Mi sembra interessante postare la parte iniziale e finale di
un documento,“suffragante mea fortuna”,scritto
nell’italiano di qualche secolo addietro,
e relativo a questo personaggio grottagliese. Mi sono limitato, come era
giusto e doveroso, a cercare solo
di rendere piu’ agevole la lettura.Spero di esserci riuscito! ”Innubila
lectio” a chi,armato di pazienza e buona volonta’, si vorra’ cimentare in
questa impresa.
...Della Veneranda Serva d'Iddio Suor Rosana Battista delle
Grottaglie Monaca di S. Chiara ...Questa Sposa amantissima del Signore nacque nelle
Grottaglie Terra principale della Provinzia d'Otranto Diocesi di Taranto,
l'anno I610. alli 4. di Giugno , giorno di giovedì , e alli 6 del
predetto Mese , fu battezzata, e le fu posto nome Rosa. I suoi Genitori furono
Francesco Battista , e la Madre Elisabetta
Bonifazio, famiglie non meno onorate , che ricche , meritando avere due
fratelli, lumi della Poetica , e dell' eloquenza, Giuseppe, e Domenico Battista , il primo morto in Napoli , e i1 secondo nella
sua Patria.
Educata da Genitori nel santo timore d'Iddio, s'innamorò
anche fanciulla del suo amabilissimo Nazareno , offerendoli per dote il fior
Verginale. Entrata d'anni 17. nel Monistero delle Grottaglie nuovamente eretto
per non lasciare il nome di Rosa , volle chiamarsi
Rosana, ch'era
il medesimo; Nome corrispondente ai fatti : Rosa imporporata
di S. Amore, odorando mentre fu viva, con odore di Santità , correndo a lei
ogni miserabile, ed afflitto per ricevere colla sua intercessione , ogni grazia
da Dio , e tirando dal Cielo il vero Sposo per deliciarsi con lei, conforme
nella sua vita si sentirà. Professàta d'anni 18, con giubilo
grande di se stessa e delle Suore, la Regola di S. Chiara a 3. di
Decembre …… si diede tutta all'acquisto delle Sante, virtù per mantenere
illibata il fior Verginale , ed essere pura non solo di corpo, ma anche di
mente; ed il Signore, che si pasce trà gigli concorrendo alla di lei
buona volontà , l'ajutò in tutta la vita mantenendosi candida sino alla
morte.Autentica di questa gran Purità , fu la continua risita del suo Sposo,
comparendole più fiate, or da Bambino , or da Giovanetto assai bello , ed or d'
anni 33. Non potendo andare alle volte in Coro , per le continue infermità , le
compariva il Signore, e l'ajutava a recitare 1' Officio, e nel versetto del
Gloria Patri; diceva
mibi Fitto ,
& Spiritui Santo . Succedeva
più delle fiate , mentre stavano nella metà dell' Officio , esser l'ora del
Refettorio, ed il Signore permetteva impedimento nella Cucina, 0 d'ammorzarsi il
fuoco, o non cuocersi l'erbe, ed i legumi, affinchè non si dimidiasse la lode
al Signore, nè restasse priva la sua serva di quella beata visione.L'altra virtù, che acquistò fu il disprezzo di se medesima,
e in tal maniera si vidde la santa Umiltà radicata nella sua anima, che essendo
Abbadessa lavava gli utensili, scopava la cucina, e il jefettorio, e
quello far doveva la serva più bassa del monistero, faceva
Suor Rosaria con animo dolce , e tranquillo . 'Perche era
alquanto rigida nel governo, bramando sopramodo il totale distaccamento dal
mondo, per essere le monache tutte d'Iddio, alcune mormoravano di lei, e alle
volte la dileggiavano, con parole ingiuriose, ed ella chinava la testa ,
dicendo , çhe ciò meritava , per i suoi peccati, e per questa sua umiltà si
confondevano tutte diventando ogn'una di loro assezzionsta , passando in un
punto l'oltraggio in lode , e
l’ odio in amoreNella meditazione dell' Ubbidienza apparve il Signore
, ma fasciato con una falcia di oro purissimo sotto il petto,non intese all'ora
il Mistero, perche le nacque gran maraviglia , e compassione insieme, vedendolo
tutto affannato, e pieno di caldo, e di sudore; le veniva voglia di asciugarlo
, mà non ardiva; Gli domandò bensì umilmente: Bellezza del Paradiso, allegrezza
degli Angeli ; dolcezza del cuor mio, perche tanto affannato? donde procedono
questi sudori: le rispose: mi affatigo e sudo per questo Monistcro.
Nella replica ebbe nel cominciare la medesima visione. Il
Signore fasciato sotto il petto con una fascia di oro , ed intese , come in un
lampo, che perla grande abbondanza dell' Amore , e della misericordia, ch'egli
risiede nel petto , ha bisogno il Signore gire .così fasciato : le sopravenero
tali impeti, che sentendoli venir meno per la dolcezza, gridava con quelle parole
di S.Francesco Saverio. Non più, non più basta basta Signore, e soggiunse.
Perche dai , o Signore ad una Peccatrice dolcezze di Paradiso , e non pene, e
tormenti d'Inferno? In queste dolcezze, ed impeti dimorò più d'un'ora.
Meditando le Piaghe , Inginocchiata , cominciò a tremare; passarono i tremori
confortata dalla presenza dello Spirito Santo, che in forma,e sotto simbolo di
fiune di acqua Cristallina le riempiva 1' anima, e le pareva, che come mezzano
tra il Verbo, e l'Anima sua l'adornava di Grazie per farla sua degna Sposa.
Sparita questa Visione l'apparve il Signore piagato, ma ogui piaga pareva un
Rubbino, e si pose a mano sinistra, godendo, che meditaste nelle sue piaghe , e
che le Monache stassero divote, tutte coi Crocefissi nel seno , infuse
in questo principio tanti ardori interni , che per gli incendj, non solo si
sentiva liquefare il cuore, ma ardeva ancora ogni parte del Corpo, e divampava
nella faccia con maraviglia delle Sorelle. Udendo il discorso della
meditazione, e mirando le Piaghe del suo Gesù, ecco dalla Piaga del Costato
uscire un raggio come d'oro, che penetrandole il cuore , sentiva dolori di
morte , ma le dolcezze ogni dolore assorbiva . Non poteva contenersi
d'abbracciare il suo Sposo , or lo contento , rivolo dell' amore mortificante,
A chiamava Gioia Anima sua . Dagli incendj le venivano desideri
ardentissimi , che tutto il Mondo ardeste nell' Amor Divino , che
se ne infiammassero le Sorelle; e l'era gran consolazione vederle tutte
abbracciate co' Crocefissì , che tenevano , sospirare, e piangere dirottamente
mentre cosi languiva , per ordine della Madre- Abbadessa fu cosi' acqua
Spruzzata nel volto, all'ora disse , che a suoi languori non giovava altra
acqua di Cuore; e però Madri, e Sorelle mie, il vostro amato sia Cristo
piagato, piangete il mio Signore , e dateli tutto il vostro Cuore In questi
soliloqui amorosi terminò la Serva d'Iddio i Santi esercizj, e noi
l'abbiamo qui posti, a fine si sapesse da ognuno, quanto sia Iddio con quell'
anime, che lo fervono con Purità , come fu la diletta Sposa di lui Suor Rosàna Battista; visse
dopo questi esercizj anni 19. sempre con i medesimi affetti, sospiti
languidezze, e Contemplazioni, Consumata alla fine dal fuoco d'
Amor………….passò da questa Vita all' eterna ,' come piamente si crede . Quel poco
si trovò nella sua Cella fu tutto pigliato per divozione , cioè un Crocefiflo ,
un Cilicio, ed una Corona . Spopoioslì tutta la Terra alla sua Sepoltura ,
chiamandola Santa, Beata. II lue Corpo riposto nella Tomba Comune del Monistero
racchiuso dentro una Cassa , fu veduto pochi anni dupo la morte incorrotto , e
trattabile; come rapportano le relazioni autentiche del suo Monistero, da quali
s' e cavato quanto di questa Sposa di Cristo abbiamo Scritto.”
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