
L’azienda parmense ha negato l’evidenza per ben due anni: «Tutto in regola, del materiale killer neanche l’ombra». Fino a quando la multinazionale alimentare non è stata smascherata definitivamente da una inchiesta giornalistica. Ora infatti ammette: «Solo 11.000 mq sono in materiale di cemento amianto in accordo con la normativa vigente non costituiscono pericolo per la salute delle persone e dell’ambiente». Tant’è che è in atto la cosiddetta “rimozione”: una manciata di operai senza protezione (tute, guanti, mascherine), vale a dire a mani nude, bonifica la lana delle salamandre. continua
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis