Mercoledì
14 dicembre,
a partire dalle ore
18.00,
la Biblioteca
Civica Villa Amoretti,
in Corso Orbassano #200, nei pressi del Parco Rignon a
Torino,
ospita la presentazione dell’opera “Le figlie di Giulia” di
Massimo Battaglio (WLM Edizioni).
Il
romanzo storico, ambientato nella prima metà del XIX secolo,
racconta fenomeni come violenza di genere, aborto, omosessualità,
omofobia interiorizzata e molto altro.
Dialoga
con l’autore Eleonora Artesio. La lettura teatralizzata delle
pagine più significative del libro è affidata all’attore
tarantino Luigi Pignatelli.
L’incontro
è promosso dal Comune di Torino e dal Circuito Biblioteche Civiche
Torinesi.
La
partecipazione è libera e gratuita.
Massimo
Battaglio è nato a Torino nel 1965. Laureato in architettura nel
1992, vive e lavora a Mirafiori, alternando l’attività
strettamente professionale con la pittura, la scrittura e la passione
per la cucina. Autore di numerose monografie su edifici storici del
Piemonte, con WLM ha pubblicato, nel 2011, il volume Amori
Urbani,
un po’
raccolta, un po’
guida turistica, dove ogni racconto d’amore
è corredato da illustrazioni dell’autore
e note storiche. Nel 2015 pubblica per WLM, con gran successo, Storia
del Putagé,
un’opera
di cucina tradizionale piemontese in tre volumi, frutto di
un’accurata
ricerca storica è completa di immagini d’epoca.
Con il romanzo storico Le
figlie di Giulia (WLM 2016),
torna alla narrativa.
Torino
1848: sullo sfondo dei moti patriottici, Massimo Battaglio disegna la
vicenda di Lucia Maria, nome preso a prestito da una canzone
popolare, una ragazza di campagna che fugge dalle conseguenze di un
torto subito nel bosco del re. In città trova riparo e conforto
presso la Marchesa di Barolo. Giulia Colbert, vedova senza prole
impegnata in opere caritatevoli, amministra Le Forzate, il carcere
femminile che Carlo Alberto ha affidato alle sue cure, e il Rifugio,
un istituto per il recupero delle ex detenute gestito assieme alle
suore di Santa Maria Maddalena. La presenza di Lucia Maria rischia di
compromettere tutto, perché a corte c’è
chi cerca un pretesto per tornare a metodi reazionari, oppure
vorrebbe carceri pubbliche, o è pieno d’invidia.
Con l’aiuto
degli amici Silvio Pellico, Cesare Balbo, Federigo Sclopis, don
Cafasso e suor Gerbi, cerca una soluzione; Cavour è fuori città.
Per caso Lucia Maria rivede Pietrino, un compagno di giochi, e solo
ora si rende conto d’esserne
innamorata. È emigrato a Torino e si è lasciato coinvolgere
nell’avventura
dell’oratorio
di Don Bosco. Vittorio Emanuele è un principe indolente. Su tutti
loro incombe la prima guerra d’indipendenza.

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis