martedì 13 settembre 2016

"Magníficat anima mea Dominum"...sulle note di un organo...


Un Organo da Chiesa, a ben guardarlo, somiglia a un tempio antico, ovvero a un edificio pubblico nel quale la comunità si riunisce, interrompe l'abituale fluire della vita e del lavoro, e il silenzio interiore che ne deriva lascia spazio alla comunicazione con l'altro, alla coscienza dei problemi comuni, al senso più alto del vivere sociale.Un Organo, a ben ascoltarlo, sembra un insieme organizzato di voci umane: quasi la società fosse simile a un canneto nel quale ogni canna sembra voler sibilare al vento da sola, ma la volontà del vento ne armonizza i movimenti, sincronizzandoli in una danza ordinata.
Così una comunità in disaccordo, in quel "risonare" insieme, ritrova il modo e il desiderio di accordarsi, di migliorare il suo vivere insieme all'altro: l'armonia di una società che impara ad ascoltare, e ad ascoltarsi.
E gli Organi da Chiesa sono "organismi" delicati, fragili, che esigono attenzione costante e continua cura. Proprio come nella vita di una società che vuole essere vigile nel preservare le sue conquiste civili e culturali, il progresso è anche nella costante capacità di proteggere, conservare, restaurare gli "strumenti" che la nostra intelligenza ha ideato per l'arte del vivere sociale.
Spesso gli Organi sono restaurati, ma a quei restauri manca un pubblico che ami, desideri e chieda di ascoltarne i messaggi. Più spesso, infatti, gli Organi sono poco più che grossi armadi riempiti delle poche canne risparmiate dai furti (per 'restaurare" altri Organi) o dall'incuria, e diventate ormai inutili. Così mutilati nel loro corpo e privati dell'attenzione di un pubblico, gradualmente gli Organi da Chiesa si estinguono, e con essi la memoria storica: quella del suono antico, che solo questo strumento può testimoniare con incontestabile esattezza.
Come il Panda per il WWF, l'Organo da Chiesa potrebbe diventare il simbolo del nostro restaurare le opere d'arte, conservare l'arte di vivere con quelle opere, e forse anche del preservare la capacità e il desiderio di continuare a realizzarne.
Come il Panda, che vive nel fragile equilibrio del nutrirsi solo di canne di bambù, anche l'Organo da Chiesa si nutre di un solo genere di musica; pregio o difetto che sia, sta alla nostra intelligenza trovarvi un significato nuovo -o antico-, e non lasciarlo scomparire dalla nostra vita, pena il perdere irrimediabilmente la lezione di civiltà nascosta in questo strumento di musica di armonia

Ed allora si ritrova quell’onda sonora, calda, avvolgente, che partendo dalle canne sopra la nostra testa si spande allargandosi nello spazio intorno a noi fino a riempirne tutti i più piccoli angoli, ritornando poi con mille echi e riverberi, in un turbinìo di armonia dai mille colori che si vanno a mescolare, in un arcobaleno di variazioni, con i suoni sempre nuovi che fluiscono uno dopo l’altro dalle canne.
Ho”sentito” gia’ il “respiro della Musica” e ne ho fatto parte. Sono un privilegiato!


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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis