Che ora è ?

lunedì 31 marzo 2008

OSPEDALE SAN MARCO: ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE


Il consiglio comunale di Grottaglie esaminata la situazione di assenza di una prospettiva positiva, al momento, per l’ospedale di Grottaglie:
RIVENDICA l’Autonomia per il Presidio ospedaliero di Grottaglie quale Ospedale di base o di ospedale di 1° livello con caratteristiche e specialità a media complessità, in quanto è già presente un nuovo quartiere operatorio con tre sale operatorie ed una quarta sala di terapia sub- intensiva.
Il consiglio comunale di Grottaglie, fa presente che dai dati in possesso della ASL TA si evince che gli accessi al pronto soccorso di Grottaglie nell’anno 2006 e 2007 sono inferiori solo a quelli del pronto soccorso dell’ospedale SS. Annunziata. Inoltre il bacino di utenza del comprensorio di Grottaglie comprende 11 Comuni con una popolazione residente 96.776 abitanti, e pertanto sulla base del Piano Sanitario Regionale per il triennio 2008-2010 dovrebbe essere classificato come ospedale DI 1° LIVELLO.
L’ospedale “San Marco”, per le proprie caratteristiche strutturali, gli indicatori demografici e di flusso di cui gode e nel pieno rispetto della tipologia dettata da Piano regionale della salute, in questo processo di riordino, deve tornare ad essere almeno ospedale autonomo di base, con propria direzione medica e amministrativa. Con una attribuzione di 166 posti letto; con il pronto soccorso attivo; con le specialità base di medicina interna e geriatria, di lungodegenza, di chirurgia generale, di ortopedia e traumatologia, di ostetricia e ginecologia, di pediatria e nido. Con 15 posti letto di day hospital interspecialistico, il servizio di endoscopia digestiva e l’unità di dialisi (6 postazioni). Con le terapie subintensive post chirurgica (4 p.l.) e di cardiologia riabilitativa (10 p.l.). Infine, con le unità operative complesse di anestesia, radiologia, laboratorio d’analisi e farmacia.
Per le ragioni sopraesposte si chiede pertanto che la direzione della ASL TA nella proposta di assetto della ASL tenga conto delle ragioni delle popolazioni del comprensorio di Grottaglie di una GIUSTA E CORRETTA CONSIDERAZIONE DELL’OSPEDALE MEDESIMO NEL PIANO DI RIORDINO, invita inoltre la giunta regionale attraverso l’assessore alla sanità, unitamente al direttore della ASL TA, ad un confronto in tempi brevi con le istituzioni locali interessate.
Il consiglio comunale di Grottaglie, ribadisce che non saranno tollerate decisioni in contrasto con gli interessi delle popolazioni interessate ad una sanità adeguata ai bisogni, e che si attiverà in tutte le forme affinché siano riconosciute le giuste aspettative dei cittadini degli operatori.

domenica 30 marzo 2008

Dichiarazioni di voto: Marco Travaglio


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Dal Blog di Antonio Di Pietro

In questi giorni ho ricevuto molte dichiarazioni di voto a favore dell’Italia dei Valori.
Riporto quella di Marco Travaglio.

"Due anni fa votai per l’Italia dei Valori, soprattutto perché nel mio Piemonte candidava Franca Rame, persona straordinaria che sono felice di aver contribuito a mandare al Senato. Credo proprio che anche stavolta tornerò a votare per il partito di Antonio Di Pietro. Conosco le obiezioni dei critici: la gestione padronale e personalistica del partito, da cui molti si sono allontanati; la caduta di stile di far prendere al partito una sede in affitto in uno stabile di proprietà dello stesso Di Pietro; la candidatura di personaggi come Sergio De Gregorio e Federica Rossi Gasparrini, puntualmente usciti dall’Idv dopo pochi mesi dall’elezione; l’adesione di Di Pietro, come ministro delle Infrastrutture, al progetto del Tav per le merci in Valsusa (sia pure dialogando con le popolazioni e discutendo di un possibile nuovo tracciato, alternativo al famigerato «buco» da 54 km a Venaus); la decisione di non chiudere la società Stretto di Messina, pur con la contrarietà ribadita al progetto del ponte; il no alla commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del G8 (secondo me sacrosanto, visto che le commissioni parlamentari in Italia servono a confondere le acque e a ostacolare le indagini della magistratura; ma maldestramente motivato con la richiesta di indagare anche sulle violenze dei black bloc, quasi che il parlamento dovesse occuparsi dei reati dei cittadini comuni). Per essere chiari: voterei molto più volentieri per un Einaudi o un De Gasperi redivivi. Ma, in attesa che rinasca qualcuno di simile e riesca a entrare in politica, penso che l’astensione – da cui sono stato a lungo tentato – finisca col fare il gioco della casta, anzi della cosca. Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti. E infischiandosene degli assenti, che alla fine hanno sempre torto. Dunque penso che si debba essere realisti, votando non il «meno peggio», ma ciò che si sente meno lontano dai propri desideri.
A convincermi a votare per l’Idv sono le liste che ha presentato Di Pietro, che ospitano diverse persone di valore, alcune delle quali sono amici miei, di MicroMega, dei girotondi e di chi ha combattuto in questi anni le battaglie per la legalità e la libertà d’informazione. Ne cito alcuni.

C’è Beppe Giulietti, animatore dell’associazione Articolo 21 contro ogni censura ed epurazione, dunque scaricato dal Pd che gli ha preferito addirittura Marco Follini, ex segretario dell’Udc ed ex vicepremier di Berlusconi, come responsabile per l’Informazione: quel Follini che ha votato tutte le leggi vergogna, compresa la Gasparri che è il principale ostacolo alla libertà d’informazione. C’è Pancho Pardi, che ho incontrato la prima volta al Palavobis, poi in tutti i girotondi e che mi auguro di reincontrare quando – se, come temo, rivincerà Berlusconi – ci toccherà tornare in piazza. C’è la baronessa Teresa Cordopatri, simbolo della lotta alla ’ndrangheta in Calabria. C’è, a Napoli, un sindaco anticamorra come Franco Barbato, che ha militato nel progetto di lista civica nazionale insieme a tanti altri amici. C’è Leoluca Orlando, che in quanto ad antimafia non teme confronti. Non ci sono, in compenso, alcuni personaggi discutibili che si erano avvicinati all’Idv, e che sono stati respinti o non ricandidati. E poi ci sarebbero anche Beppe Lumia e Nando Dalla Chiesa, ai quali Di Pietro aveva offerto un posto nella sua lista in Sicilia dopo l’estromissione (nel primo caso provvisoria, nel secondo definitiva) da quelle del Pd, che in compenso ospitano elementi come Mirello Crisafulli, l’amico del boss di Enna: alla fine, grazie anche all’Idv, Lumia è rientrato nel Pd, mentre Nando ha rispettabilmente deciso di declinare l’offerta. E poi c’è Di Pietro che, pur con tutti i suoi difetti, ha saputo pronunciare – da ministro e da leader di partito – una serie di «no» molto pesanti contro le vergogne del centro-sinistra. No all’indulto extralarge salva-Previti, salva-furbetti, salva-corrotti e salva-mafiosi. No al segreto di Stato e al ricorso alla Consulta sul sequestro Abu Omar contro i giudici di Milano. No alla depenalizzazione strisciante della bancarotta tentata da qualche ministro furbetto. No agli attacchi contro De Magistris e Forleo. No al salvataggio di Previti alla Camera (il deputato Idv Belisario, per un anno e mezzo, è stato il solo con il Pdci a chiedere la cacciata del pregiudicato berlusconiano, mentre gli altri facevano i pesci in barile). No al salvataggio di D’Alema e Latorre da parte della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera (lì il dipietrista Palomba s’è pronunciato per autorizzare le intercettazioni Unipol-Antonveneta-Rcs, senza se e senza ma). No all’inciucio mastelliano sulla controriforma dell’ordinamento giudiziario e a tutte le altre porcate del cosiddetto ministro della Giustizia ceppalonico.

No all’inciucio in commissione Affari costituzionali per la legge-truffa di Franceschini e Violante sul conflitto d’interessi (anche qui, solo il Pdci con Licandro e l’allora Ds Giulietti han tenuto botta con l’Idv). No alla limitazione delle intercettazioni telefoniche e no – dopo un’iniziale esitazione alla Camera – alla legge-bavaglio di Mastella & C. contro la pubblicazione delle intercettazioni e degli altri atti d’indagine fino al processo. No all’aumento del finanziamento pubblico dei partiti e al colpo di mano tentato in tal senso dai tesorieri di tutti i partiti (tranne quelli dell’Idv, Silvana Mura, e della Rosa nel pugno, Fabrizio Turco). No al comma Fuda che assicurava la prescrizione agli amministratori pubblici indagati dalla Corte dei conti per infrazioni contabili.
Come ministro delle Infrastrutture, poi, Di Pietro ha bonificato quel lombrosario che era prima il vertice dell’Anas, cacciando gli inquisiti e i condannati e denunciando i responsabili di certi ammanchi. Ha razionalizzato la miriade di progetti faraonici ereditati da Lunardi, concentrando le poche risorse disponibili su alcune opere davvero necessarie. E, in campagna elettorale, è stato il solo a dire papale papale che Rete 4 deve andare sul satellite e che bisogna applicare immediatamente la sentenza dell’Alta Corte di Giustizia europea di Lussemburgo che, dichiarando illegittime le proroghe concesse a Mediaset dal 1999, privano da nove anni Europa 7 di Francesco Di Stefano delle frequenze necessarie per trasmettere. Infine, last but not least: sia che vinca Berlusconi sia che Pdl e Pd arrivino al pareggio e magari tentino un bel governissimo di larghe intese, mi auguro che arrivi in parlamento una pattuglia di guastatori capaci di fare opposizione con fermezza e competenza sui due temi cruciali, la libertà d’informazione e la giustizia uguale per tutti. Di gente così ce n’era anche nel Pd, ma è stata scientificamente eliminata con una specie di pulizia etnica. Ricordiamoci quel che accadde nel 2001, quando l’Idv mancò il quorum per un soffio: l’unica vera opposizione al regime berlusconiano non era in parlamento (a parte i cani sciolti alla Dalla Chiesa e alla De Zulueta, ora scomparsi dalle liste), ma in piazza. Se stavolta entrano in parlamento Di Pietro, Orlando, Pardi, Giulietti, Cordopatri, Mura e qualcun altro come loro, è meglio per tutti."

venerdì 28 marzo 2008

NON INCANTERETE NEPPURE LE SCIMMIE


No alle discariche. No agli inceneritori. No agli sporchi affari loschi tra malapolitica, imprenditoria della monnezza e criminalità organizzata.

Le alternative ci sono. Riassunte in breve, sono le cosiddette 5 R:

1- RIDURRE

2- RIUTILIZZARE

3- RICICLARE

4- RIPARARE

5- RALLENTARE.

Non le attuano. Lo fanno apposta. Piuttosto creano finte emergenze per inventarsi disastrosi commissariamenti. Questo è l'habitat in cui crescono a dismisura i guadagni spesso sporchi legati a rifiuti. Il business della monnezza lega a doppia mandata politici, mafiosi e imprenditori monnezzari, fusi e confusi dietro la bandiera del profitto di pochi sulla pelle di tutti. La legge dei meno contro i diritti dei più. Blocchiamo allora i finti dibattiti pre-elettorali. Trattamento a freddo dei rifiuti; raccolta differenziata porta a porta; rifiuto assoluto di inceneritori, fonte di ulteriore diossina: le alternative già attuate altrove. Questi i modi giusti per affrontare questioni importanti quali appunto la salute, il futuro della nostra terra, il futuro dei nostri figli. Queste sono le alternative dei liberi cittadini del Presidio Permanente No Discariche. Noi cittadini dipinti come quelli del no e basta. Noi cittadini, criminalizzati dai soli responsabili dei disastri ambientali di questa terra; criminalizzati, inquinati, male amministrati ed offesi proprio da quelli che temono di staccarsi dalle poltrone istituzionali.

Per la nuova discarica di contrada La Torre-Caprarica - che ancora vorrebbero spacciare per semplice ampliamento della discarica esistente - e per la discarica Vergine di Fragagnano, il Presidio pretende:

1. l'immediata convocazione di un consiglio provinciale monotematico che annulli tutti gli atti autorizzativi del terzo lotto.

2. l' immediato ed irrevocabile blocco dei lavori d'avviamento del terzo lotto della discarica di La Torre-Caprarica ed il blocco dei lavori della nuova discarica Vergine di Fragagnano.

3. il coinvolgimento del Presidio nelle operazioni di verifica e controllo dei rifiuti già stoccati nelle discariche attive.

4. l'adeguata ricollocazione lavorativa dei dipendenti delle discariche.

Tutte le riunioni, tutte le parole, tutto il resto era è e rimarrà solo e soltanto aria fritta.

Distintamente, Presidio Permanente No Discariche

Come al solito...

Ieri sera, dopo la pausa pasquale, ha ripreso Monitor: l'informazione a 360°, oltre al collegamento con il presidio no discariche, si è parlato di informazione a Grottaglie.
Come al solito si è cercato di analizzare un tema, in questo caso quello scottante della informazione che ormai soffre di molti malanni, prima fra tutti la faziosità che ormai contagia anche la più piccola notizia.
Alla luce dello stato dei fatti posso solo dire che non si andrà mai da nessuna parte se si continuerà ad agire in malafede e con cattiveria gratuita.
Ormai c'è il delirio di voler essere protagonisti ad ogni costo anche se non si hanno le capacità, si spara a zero senza avere gli elementi giusti di valutazione, si critica e basta.
Ormai l'invidia governa la maggior parte degli animi e non c'è voglia di confrontarsi in modo leale, onesto e dignitoso, tutto è a fin di male e a veleni a tutti i costi, il tutto è da imputare anche alla poca voglia di lavorare.
Io non ci sto e andrò avanti per la mia strada, chi vorrà essere con me sarò felice di essere sua collaboratrice, chi invece vuole essere contro di me faccia pure, ho la forza e le capacità per affrontare anche queste avversità.
Grazie e buona giornata!
Lilli Ch.D'Amicis

mercoledì 26 marzo 2008

AREA MERCATALE A CAROSINO: LETTERA APERTA DEI RESIDENTI DI VIA TOGLIATTI : “MAI ALTRI 10 ANNI IN QUESTE CONDIZIONI!”

TRATTO DA TARANTOGGI DEL 26.03.2008

Caso area mercatale a Carosino.
Da qualche mese nella cittadina dl vino è in corso una polemica che vede contrapposti Amministrazione comunale e residenti di via Togliatti, una delle vie che ospitano il mercato del lunedì.
Motivo della disputa la condizione di esasperazione cui versano i suddetti residenti costretti ai disturbi arrecati dai mercanti ambulanti e rappresentati per lo più dalla necessità di spostare la macchina la sera prima per non rimanere bloccati dalle bancarelle poste innanzi ai viali di accesso delle case piuttosto che dalle scarse condizioni igieniche cui versa la strada dopo che i mercanti vanno via.
L’annosa vicenda dello spostamento del mercato settimanale di Carosino vive quindi la sua ennesima querelle.
A giudicare dai toni della lettera aperta che i residente di via Togliatti hanno affisso in diversi angoli della cittadina, le cose non sono andate nel verso auspicato nel corso della seduta dell’ultimo consiglio comunale, che aveva nel suo ordine del giorno aveva come punto ad hoc proprio la discussione del caso.
L’attuale area mercatale – dichiarava il vicesindaco di Carosino Onofrio Di Cillo qualche tempo fa - ha tutte le autorizzazioni necessarie, lo spostamento a suo tempo dei commercianti fu disposto dalla vecchia amministrazione Longo che ora siede tra i banchi dell’opposizione.
Successivamente in forma sperimentale fu portato in via Olimpia, nell’immediata periferia del paese, ma la zona troppo ventilata ed esposta alle intemperie creava disagi agli ambulanti che si rifiutarono di fermarsi li.
Per risolvere la questione occorre cercare un altro posto, al momento non ve ne sono. Siamo comunque disponibili al dibattito ”.
Per contro il consigliere di minoranza Lazzaro dichiarava che “La proposta è utilizzare parte degli avanzi di bilancio alla creazione di una zona da adibire a mercato settimanale, non il semplice spostamento, il disagio in tal caso sarebbe solo trasferito da una zona all’altra della cittadina.
E’ in fase di redazione il nuovo PUG potremmo inserire delle variazioni ”.
Successivamente i cittadini di via Togliatti hanno redatto una lettera aperta nella quale si legge: “Visto che la popolazione in consiglio comunale è invitata a partecipare ma per regolamento non può parlare, allora l’unico sfogo del cittadino è farsi sentire per altre vie. I cittadini di via Togliatti hanno atteso con impazienza la discussione dell’ultimo consiglio comunale soprattutto sul punto “spostamento del mercato”.
Da questo abbiamo capito in concreto che il mercato è stato posto sulla nostra strada 10 anni fa perché erano vicini i bagni del mercato coperto, abbandonato e mai usato.
Ne avremo per altri 10 anni prima che il mercato si sposti da via Togliatti?
– si chiedono i cittadini - Questo non lo permetteremo mai. In diverse città per le stesse circostanze vengono utilizzati bagni mobili
Nessuno deve abusare della nostra pazienza ed educazione.
Il nostro sacrificio dura da 10 anni , non le sembra, signor Sindaco ed assessori tutti, che adesso basti? Le chiediamo signor sindaco, e crediamo che ne abbia il potere, di spostare il mercato settimanale dalla nostra zona, perché per spostarlo non crediamo siano necessari soldi ma solo tanta burocrazia.
E poi
– si chiedono ironici i residenti di via Togliatti - perchè privare altri cittadini della ebbrezza di spostare la macchina e quanto altro concerne il piacere del mercato?
Le strade non sono né della Regione, né della Provincia, le strade sono del Comune basta muoversi e farlo subito.
Ringraziamo vivamente i consiglieri Longo, Sapio, Avrusci, Caputo e Lazzaro che hanno preso a cuore il nostro problema e per come lo hanno posto in consiglio comunale, ma vorremmo finire questa lettera aperta
– conclude la nota - con una frase tratta da una bella poesia di Lorenzo De Medici: “chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza”.
Una nota di poesia su questa storia ci vuole davvero.

Francesco Piccinni

Ridimensionamento San Marco di Grottaglie, intervento di Gildo Spagnulo (FI):"Ci stanno chiudendo l’ospedale"

TRATTO DA TARANTOGGI DEL 26.03.2008

Rischio chiusura per l’ospedale San Marco di Grottaglie?
A lanciare l’allarme è il consigliere comunale di Forza Italia Gildo Spagnulo che ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione in merito al paventato ridimensionamento del nosocomio cittadino che rischia di essere fortemente penalizzato nell’ambito del Piano di Riordino ospedaliero."Nelle diverse Commissioni consiliari alle quali ho partecipato – dichiara Spagnulo - si evince che l’ospedale San Marco, punto di riferimento di un bacino di utenza, supera le 100 mila unità, quindi è un punto di riferimento dell’intera provincia e non solo. Il governatore Vendola, nella campagna elettorale del 2005, per il rinnovo della Giunta Regionale, criticò fortemente il Piano della Salute del presidente Fitto, facendone il suo cavallo di battaglia e dichiarando che eravamo vicino alla chiusura di tutti o quasi tutti i nosocomi pugliesi ed uno di questi era Grottaglie.
Adesso, invece
– accusa Spagnulo - le bugie di Vendola (che tra l’altro aveva anche promesso l’esenzione del pagamento del ticket per tutti) sono arrivate al capolinea, perché con il nuovo Riordino, da lui fortemente voluto, ce lo chiudono davvero, il nostro ospedale. Intanto il sindaco Bagnardi, su questo problema, a tutt’oggi è latitante.
Non ha preso posizione nei confronti del governatore Vendola né tanto meno comunica ai cittadini quali iniziative intende intraprendere perché questo non avvenga. Eppure il nostro sindaco
- prosegue il consigliere di opposizione - è il primo responsabile della salute dei cittadini e quindi come può sottovalutare ed essere così passivo di fronte ad un problema così grave? Infine mi sto prodigando per la convocazione urgente di un Consiglio comunale monotematico.
A tal proposito ho già fatto richiesta al sindaco e al presidente del Consiglio. A questa massima assise cittadina pretendiamo la presenza del governatore Vendola, dell’Assessore alla Sanità Tedesco e del Direttore generale Asl TA1 dottor Colasanto e dei medici e operatori sanitari che svolgono attività nel nostro nosocomio.L’obiettivo precipuo
– conclude Spagnulo - è quello di fare chiarezza, scongiurare la chiusura del nostro ospedale e potenziarne i reparti".
Francesco Piccinni

lunedì 24 marzo 2008

L'INTERVENTO: Immunologia a Campi Salentina, perché la Regione è sorda?

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 21marzo 2008



di Ferruccio d'AMORE*

È dura e dettagliata l'ultima presa di posizione del Tribunale per i Diritti del Malato di Lecce nei confronti dell'amministrazione regionale sanitaria pugliese, indotta dalla mancata risposta che l'organizzazione nazionale per la difesa degli ammalati aveva richiesto circa l'adozione di un modello sanitario internazionale comportante l'introduzione ufficiale negli ospedali delle prestazioni di Immunologia Clinica, indicata da un agguerrito comitato popolare pugliese e lucano (la IMID Associalion) come branca realmente in grado di tradurre e applicare le più innovative scoperte medico-scientifiche nell'ambito delle pili comuni e progressive patologie infiammatorie croniche.
Tanto per fare alcun esempi: i tumori, la Celiachia, l'Autismo, la Sensibilità Chimica Multipla, le Infiammazioni Croniche Intestinali, il lupus, l'Alopecia, la Sclerosi Multipla, la Psoriasi.

L’interessamento del TDM di Lecce prende le mosse dalla precedente ribellione di un folto gruppo di pazienti cronici pugliesi, impegnati da anni in una protesta balzata nel 2007 agli onori delle cronache nazionali grazie all'intervento diretto di Beppe Grillo, favorevole alla inaugurazione di un reparto specializzato nell'Ospedale San Pio da Pietrelcina di Campi Salentina, considerato dagli utenti uno dei pochi d'Italia in cui si eseguono, pur nella assenza di una pianta organica regolare, di laboratori e dotazioni minime indispensabili agli specialisti per ben operare, prestazioni di immunologia clinica in regime di ricovero, consentendo di prestare diagnostiche e terapie che negli altri ospedali non si riescono o non si vogliono mettere in atto.

Ciò malgrado, verso l'Ospedale i Campi si registrano continue migrazioni di ammalati provenienti da tutta Italia e alla ricerca di un ricovero, con liste di attesa di mesi. Ma,a dispetto delle promesse scritte e rese più volte alla stampa e davanti alle telecamere, il riconoscimento del centro non arriva.

Nella missiva scritta il 5 marzo u.s., il coordinatore del TDM di Lecce Ferruccio d'Amore fa non a caso riferimento ad alcuni articoli apparsi sulla stampa medica nazionale e documentanti i risultati e le inaspettate possibilità offerte dalla immunoterapia {manipolazione biologica e non farmacologica chimica del Sistema Immunitario) quando questa viene utilizzata contro le forme più avanzale di cancro, oppure sulla reale e comune origine di alcune patologie infiammatorie come la Celiachia.

Il TDM chiede in proposito al Presidente Vendola, all'Assessore Tedesco, al Direttore dell'Ares Morlacco e al Direttore Generale Rollo, di pronunciarsi e spiegare i reali motivi della inesistente considerazione riservata alle competenze specifiche oggetto di reiterale e inevase richieste, oltre quelli che a tutt'oggi non hanno chiarito la mancata volontà di apertura di un reparto interamente destinato alla moderna branca. In assenza di una spiegazione ufficiale, scrive d'Amore, il Tribunale Diritti per l'Ammalalo si dichiara legittimato a ritenere che la disciplina dell'Immunologia Clinica non venga introdotta negli ospedali pugliesi perché "...altrimenti verrebbero intaccati gli interessi di pochi a discapito della salute di tutti i cittadini".

Il caso sollevato, a differenza di altre volle, non riguarda disservizi locali. Le accuse mosse alle autorità sanitarie stigmatizzano infatti l'ostracismo contro il cambio organizzativo e di competenze, avente il fine di non innovare, e procedere contro la comune patologia infiammatoria cronica, definita dal Time "Secret Killer" in virtù di una silente e invisibile degenerazione capace di condurre gradualmente alle più invalidanti o mortali insufficienze d'organo. Il dito è puntato contro la mancata riforma generale degli ospedali, indispensabile per offrire la speranza e la possibilità di una cura efficace e definitiva a milioni di ammalati cronici.

Nella istanza non si fa infine alcun riferimento alla negligenza dei singoli operatori tradizionali, piuttosto si conserva un carattere strategico e strutturale, che lascia affiorare la naturale inclinazione a collidere contro lo "status quo" delle baronie in medicina. Questione che nessuna autorità politica, sino ad ora, ha avuto mai il coraggio di contrastare..

*Tribunale del malato

BUONA PASQUETTA A TUTTI!!!

anche se oggi il tempo non è proprio così com'è nella foto. Pazienza!!!

domenica 23 marzo 2008


IN UN MONDO DI PAZZI E LENONI,DI PROSTITUTE ED IMBROGLIONI, NON CI RESTA CHE LEGGERE UNA POESIA E CREARE DELLE PROIEZIONI DELL'ANIMA CHE PONE A SE STESSA DEI FINI:





Albero dall'ombra lieve...
Albero ramato di voti e speranze come non altro,
pianta dell'uomo che sogna olio fluente,
olio da versare sopra le ferite, olio
che consácri sempre un messia: olivo,
non del tuo legno son fatte le croci!
Albero di Cristo: “Anche gli olivi piangevano
quella Notte, e le pietre erano più pallide
e immobili, l'aria tremava tra ramo
e ramo: e Lui, tutto un sudore di sangue
- la bocca senza voce - mentre abbracciava la terra”.
Ma gli stessi olivi lo vedranno salire in alto
e sparire nel sole: gli stessi olivi
dai quali i fanciulli avevan strappato i rami
per corrergli incontro: una selva di rami
e di voci a cantargli d'allora l'osanna e alleluia.
Olivo, albero essenziale, dall'ombra lieve come
una carezza; e pure ossuto, e nodoso, e carico
di ferite, uguale alla vita: immagine
di ciò che più amiamo! Sempre un tuo ramo
trovi la colomba in volo dopo i diluvi! E siano
i figli virgulti d'olivo intorno a ogni
mensa; e perfino la cenere fatta
di sue foglie d'argento plachi
le tempeste; come le stesse
del mercoledì delle ceneri mettano
in fuga anche la nostra morte.
E papa Giovanni, il padre del mondo, torni
col suo ramo d'olivo in mano

P. David Maria Turoldo

TANTA SERENITA'

sabato 22 marzo 2008

Commissioni consiliari, interrogazione di Michele Santoro (PdL):“Proliferazione delle sedute,se ne fanno di più per il gettone di presenza"

TRATTO DA TARANTODGGI DEL 22 MARZO 2008


Costi della politica.
“La Casta” di Stella e Rizzo ne ha fatto un’analisi spietata e assolutamente bipartisan.
Gli sprechi della politica, ai danni dei cittadini che (la politica) la finanziano con le proprie tasse, non hanno colore di parte, ne coinvolgono una porzione da maggioranza bulgara e sono diffusi a tutti livelli di gestione, dal nazionale al micro - comunale.
Di sprechi della politica tratta una delle interrogazioni consiliari che verrà discussa in occasione della prossima seduta del consiglio comunale di Grottaglie, fissata per il 28 marzo.
Promotore Michele Santoro (PdL) l’interrogazione prende di mira le sedute delle commissioni consiliari.
“Da gennaio 2008 – scrive Santoro - alcune commissioni consiliari hanno incrementato le proprie sedute ponendo all’ordine del giorno tutta una serie di argomenti che appaiono strumentali in quanto potendo essere trattati in una unica riunione vengono dilazionati per moltiplicare le sedute delle dette commissioni.
Detto atteggiamento dei presidenti delle commissioni, in particolare della terza e della quarta - continua il consigliere PDL - desta meraviglia in quanto in tanti anni di attività amministrativa mai le commissioni hanno effettuato tante sedute quante quelle già svolte nel 2008.
Precedentemente all’anno in corso, infatti, le commissioni consiliari si riunivano prima dei consigli comunali solo e soltanto se nell’ordine del giorno del consiglio programmato vi erano argomenti di competenza delle commissioni stesse.
E’ pertanto palese – accusa Santoro - che la moltiplicazione delle sedute delle commissioni nel 2008 nasce dall’approvazione della legge finanziaria che ha introdotto il gettone di presenza in sostituzione della indennità di carica.
Ciò a scapito della comunità grottagliese che paga ai consiglieri tutta una serie di sedute inutili in quanto gli argomenti trattati possono essere cumulati in un’unica seduta.
Ciò premesso – conclude l’interrogazione consiliare - si chiede di sapere se il sindaco intenda adottare un qualche rimedio volto a porre fine ad un tale spreco di denaro pubblico”


Francesco Piccinni

giovedì 20 marzo 2008

GUARDRAIL CEDUTO SULLA GROTTAGLIE-VILLA CASTELLI: A QUANDO L'INTERVENTO DELLA PROVINCIA?


DA TARANTOGGI DEL 20.03.2008
A fine febbraio dalle colonne del nostro giornale avevamo segnalato le condizioni di instabilità cui versava un casolare abbandonato ubicato sul ciglio della vecchia strada Carosino - Grottaglie. La posizione della struttura (che da proprio sulla strada) consiglierebbe un intervento di messa in sicurezza o quanto meno una segnaletica che metta un attimo in allerta l’automobilista di
turno che, diversamente, non è in condizione di accorgersi delle precarie condizioni dell’immobile. Inutile dire che, a distanza di quasi un mese, non si è mosso assolutamente nulla.
A parte le crepe del casolare divenute ancora più profonde, tutto (a meno che non ci sia stato un qualche sopralluogo tecnico dei cui “rassicuranti” esisti non sia stata data nessuna pubblica diffusione) è rimasto pressocchè immutato.
Ma noi non lasciamo.
Anzi raddoppiamo. E nel rinnovare la segnalazione della situazione del pericolante casolare segnaliamo un'altra situazione di pericolo per la circolazione stradale. Questa volta ci troviamo sul versante nord di Grottaglie. Precisamente sul tratto che collega la Città delle Ceramiche a Villa Castelli, all’altezza di un noto ristorante cittadino. Anche qui in posizione pericolosa, proprio su una curva percorsa a velocità sostenuta dagli automobilisti, è venuto a cedere (e già da un po’ di tempo) un tratto del guardrail stradale. Le foto, anche in questo caso, sono abbastanza esaustive: il tratto mancante del guardrail da su un punto particolarmente scosceso. Un autovettura che va a velocità elevata (soprattutto se proveniente da Villa Castelli) e magari in condizioni meteorologiche non ottimali può rischiare un volo non preventivato e non auspicabile.
Giriamo la segnalazione alla Provincia di Taranto ed all’assessore ai Lavori Pubblici Costanzo Carrieri che, in altre circostanze, si è sono dimostrati sensibili al problema della messa in sicurezza stradale con la realizzazione di alcune rotonde (come sulla tristemente nota Francavilla Fontana - Carosino).
Purtroppo ci si è spesso mossi sulla lunga onda emotiva di qualche infausta tragedia.
Se ogni tanto ci si attivasse senza lo sprone del episodio di cronaca la realizzazione di certe opere sarebbe sicuramente meglio apprezzata.

Francesco Piccinni

mercoledì 19 marzo 2008

“Concerto di primavera” a San Giorgio Jonico: esibizione corale di 75 elementi (dai 6 ai 18 anni) diretta da Fabio Pignatelli

TRATTO DA TARANTOGGI DEL 19.03.2008
Successo per il “Concerto di Primavera” tenutosi presso l’auditorium della scuole media G. Pascoli di San Giorgio Jonico ed organizzato dal laboratorio musicale di Fabio Pignatelli.
La serata, presentata da Salvatore Stano, ha visto la contemporanea esibizione di 75 giovanissimi elementi impegnati nella esecuzione di un medley ispirato alla musica popolare di ispirazione internazionale.
“Il concerto di primavera – ci dice Fabio Pignatelli organizzatore e coordinatore del laboratorio musicale Music Live di San Giorgio Jonico - è l’iniziativa per noi più tradizionale, quella che sentiamo più nostra. Noi organizziamo tre eventi musicali nell’arco dell’anno. Il primo abbinato a Telethon, un secondo a giugno, ma nell’ambito del quale siamo più che altro ospiti in altre manifestazioni, mentre questo è quello che organizziamo noi in prima persona.
Siamo arrivati alla settima edizione. Siamo partiti con una quindicina di ragazzi, qualche sera fa sul palco ce n’erano 75.
Anche se in passato siamo arrivati ad avere 120 componenti ed eravamo costretti a rimandare i concerti per ovvi problemi logistici.
Quest’anno la manifestazione era dedicata alla musica internazione, l’abbiamo intitolata “our blues” (il nostro blues), perché il blues è la musica che maggiormente esprime l’anima. L’intento era appunto quello di consentire ai ragazzi sul palco di poter esprimere le proprie personali tendenze muiscali.
Siamo partiti ad un brano medievale sino al rockdei giorni nostri nell’ambito di un percorso musicale ragionato”.
Protagonisti della serata il gruppo dei Base Alfa composto da Sandro Venneri (batteria e voce) Francesco Ruggeri (chitarra e voce) Daniel Bungaro (chitarra elettrica solista) Pierpaolo Musio (chitarra acustica) ed Alessandro Frascella (basso).
Cantanti solisti sono stati Sara Fabbiano, Marco Greco accompagnato da Marco Longobardi, il duo Giada e Federica, Francesco D’Elia e Francesco Scialpi, Viviana Piccinni e Patrick Di Napoli, Valerio Cinque ed alcuni componenti del gruppo dei Pizzicariddi di Carosino.
“Un ringraziamento particolare - tiene a precisare Fabio Pignatelli - va a Salvatore Stano presentatore della manifestazione per la capacità di dare colore ed animo alla serata.
Sul significato sociale della serata Pignatelli sottolinea il fatto che “ragazzi di diversi paesi fanno amicizia attraverso il laboratorio musicale e da qui, da questa esperienza, nascono amicizie che sfociano in altre iniziative collaterali, musicali (nascono nuovi ed autonomi gruppi e band) e non ma sempre di ispirazione sociale (tornei sportivi, capiscuola, gite di istruzione o manifestazioni di altro genere e taglio). Credo sia un buon risultato e che rappresenti il motivo stesso per cui i ragazzi qui sono così tanti e numerosi. ”

Francesco Piccinni

PROCESSO DISCARICA, RITO ABBREVIATO PER LA ECOLEVANTE, LA PROVINCIA DI TARANTO NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Tratto da Tarantoggi del 19.03.2008

Si terrà nella tarda mattinata di oggi dinanzi al Giudice penale monocratico presso il Tribunale di Taranto, sezione distaccata di Grottaglie, l’udienza (con rito abbreviato) del procedimento penale n. 23/5334/05 R.N.R. Mod.21 che vede contrapposti la società Ecolevante s.p.a. gestrice della discarica di La Torre Caprarica ad un gruppo di cittadini che si è costituita parte civile al posto dell’ente Provincia di Taranto.
L’imputazione a carico del titolare della impresa, si legge nella dichiarazione di costituzione di parte civile, è quella del reato p. e p. dall’articolo 51 c. 3° d. l.vo 22/97 perché quale responsabile della Ecolevante s.p.a. gestiva abusivamente una discarica di rifiuti speciali in agro di Grottaglie, acc. 23.6.2005.
E’ stata la Ecolevante s.p.a. a chiedere il rito abbreviato.
La scelta della Provincia di Taranto è stata quella di non costituirsi parte civile.
Non l’hanno pensata così, invece, i sei cittadini che si sono costituiti parte civile “in persona del Presidente della Giunta Provinciale dott. Giovanni Florido” avvalendosi, come si evince dall’atto di costituzione di parte civile “dell’articolo 9 del decreto legislativo 267/00 che contempla un’azione popolare di tipo sostitutivo o suppletivo che favorisce azioni di tutela di interessi o diritti del Comune e/o della Provincia in caso di inerzia dei propri amministratori nell’esercizio di tale tutela.
“La sostituzione dell’attore popolare al Comune o alla Provincia – si legge nell’atto di costituzione di parte civile – costituisce com’è noto una grave limitazione dell’autonomia dell’ente. Nel nostro caso il decreto di citazione a giudizio è stato notificato anche alla Provincia di Taranto, nella propria qualità di persona offesa dal reato, ma l’ente non ha voluto costituirsi parte civile in questo procedimento. Pertanto, l’inerzia degli organi competenti della Provincia a difendere i diritti e gli interessi dell’ente e delle collettività che essi rappresentano, impone ai cittadini responsabili di supplire queste gravissime lacune”.
La sentenza del tribunale è attesa per oggi stesso.

Francesco Piccinni

lunedì 17 marzo 2008

Grottaglie, profili di vita e poesia del passato

Volume

Una collezione di 35 opere pittoriche e un libro che racconta e descrive le medesime rappresentazioni che hanno come tema: gli aspetti di vita quotidiana domestica nelle famiglie grottagliesi di ieri. Un lavoro compiuto da Gaspare MASTRO (autore delle opere) e Cosimo LUCCARELLI (autore dei testi) è stato presentato alla Città di Grottaglie, Sabato scorso presso il Laboratorio d’Arte di G. Mastro in Via G. Pignatelli, 2 (vicino alla Chiesa del Carmine). Un’opera di natura antropologica, volta al recupero e alla conservazione di tradizioni, usi e costumi della Grottaglie di un tempo dove il tema centrale è il passato, indagato non solo per fermare la graduale e incessante distruzione di tradizioni, abitudini di vita e mentalità profondamente radicate nella gente del Sud, ma anche per rendere fruibile, attraverso i colori e le parole, il patrimonio umano e culturale ereditato negli anni. Tra i temi trattati ritroviamo la famiglia, tra maternità e amorevole presenza dei figli; lo svago, tra giochi e conversazioni; l’amore coniugale, tenero e resistente al trascorrere del tempo; la devozione religiosa, tra preghiera e ritualità; la quotidianità, tra feste, riposo e lavoro domestico; la lettura e la scrittura, prerogativa per pochi eletti in tempi di diffuso analfabetismo; la cucina, con alimenti sani, tipici e tradizionali; la vita negli spazi architettonici, dal cortile al terrazzo, alla cantina; la manualità artigianale, tra ceramica e lavori all’uncinetto; la campagna, tra fatiche fisiche e attrezzi da lavoro. Si tratta, quindi, di un insieme di argomenti che sollecitano la riflessione sulle grandi trasformazioni sociali, intervenute nel corso del ‘900, che hanno cancellato, talvolta definitivamente, consuetudini tramandate di padre in figlio. La mostra, con tutte le opere prodotte, sarà aperta al pubblico dal 15 al 24 Marzo p.v. dalle ore 17.00 alle ore 21.00. Il libro, pubblicato dalle Ceramiche Nicola FASANO può essere reperito presso la stessa bottega ceramica in Via Caravaggio, 45 Grottaglie oppure presso le librerie e/o rivendite autorizzate.
dal blog: http://grottagliesita.spaces.live.com/

sabato 15 marzo 2008

Premialità fitti: interrogazione di Michele Mirelli (PdL): “Grottaglie ancora maglia nera. Importo riconosciuto inferiore al 2006”

TRATTO DA TARANTOGGI DEL 15.03.2008
Mille modi di giudicare una notizia.
Qualche giorno fa un comunicato del Comune di Grottaglie annunciava: “Disponibili 354.535,00 euro per il sostegno di oltre 300 famiglie che vivono in fitto. La Giunta Regionale, con deliberazione n. 151 del 12/2/2008, ha ripartito ai Comuni interessati le somme relative alla premialità del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione ai sensi dell’art. 11 della legge 9 dicembre 1998 n. 431. Grottaglie è tra i Comuni maggiormente beneficiari di questo provvedimento usufruendo di una somma di €. 76.222,00 aggiuntiva a quella precedentemente assegnata di €. 268.313,00.A darne la notizia il vicesindaco e Assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Francesco Donatelli (PD) che fa discendere questo risultato da due elementi importanti. “Il qualificato e puntuale lavoro del personale dell’Assessorato all’Edilizia Residenziale Pubblica che su precise indicazioni dell’Amministrazione Comunale ha elaborato e gestito tutto il delicato iter del Bando consentendo nei tempi previsti l’elaborazione della graduatoria e le fasi relativi agli accertamenti onde scoraggiare i furbi e destinare le risorse alle famiglie effettivamente in possesso dei requisiti di legge”.
Una buona notizia dunque.
Ma evidentemente in politica le buone notizie, nel loro valore assoluto, non esistono.
Ed ecco quindi come da uno stesso fatto, positivo, si possa trarre una negatività tale da giustificare anche una interrogazione consiliare.
“In merito all’articolo comparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno” del 10.03.2008 mi permetto di fare osservare all’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica che al Comune di Grottaglie, anche in materia di contributi regionali per il sostegno dei canoni delle abitazioni in locazione, può assegnarsi la maglia nera”.
Con queste parole il consigliere PdL Michele Mirelli ha presentato formale interrogazione consiliare al presidente del Consiglio comunale, al sindaco e all’assessore per l’Edilizia Residenziale Pubblica (appunto Donatelli) del Comune di Grottaglie.
“Con un maggior numero di abitanti - si legge nella interrogazione di Mirelli - su un contributo affidato dalla Regione di Euro 268.313,00 è stato superato dai seguenti paesi (Giovinazzo, Modugno, Mola di bari, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Triggiano, Gallipoli, Massafra ) con un numero di abitati nettamente inferiore a quello di Grottaglie.
Tale dato negativo si legge anche nel bilancio dove si conferma in modo incontrovertibile che per il 2006 si ottenevano Euro 448.00,74, mentre per il 2007 nonostante l‘ulteriore accredito di 76.222,00 aggiuntivo a quello di euro 268.313 il contributo finale e di euro 344.535,00 (n.d.a. non sono d’accordo nemmeno sui numeri: sul comunicato del Comune vengono riconosciuti 10.000 euro in più) inferiore cioè al 2006 di euro 104.385,00 .In sintesi l’assessore al ramo ha perso per strada per 1’anno 2007 104.385,00 euro e scoppia di gioia, affermando pure “il qualificato e puntuale lavoro del personale…”
A questo punto – continua Mirelli - mi tocca invitare l’assessore a leggersi il bilancio al fine di verificare una variazione in diminuzione appunto di 110.000 euro come sopra specificati.
Insomma secondo Mirelli non c’è nulla per cui gioire.
Anzi si sono persi anche soldi rispetto agli anni precedenti.
E rilancia anche su altri fronti denunciando che “per evitare quindi tronfie e non veritiere speculazioni politiche, oltre che false e disdicevoli informazioni giornalistiche, si invita anche l’addetto stampa del Comune di Grottaglie a verificare quanto sopra, oltre che comunicare alla Gazzetta del Mezzogiorno i dati corretti di una evidente debacle amministrativo finanziaria.
Sempre all’assessore – conclude Mirelli - ci si permette di rammentare che il contributo premiale della Regione è stato modesto proprio perché rapportato al finanziamento del Comune, assolutamente effimero, di appena euro 10.000,00 e comunque finanziato in relazione alle scarse disponibilità finanziarie delle casse comunali, ben disponibili ad altri e più voluttuari finanziamenti come quello all’addetto stampa, altra figura professionale sulla quale si appunterà la propria attenzione in sede di discussione del bilancio ”
Morale della favola: in politica la buona notizia non esiste.

Francesco Piccinni

venerdì 14 marzo 2008

Carosino, imminente l'inaugurazione del palazzetto dello sport, mentre entro l'estate dovrebbe essere consegnato il teatro comunale

DA TARANTOGGI DEL 14.03.2008

Area Parco Unicef a Carosino.
Uno dei più importanti polmoni verdi della cittadina del vino vive una fase di frenetica attività per i lavori di rifinitura e ristrutturazione di alcune importanti complessi pubblici che vedranno a breve la propria conclusione.
Il riferimento è al Palazzetto dello Sport che verrà inaugurato a fine mese ed al teatro comunale che vedrà la conclusione dei propri lavori entro la fine di questa estate, oltre che del vicinale asilo comunale, in disuso ormai da diversi anni.
Ne abbiamo parlato con l’assessore ai Lavori Pubblici per il Comune di Carosino, Quintino Carrieri e con il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, geometra Angelo Abatemattei.
“Per ciò che riguarda il teatro” ci spiega il geometra Abatemattei “abbiamo beneficiato di un finanziamento regionale ricevuto il 20 aprile del 2006 di 221.000 euro in conto capitale di cui per il 67% regionale e per il 33% a carico del Comune di Carosino.
Il grosso del lavoro di realizzazione del teatro è ormai è alle spalle.
Le parti strutturali interne sono pressocchè concluse: pavimentazione, insonorizzazione delle pareti, palcoscenico, spogliatoi. Adesso stiamo valutando alcuni aspetti relativi agli arredi interni, come la platea (237 posti).
Prima, ad esempio, ci si arrangiava con delle estemporanee sedie di plastica, mentre adesso vogliamo puntare alla realizzazione di un arredo interno più consono.”
“Il teatro rappresenta un progetto importante che rientra nella programmazione stabilita dalla Amministrazione Comunale” sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Quintino Carrieri “ uno dei tanti impegni presi con la cittadinanza che questa maggioranza sta portando a compimento.
Abbiamo recuperato una struttura che, ormai, era in disuso, trasformandola in un complesso compatibile con le grosse esigenze culturali di Carosino. Ad ennesima dimostrazione del fatto che questa amministrazione sta lavorando e sta lavorando per il bene della collettività. È un esempio di impegno amministrativo che si sta portando avanti con successo”.
Più imminente la conclusione dei lavori del Palazzetto dello Sport di via Toniolo.
Per tanti anni una storica incompiuta per il Comune di Carosino.
I primi progetti, infatti, risalgono agli anni ’70.
Da allora, estemporanei cantieri, fallimenti di imprese e, come risultato, una abbandonata struttura grezza in cemento armato che ha fatto bella mostra di sé per anni, quasi a simboleggiare l’ennesimo monumento alla inefficienza pubblica.
Le più recenti amministrazioni comunali si sono prese l’impegno di recuperare e concludere quel progetto ed ora, annuncia con orgoglio l’assessore Carrieri, entro la fine del mese il Palazzetto dello Sport intitolato al prematuramente scomparso Michele Spagnulo, verrà finalmente inaugurato. Nell’ambito dell’Area Parco Unicef di Carosino rimane quindi solo una struttura che ancora non ha visto il suo completamento: l’asilo nido.
Una struttura in disuso, lasciata alla mercé di vandali ed estemporanei frequentatori in cerca di un tetto di fortuna. La struttura qualche anno fa aveva visto un primo intervento di rifacimento degli ambienti interni.
“Adesso - ci assicura il geometra Abatemattei - la stiamo definitivamente completando. Il progetto è stato dato in carico ad un tecnico che lo ha presentato e lo stiamo approvando. Una volta conclusa la struttura tornerà ad essere utilizzata come asilo comunale.”

Francesco Piccinni

mercoledì 12 marzo 2008

Successo per la mostra "Creatività Donna". Incontro con l'artista Lucy Carlucci.


DA TARANTOGGI DEL 12.03.08

Grande successo quello riscosso in questi giorni dalla mostra “Creatività Donna” organizzata dalla associazione Soroptimist International d’Italia club di Grottaglie in collaborazione con il Comune della Città delle Ceramiche. Domenica scorsa un pubblico interessato ha preso parte alla inaugurazione della mostra, rassegna di pittura, poesia ed artigianato, tenutasi presso i locali della associazione culturale l’Acchiatura di Grottaglie. A presenziare l’evento, l’assessore alla Pubblica Istruzione Marisa Patruno, la responsabile del Museo della Ceramiche di Grottaglie, Daniela De Vincentis e la poetessa Anna Marinelli che ha deliziato i presenti con la lettura di alcune sue composizioni. La rassegna Creatività Donna vede la partecipazione di artiste come Antonella Caroli, Maria Piccirillo, Maria Rosaria Quaranta, Jasmine Stani e Lucy Carlucci.
Proprio con quest’ultima abbiamo avuto un incontro nel corso del quale abbiamo potuto apprezzare la bellezza di alcune sue opere. Una esperienza che ci ha consentito di comprendere quanto ai fini della piena consapevolezza di un’opera sia fondamentale che la sensibilità di un’artista vada di pari passo con quella del suo pubblico.
Lucy Carlucci, artista grottagliese doc (come ama definirsi) è specializzata nella realizzazione di arazzi astratti e coloratissimi (tecnica etnico-moderno) per la cui composizione si avvale dell’uso di pietre e materiali diversissimi (dal corallo al sughero, dall’oro alle pietre dure, dai lapislazzuli alla madreperla) ed ha già un prestigioso palmares di mostre di proprie opere tenutesi in tutta Italia. Con il desiderio ed auspicio possa tenere la prossima presso il Castello Aragonese di Taranto.
“Attraverso la mia opera – ci confida Carlucci - voglio dare sempre un messaggio di positività alla casa che la accoglie” Ci soffermiamo su una delle sue opere più amate che ha intitolato “Lucy senza sorriso”. “È un’opera particolare che ho composto l’anno scorso di questo periodo quando mi trovavo in uno stato d’animo particolare. Avevo un magone interno, un qualcosa che non riuscivo ad esprimere più di tanto. Mentre dipingevo sentivo questa forza dentro, volevo esprimere ciò che stavo provando, ma non ci riuscivo. Internamente ero felicissima, perché stavo componendo mettendo su colore su colore. Ma non riuscivo a sorridere. Sorridere per me non è il raggiungimento di in successo ma l’essere riconosciuta per quello che faccio. Il senza sorriso di Lucy è dato dal non venir riconosciuti per ciò che si fa anche per la propria città. Anche se devo dire ciò che è successo ieri nel corso della inaugurazione della mostra mi ha fatto ricredere, l’affetto e l’interesse del pubblico mi ha regalato un momento di felicità.”
Spiccata la peculiarità di Lucy Carlucci nel rivisitare oggetti e simboli della nostra tradizione artistica e culturale attraverso un taglio etnico.
“Ad esempio i pumi (le pigne, soggetto tipico nelle rappresentazioni della trazione ceramica grottagliese). Quelli che realizzo io sono per un designer da interno caso che non potrebbero mai esser esposti fuori per il tipo di materiale utilizzato anche per il suo significato di buon augurio per procreare oppure rivisitazioni del vumile” (bottiglia in ceramica che conteneva acqua o vino che i vecchi contadini di un tempo portavano con loro in campagna)
Insomma non si può che rimanere ammirati per la bellezza di queste variopinte e coloratissime opere.
Ed anche un po’ imbarazzati per non essere spesso in grado di coglierne il reale significato. L’opera di Lucy Carlucci, infatti, si compone di tematiche astratte o, nella migliore delle ipotesi (per la comprensione del pubblico) metaforiche. Cosicché quello che apparentemente può sembrare un acquario è la rappresentazione della famiglia della Carlucci, con ognuno dei pesci a simboleggiare un sue singolo componente. Oppure quella che sembra una figura astratta è la silhouette di una donna in dolce attesa o una medusa ed una stella marina a rappresentare la parte di noi girovaga, che ricerca, spazia e vuole arricchirsi e quella che rimane legata alla tradizione ed alla propria terra e così via.
“Ma mi sta bene” commenta Lucy Carlucci “che ognuno veda ciò che vuole anche se non coincide con il senso reale dell’opera. Io stessa non scrivo mai il nome delle mie tele nemmeno quando le espongo perché voglio vedere cosa la gente coglie”.
Per tutti coloro che vogliono mettersi alla prova o più semplicemente ammirare la bellezza di queste stupende opere Creatività Donna rimarrà aperta sino al 24 marzo dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 18,00 alle ore 21,00 presso i locali dell’Acchiatura in via Vittorio Emanuele III n. 29 a Grottaglie

Francesco Piccinni

martedì 11 marzo 2008

PUGLIA/ TRAGEDIA TARANTO, ESPERTO: APRIRE SPORTELLI CONTRO DISAGI

Roma, 10 mar. (Apcom) - "Ancora vittime annunciate, ancora bambini uccisi dal disagio psicosociale: le forme di disagio psichico e sociale sono da considerarsi quantitativamente esponenziali e il nostro Paese non è affatto in grado di fronteggiarle, a scapito di nuclei familiari lasciati al loro destino". È il commento del sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, sulla tragedia di Taranto, dove un chirurgo vascolare si è suicidato dopo avere tolto la vita alla moglie e alle due figlie.

Il presidente dell'Osservatorio ricorda quindi che "Girolamo Sirchia, nelle vesti di ministro della sanità, propose l'istituzione di sportelli di quartiere per la prevenzione del disagio psicosociale ed il conseguente potenziamento delle strutture di sostegno, ma la mozione non trovò sbocchi perché evidentemente ritenuta marginale. Forse - sottolinea il sociologo - il progetto non è risolutivo, ma meriterebbe una seria riconsiderazione perché, almeno, potrebbe rivelarsi contenitivo".

"Davanti ad una così terribile vicenda, la politica è chiamata responsabilmente ad abbassare i toni, a evitare gli slogan ad effetto meramente elettorali e - conclude Marziale - ad intraprendere percorsi d'intesa bipartisan volti al sostegno di milioni di persone in serie difficoltà esistenziali".

DEPRESSIONE MALE SILENZIOSO, MALATO UN ITALIANO SU DIECI

Una malattia nascosta, presente anche in persone "insospettabili", apparentemente serene, proprio come lo stimato medico di Taranto che ha ucciso i due figli e la moglie in un raptus di follia e disperazione. La depressione, che fortunatamente solo in rarissimi casi porta a esiti violenti come quello di oggi, colpisce un italiano su dieci nel corso della vita, e il 7,3 per cento delle persone ha sofferto di disturbi mentali nell'ultimo anno. Sono i dati forniti dal progetto europeo Esemed, secondo cui una persona su cinque soffre nella vita di almeno un disturbo mentale. La prevalenza nella vita dei disturbi d'ansia e dei disturbi depressivi sono risultate essere entrambe dell'11%. Essere separati, divorziati, vedovi, ma anche disoccupati e casalinghe, o avere una disabilita' fisica sono i maggiori fattori di rischio. I disturbi più comuni, stando al rapporto, sono la depressione maggiore e le fobie specifiche: un soggetto su dieci ha sofferto nel corso della propria vita di depressione maggiore, il 6% degli di fobia. E più volte il paziente soffre di piu' disturbi contemporaneamente: circa il 40% di coloro che hanno sofferto di un disturbo depressivo nell'ultimo anno ha sofferto anche di un disturbo d'ansia. Con esiti estremi, fino al suicidio: la semplice "ideazione di suicidio" riguarda il 3% della popolazione, il piano di suicidio (qualcosa di più concreto) lo 0,7%, il tentativo vero e proprio lo 0,5%. E se l'Italia complessivamente presenta meno depressi rispetto a quasi tutti gli altri paesi europei, il vero problema e' nel trattamento: i dati dello studio Esemed rivelano che la percentuale di coloro che si sono rivolti almeno una volta al servizio sanitario per un problema psicologico e' molto bassa: circa il 3% dell'intero campione studiato. Se il medico di Taranto, omicida e suicida, avesse avuto un adeguato trattamento, forse la tragedia si sarebbe evitata: eppure per risolvere del tutto un problema mentale nel nostro paese ci vogliono qualcosa come 28 anni in caso di un qualsiasi disturbo d'ansia, e 2 anni in caso di depressione maggiore; solo il 17% dei soggetti affetti da un qualsiasi disturbo d'ansia e solo il 29% di quelli affetti da depressione maggiore riceve un trattamento per il proprio disturbo nello stesso anno in cui insorge. In Italia, secondo la ricerca europea, esiste quindi un problema di sottoutilizzo dei servizi sanitari ed in particolare dei servizi per la salute mentale da parte di coloro che soffrono di disturbi mentali comuni. E i depressi sono sempre più soli: il 33,3% dichiara di aver parlato con un medico o altro operatore sanitario, il 26,8% con familiari o amici e il 39,9% con nessuno.
(AGI)

Carosino, finalmente il restauro della cappella di San Biagio di Annalucia Galeone

Il 2008 rimarrà impresso nella memoria dei carosinesi, dopo una lunga odissea, avranno inizio i lavori di restauro al cappellone di san Biagio nello stesso anno in cui ricorre il centenario della sua proclamazione a Patrono della cittadina jonica.
La struttura, allocata nella chiesa principale intitolata alla Madonna delle Grazie, ha un notevole valore architettonico ed è cara alla popolazione in quanto simbolo del fervore devozionale nei confronti del ‘loro’ santo armeno.
La scarsa manutenzione ha danneggiato seriamente il cappellone, da lungo tempo ormai versa in condizioni disastrose e necessita di urgenti interventi consolidativi.
Oltre al restauro statico occorrono la risistemazione dei marmi, delle pitturazioni, il recupero della volta che è affrescata e quindi è anche di livello artistico, un rifacimento completo insomma.
Da notare la situazione paradossale, nonostante sia stata dichiarata inagibile con un ordinanza del sindaco è rimasta accessibile al pubblico, sta poi alla (eventuale) conoscenza delle precarie condizioni della struttura e al buon senso la scelta di non accedervi.
L’importo dei lavori si aggira intorno ai 470.000,00 euro, una somma considerevole a cui da sola la comunità non è in grado di far fronte, nonostante il ‘Comitato per il Restauro del Cappellone’ abbia promosso una raccolta fondi con l’apertura di un apposito conto corrente.
L’iter per la presentazione dei progetti di finanziamento alla Regione parte nel 1996, nel tempo ne sono seguiti molti altri.
Le grida di allarme lanciate negli anni, sono rimaste a lungo inascoltate, all’orizzonte si profila una svolta decisiva ne da l’annuncio il responsabile ai lavori l’architetto Corrado Sapio.
“La Regione Puglia – afferma l’architetto - ha stanziato una parte delle somme necessarie, circa 250.000,00 euro sufficienti solo a far fronte agli interventi strutturali. A breve avranno inizio i lavori e l’accesso ad un ala della chiesa sarà interdetta al pubblico”.
Buone notizie che fanno sperare ad un ritorno al vecchio splendore del patrimonio artistico cittadino.
L’anno biagiano non poteva iniziare meglio di così.
I solenni festeggiamenti sono stati inaugurati il 3 febbraio, nell’occasione sono stati donati dal parroco don Leonardo Marzia l’anello, simbolo dell’episcopalità di san Biagio e, dal sindaco Franco Sapio, le chiavi della città, come rappresentazione di patronalità.
Altre iniziative seguiranno nel corso dei mesi: la realizzazione di una nuova piazza, la festa del ‘ringraziamento ad ottobre e il concorso di poesia dal tema: “La vita è anche per gli altri” dedicata a due giovani concittadini scomparsi prematuramente a causa della loro malattia.
Annalucia Galeone

lunedì 10 marzo 2008

CUSTODI, NON PADRONI

il rispetto per l'ambiente interpella la nostra coscienza



Grottaglie martedì 11 marzo alle ore 19

presso la parrocchia Madonna delle Grazie (vicino viale Matteotti)

INCONTRO PUBBLICO

con

fra' Damiano Lanzone

sabato 8 marzo 2008

Non auguri l'8 marzo


Un 8 marzo non di auguri ma di riflessione sulla condizione di molte donne che in silenzio subiscono violenze psicologiche e fisiche.
Per queste donne più coraggio e solidarietà e per il resto delle donne un 8 marzo tutti i giorni all'insegna del rispetto delle pari opportunità, nel segno di una complementarietà costruttiva con l'altro sesso.

INDIA - GIORNATA DELLA DONNA


Cardinale Toppo: La donna, una nuova Maria per la salvezza del mondo

di Nirmala Carvalho
L'India rischia di essere intaccata dalle minacce che la famiglia corre anche in occidente. Eletto il nuovo presidente dei vescovi indiani: è mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Agra.

Ranchi (AsiaNews) "Il ruolo della donna nella Chiesa è il medesimo di quello di Maria nella storia della salvezza: salvare il mondo dalla spirale di depravazione da cui è afflitto". È quanto afferma ad AsiaNews il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, a margine della 17° assemblea della Conferenza episcopale indiana, in corso a Ranchi sul tema "Famiglia: buona notizia per l'India". La CCBI ha eletto il suo nuovo presidente: si tratta di mons. Oswlad Gracias, arcivescovo di Agra, nell'Uttar Pradesh.

Il card. Toppo sottolinea la centralità della donna nella famiglia di fronte alle minacce della modernizzazione: "Si può immaginare una famiglia senza una donna?" si chiede il cardinale. "Può esserci quella primaria forma di unità che è la famiglia senza la presenza e la collaborazione di una donna?".

Rifacendosi alla madre di Cristo, il cardinale ripropone Maria come modello per le donne: "Il ruolo della donna nella chiesa in India e nel mondo intero è il medesimo di quello di Maria" afferma il card. Toppo. "La donna è chiamata come Maria alla pazienza e alla fortezza di fronte alle situazioni difficili, alla virtù della ponderatezza, a quella leadership che Maria svelò in pieno a Cana, al servizio generoso che comprende il sacrificio personale". "La vocazione della donna è salvare il mondo dalla spirale di decadenza in cui è avvolto" aggiunge Toppo.

Commentando i lavori dell'assemblea dei vescovi indiani sulla famiglia, il card. Toppo ha sottolineato che mentre la Chiesa considera la famiglia "un dono di Dio", in India "essa è sotto attacco da ogni parte e la vediamo minacciata da seri pericoli". "Noi rischiamo di non essere intaccati dalle minacce che la famiglia corre nei paesi occidentali, visto che il mondo è diventato un villaggio globale" dice mons. Toppo, riconoscendo nelle famiglie monoparentali e nelle unioni omosessuali le minacce contrarie alle "normali regole sociali".

"La Chiesa ha il dovere di lavorare e parlare in modo chiaro contro questi attentati alla normalità della famiglia" ha concluso Toppo. "Dobbiamo stare in guardia contro le depravazioni morali che stanno investendo le nostre famiglie e la nostra società".

ASIA NEWS

venerdì 7 marzo 2008

Discarica La Torre Caprarica, il Presidio chiede alla Provincia la revoca della determina di concessione per la nuova discarica


DA TARANTOGGI DEL 07.03.2008
Continua la crociata di associazioni e movimenti cittadini contro l’ampliamento della discarica di La Torre Caprarica a Grottaglie.
L’ultima riguarda la presenza nelle vicinanze della discarica di una condotta dell’Acquedotto Pugliese
Una presenza omessa, accusano quelli del Presidio Permanente No Discariche in occasione della conferenza dei servizi dello scorso 4 febbraio, ed avvallata da una successiva lettera con la quale lo stesso Acquedotto Pugliese con nota acquisita al protocollo n. 9232 del 21.02.2008 (girata dall’assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva al dirigente del settore ecologia dott. Luigi Romandini) ha comunicato che a seguito dell’esame degli elaborati progettuali dell’ampliamento del III lotto della discarica ha rilevato la mancata indicazione della condotta in pressione Cantagallo-Carosino evidenziando la necessità di tenere conto di tale circostanza anche in relazione al disposto di cui all’articolo 8 della legge regionale 8 luglio 1904 n. 381”
Detta condotta è situata sulla Strada Statale 603 che collega Francavilla a Carosino in sede di banchina lato sud ed alimenta alcuni comuni ad Est di Taranto.
Rivolgendosi allo stesso dirigente provinciale (Romandini) il Presidio Permanente No Discariche con un durissimo comunicato chiede “l'immediato annullamento della determinazione dirigenziale numero 173 del 2005, a firma del suo predecessore, Ruggeri. Con essa, la Provincia ha fornito l'autorizzazione alla Ecolevante Spa per la realizzazione di una nuova discarica, in aggiunta a quella esistente, in contrada La Torre-Caprarica. Tutto – denuncia il Presidio Permanente - è stato infatti improntato sulla base di documenti, di fatto, falsi; falsati, cioè, dall'assenza della conduttura dell'acquedotto giusto a ridosso del progettato terzo lotto di discarica.
Oltre che un atto dovuto, l'annullamento ci sembra necessario ed urgente per ristabilire un minimo di legalità che pare ormai essere lontanissima dalla nostra terra. Si autorizzano discariche a ridosso di condutture per acqua potabile - con tutti i rischi di contaminazione connessi - e non si provvede immediatamente a correre ai ripari; gli acquedotti scompaiono dalle documentazioni ufficiali e non emergono mai i responsabili di simili atti gravissimi: tutto questo ci sembra inammissibile. Per questo .conclude la nota del Presidio Permanente No Discariche - alla Provincia, chiediamo un atto che sia realmente concreto. In particolare, dal responsabile del settore, Romandini, ci aspettiamo un atto di responsabilità verso la gente di questa terra sommersa dall'inquinamento, oltrechè ambientale, anche morale. Per noi, annullare atti prodotti sulla base di omissioni, dolose o colpose, comunque gravi, è la normalità; tutto il resto ci sembra connivenza”
Quello della condotta fantasma dell’Acquestotto Pugliese si aggiunge ad un altro fronte caldo di questa avvelenatissima battaglia all’ampliamento della discarica.
Quello del fenomeno del cosiddetto bird strike.
Con il termine “bird strike” si identificano gli incidente, i casi di impatto, tra volatili ed aerei che dal 1910 hanno provocato la morte di 350 persone in campo militare e250 in campo civile.
Cosa c’entra il bird strike con la discarica?
C’entra. La questione è che la discarica, infatti, attira frotte di volatili (gabbiani in particolare) e a qualche chilometro di distanza c’è l’aeroporto Marcello Arlotta di Grottaglie.
Troppo pochi chilometri denuncia qualcuno.
L’articolo 14 dell’ICAO (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile) prevede una distanza minima di almeno 13 km
Tra aeroporti e discariche (proprio per sventare il rischio bird strike). Mentre nel caso specifico (quello della discarica la Torre Caprarica) la distanza sarebbe di soli 5,4 km dall’area destinata alla realizzazione del cosiddetto terzo lotto. Da qui proteste ed interrogazioni consiliari dei gruppi di opposizione.
Insomma condotte di acquedotti e aeroporti troppo vicini allo stabilimento. Per intanto sul fronte legale l’ultimo caso riguarda il Tar di Lecce che ha sospeso il divieto di smaltimento dei rifiuti speciali extraregionali in Puglia rimettendo la legge regionale (di iniziativa popolare) al giudizio della Corte Costituzionale, dando così ragione ai ricorsi presentati dalle società Ecolevante e Vergine che gestiscono le discariche di Grottaglie e Fragagnano.
Una legge che avrebbe, dunque, nel divieto a ricevere rifiuti da fuori regione elementi di anticostituzionalità come hanno eccepito i legali delle due società.
Insomma la questione discarica continua a giocarsi su tavoli diversi, politico e giudiziario, con una posta in gioco fatta di un coacervo di interessi trasversali. Aggrovigliati in un pericoloso e perverso intreccio tra pubblico e privato.

FRANCESCO PICCINNI



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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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