia piena
giovinezza e per motivi di amicizia e…ludici.Essa mi ha sempre attratto,
con le sue mura, i suoi quadri, suppellettili,mobili ed armi che
testimoniano un passato grandioso:e’ una macchina del tempo.Come si fa a
rimanere insensibili al suo fascino?
Plaudo,quindi, con grande piacere alla intelligente e creativa iniziativa “Dimore da scoprire: PALAZZO PIGNATELLI 23 luglio - 24 luglio • Via Corrado Mastropaolo, 26, 74”.
I tesori del nostro paese non possono e non devono rimanere nascosti.E' un delitto verso lo spirito e la mente!
Vi invito,quindi, a partecipare a questa visita, ad immergervi in questa atmosfera fantastica: È il bisogno di capire quello che siamo stati, di cercare qualcosa che ci appartiene, e che nel momento presente, così vertiginoso e confuso, non riusciamo più a trovare.La modernità e l’emancipazione hanno forse reso gli uomini più liberi, ma non necessariamente più felici.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis