Che ora è ?

lunedì 30 dicembre 2013

Lettera a mio padre ad uno anno dal suo volo tra le aquile della pazienza.

di Pierfranco Bruni


Quella notte a vegliarti io e mia madre nel vento che non ha tramonti…

È rimasto il freddo e il giardino ingiallito. Non ci sono più limoni e l’aranceto è diventato spinoso. Un anno è andato via con la tua andata via. Le aquile in volo non hanno smesso di oltrepassare le nuvole. E tu sei un’aquila in volo tra i mari e i deserti…
Le rondini hanno sostato in un tempo misurato tra gli intagli della palma d’epoche.  Le tartarughe non hanno ancora compreso che non ci sei e restano ad aspettarti e anche quest’anno non sono andate in letargo.

venerdì 27 dicembre 2013

Padre Salvatore Discepolo. A un anno dalla scomparsa: Un Gesuita nel cuore delle culture meridionali

di Pierfranco Bruni


Ricordare padre Salvatore Discepolo a un anno, in gennaio, della sua scomparsa è  come ricomporre tasselli nel mosaico degli incontri che ti sono camminati dentro. Ho scritto proprio un anno fa su padre Discepolo (nato a Napoli nel 1927 e morto a Grottaglie il 21 gennaio 2013). Ma l’altra sera, ripresentando il nostro libro su San Giuseppe Moscati, me lo sono trovato accanto ed è stato come se dialogassi con lui, con padre Rastrelli, che ha prefato il nostro Moscati, con padre Ferdinando Castelli scomparso il 13 dicembre scorso.

mercoledì 25 dicembre 2013

Alla ricerca del Natale perduto!

Il Natale non c'è più, almeno come festa tradizionale,....non esiste piu',scomparso come il buon senso del tempo antico.
Una volta si aspettava il Natale, si odorava il Natale, si respirava pensando al Natale e alle feste scolastiche.
Si guardavano i Presepi fatti in famiglia,si sognava e si fantasticava attorno alle luci, ai rumori, alle statuette a cui noi davamo vita e respiro.
A scuola,per prepararsi a questo avvenimento il buon vecchio maestro faceva imparare a memoria poesie tipo:
 

"Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.
Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente".
 

venerdì 20 dicembre 2013

Quando la parola è melodia! Ovvero, il modesto omaggio di un Professore di Lettere ad un artista della parola



Protagonista indiscusso della storia e della letteratura del XIX e del XX secolo, il Vate ha saputo fino a oggi mantenere vivo l’interesse su di sé, grazie alla sterminata e raffinatissima produzione letteraria e alla testimonianza che ha lasciato delle sue azioni eroiche e delle sue opere immortali attraverso la donazione agli Italiani del Monumento della sua vita inimitabile: la cittadella del Vittoriale, sul lago di Garda. Narrare! Raccontarsi, rivoltando le parole fino allo sputo! Non importa come, dove, con chi, fosse anche uno specchio. La vita come arte, sogno, avventura, rappresentazione, con quell'ossessione estetica di superare l'umano, come una sfida alla miseria che lo circonda, alle sue paure, al suo cranio calvo, a quell'odore di Abruzzo che gli resta addosso e lui sublima, canta, vomitando in faccia al mondo le proprie origini e la sua grandezza.

giovedì 19 dicembre 2013

Quel vecchio che prese per mano lo sciamano era mio padre: La generosità è amore

 di Pierfranco Bruni

Il monaco tibetano che ho incontrato a Calcutta mi ha raccontato che alla domanda posta dallo sciamano della tribù degli Apache che diceva: “La generosità è nel cerchio magico dell’amore e soltanto la gratuità è nella devozione?” ha così risposto: “Le vie dell’amore non finiscono mai, ma l’amore non è solo un camminamento del mistero e nel mistero. È un dono. Bisogna anche cercarlo e per cercarlo bisogna stare in pace con la propria anima. Per stare in pace con la propria anima bisogna sempre allontanarsi dalle tentazioni. La pazienza non è soltanto misurare lo spazio dell’accoglienza. È vivere mantenendosi distanti dall’invidia, dalla gelosia, dagli inferni dell’odio”.
Così il monaco e lo sciamano cominciarono il loro dialogo.

martedì 17 dicembre 2013

La devozione è sempre tempo di coraggio per i guerrieri mai stanchi soprattutto in questo nostro tempo

di Pierfranco Bruni

Mi è stato chiesto di parlare, in un convegno, della devozione. Cosa è la devozione? Ho risposto, a chi mi ha proposto ciò, che non riesco a definire il concetto di devozione, semplicemente, perché non è una parola, non è dentro il vocabolario dei significati, non è un linguaggio al quale affidare la spiegazione.
La devozione è un sentiero dell’anima. O ci sei dentro o non ha senso parlarne. Mi ha fatto, comunque, molto piacere che mi si chiedesse, come uomo e come scrittore, di sviluppare una conversazione su una tale tematica. Complicata. Complessa. Difficile, a volte, da afferrare.

La morte di padre Ferdinando Castelli

Lo scrittore tra Dio come tormento e le sentinelle dell’Assoluto.
Io Neria Francesco e padre Castelli
 di Pierfranco Bruni

Ho voluto bene, in silenzio, a padre Ferdinando Castelli. Nato nella mia stessa terra. In Calabria. A San Pietro di Carida, nella antica provincia di Reggio Calabria. Nel 1920. L’anno in cui è nato mio padre. Tanto ho imparato dal suo “ragionare” di letteratura. Di letteratura nell’inquieto vivere.
Tanto se ne parlava, in anni non lontani, insieme ad un maestro di letteratura che ha legato, in fondo, i nostri pensieri, ovvero Francesco Grisi. Francesco a lui deve quel titolo inquieto, ma straordinariamente papiniano, che è “Scrittori cristiani, volenti o nolenti”. Ci trovammo insieme a presentarlo in una serata romana, in un intreccio di discussioni sul nostro Giovanni Papini che dall’inferno dell’uomo finito ha viaggiato sino alla confessione della vita di Cristo.

lunedì 16 dicembre 2013

Auguri da Filomena Russo

NOËL    NATALE
Fra  pochi  giorni  è Natale. Natale la  festa più importante e più bella dell’anno. Natale, il giorno in cui le famiglie si riuniscono per godere insieme di quel calore umano, fatto di semplicità, che riempie i cuori di vera gioia di vivere.
Pour souhaiter    JOYEUX  NOËL   et  BONNE  ANNÉE  à tout le monde
Per augurare  un felice  Natale e Buon  Anno  a tutti
Une belle poésie
de Théophile Gautier 
NOËL       
NATALE
Le ciel est noir, La terre est blanche               
Il cielo é nero, La terra é bianca
Cloches , carillonnez  gaïment   Jésus est né
Campane, scampanellate  allegramente  Gesù é nato

venerdì 13 dicembre 2013

I veri viandanti sanno di avere un porto e sanno anche che non è necessario raggiungerlo

di Pierfranco Bruni

Il monaco tibetano lungo le vie del deserto incontrò lo sciamano Yulta. Camminava a passi lenti. Con il silenzio e lo sguardo nelle onde della sabbia raccolse tutti i ricordi in una sola voce: il mistero.
Il monaco osservò lo sguardo di Yulta.
Gli occhi del monaco avevano un colore di terra e di mare. La terra e il mare degli Orienti della seta. Il loro incontro fu segnato dal silenzio dei destini.

mercoledì 11 dicembre 2013

“C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”...



Erano  i mitici anni ’60, gli anni della fanciullezza,della iniziante giovinezza e dei sogni:alla tv cominciavano ad essere trasmesse le immagini di una guerra tanto lontana da noi quanto incapibile.Non fu una guerra come le altre avvenute prima, non vi era uno scontro tra eserciti e tra gente addestrata, ma era una vera e propria guerriglia, dove uomini uccidevano altri uomini compiendo scempi, eccidi, stupri e disastri. Ma quei  ragazzi, addestrati alla guerra e partiti molto spesso come volontari, si trasformano presto in uomini non preparati agli orrori che avrebbero affrontato, non preparati fisicamente e tatticamente alla guerriglia, non preparati alla guerra, quella guerra che è sempre sporca.

sabato 7 dicembre 2013

Tra l’allegria e i tuoi passi c’è sempre un sorriso

di Pierfranco Bruni
Antoni Garçia, passeggiando tra le vie di Roma, mi ha raccontato un lunga favola. Io qui faccio una sintesi. Con beneficio di aver compreso. Chi ha il sorriso nel cuore sempre comprende!
La favola continua. Perché mai dovrebbe comparire la scritta The End?

martedì 3 dicembre 2013

Quando sognavamo di fare il 13 al Totocalcio…



Cinque maggio 1946: nasce un sogno italiano, del povero italiano figlio di una guerra che gli ha lasciato soltanto un'illusione: far qualche soldo per mantenere moglie e figli e poi, se va bene, comprare una Topolino Fiat, e se va molto bene una 500 Balestra Lunga, e se va benissimo una 1.500 Berlina. Da un mese hanno brevettato la Vespa, lo scooter che metterà le signore con le gambe accavallate sul sedile posteriore e farà impazzire i passanti che guarderanno le gonne sollevate da quel vento artificiale. Ma il sogno è un altro: la Schedina del Totocalcio. Cinque maggio 1946: su una carta sbiadita sono elencate 12 (non 13, 13 diventeranno dopo) partite di calcio. Indovinate il risultato, lo sappiamo tutti: 1 vince chi gioca in casa, 2 vince chi gioca in trasferta, X finisce pari. Costo: 30 lire, come dice la timida pubblicità, l’equivalente di un vermuth. Che era già un lusso.

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ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO

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Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!

LIBERTÀ DI PENSIERO

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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EINSTEIN DICEVA SPESSO

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.