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giovedì 20 marzo 2008

GUARDRAIL CEDUTO SULLA GROTTAGLIE-VILLA CASTELLI: A QUANDO L'INTERVENTO DELLA PROVINCIA?


DA TARANTOGGI DEL 20.03.2008
A fine febbraio dalle colonne del nostro giornale avevamo segnalato le condizioni di instabilità cui versava un casolare abbandonato ubicato sul ciglio della vecchia strada Carosino - Grottaglie. La posizione della struttura (che da proprio sulla strada) consiglierebbe un intervento di messa in sicurezza o quanto meno una segnaletica che metta un attimo in allerta l’automobilista di
turno che, diversamente, non è in condizione di accorgersi delle precarie condizioni dell’immobile. Inutile dire che, a distanza di quasi un mese, non si è mosso assolutamente nulla.
A parte le crepe del casolare divenute ancora più profonde, tutto (a meno che non ci sia stato un qualche sopralluogo tecnico dei cui “rassicuranti” esisti non sia stata data nessuna pubblica diffusione) è rimasto pressocchè immutato.
Ma noi non lasciamo.
Anzi raddoppiamo. E nel rinnovare la segnalazione della situazione del pericolante casolare segnaliamo un'altra situazione di pericolo per la circolazione stradale. Questa volta ci troviamo sul versante nord di Grottaglie. Precisamente sul tratto che collega la Città delle Ceramiche a Villa Castelli, all’altezza di un noto ristorante cittadino. Anche qui in posizione pericolosa, proprio su una curva percorsa a velocità sostenuta dagli automobilisti, è venuto a cedere (e già da un po’ di tempo) un tratto del guardrail stradale. Le foto, anche in questo caso, sono abbastanza esaustive: il tratto mancante del guardrail da su un punto particolarmente scosceso. Un autovettura che va a velocità elevata (soprattutto se proveniente da Villa Castelli) e magari in condizioni meteorologiche non ottimali può rischiare un volo non preventivato e non auspicabile.
Giriamo la segnalazione alla Provincia di Taranto ed all’assessore ai Lavori Pubblici Costanzo Carrieri che, in altre circostanze, si è sono dimostrati sensibili al problema della messa in sicurezza stradale con la realizzazione di alcune rotonde (come sulla tristemente nota Francavilla Fontana - Carosino).
Purtroppo ci si è spesso mossi sulla lunga onda emotiva di qualche infausta tragedia.
Se ogni tanto ci si attivasse senza lo sprone del episodio di cronaca la realizzazione di certe opere sarebbe sicuramente meglio apprezzata.

Francesco Piccinni

5 commenti:

  1. 2 commentiChiudi la finestra Vai al modulo dei commenti
    Anonimo ha detto...
    Indefessi impiegati comunali


    Lavorare stanca, si sa… e cosa c’è di meglio che ritemprare le forze con una pausa caffè? Tutto lecito, per carità, ma se la pausa caffè viene consumata fuori dal proprio posto di lavoro ed è protratta per decine di minuti, beh, allora forse siamo in presenza di una ipotesi di assenteismo.
    Amici del blog, provate ad andare al Comune a mezzogiorno, né un minuto prima né uno dopo. Vedrete gruppi di impiegati comunali del piano terra dirigersi verso il monumento dei Caduti, per il classico caffè di mezzogiorno. E dopo circa quindici-venti minuti questi indefessi impiegati comunali ritorneranno alle loro postazioni, più carichi di prima… merito della caffeina?
    Intorno alle dieci, invece, è la volta degli impiegati del primo piano: i super privilegiati, i super funzionari. Il bar preferito è quello di fronte all’ex ufficio di collocamento. Loro hanno responsabilità, che vi credete, non hanno tempo da perdere… o forse sono semplicemente più pigri? Solitamente gli impiegati “super”, insomma i privilegiati, sono sempre in compagnia o di due dame, entrambe del terzo piano, o di qualche assessore. Chissà chi paga…
    Gli assessori comunali e i consiglieri comunali, invece, si dividono tra il bar dei vip, quello di fronte all’ex ufficio di collocamento, e i due bar di Piazza Regina Margherita.
    È corretto che impiegati comunali abbandonino il proprio posto di lavoro per una pausa caffè? E dov’è l’assessore al personale? Perché non si interviene drasticamente?
    E pensare che i presidianti e tanti manifestanti, per aver detto “no” alla discarica, sono stati denunciati per istigazione a delinquere e sono stati multati. Se la legge fosse davvero uguale per tutti, mi aspetterei dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

    Pubblicato da Cicerone a 21.31 7 commenti

    18 marzo 2008 11.04


    Anonimo ha detto...
    e io mi aspetto che i giornalisti di grottaglie facciano cronaca,,, il sig. Piccinni( e' giornalista?) perche non ci fa un articolo di cronaca asettica in merito?

    20 marzo 2008 13.06

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  2. Inchiniamoci al mistero della Crocifissione attraverso la musica dei versi di un poeta,morto prematuramente:





    Poterti smembrare coi denti e le mani
    sapere i tuoi occhi bevuti dai cani,
    di morire in croce puoi essere grato
    a un brav'uomo di nome Pilato.
    Ben più della morte che oggi ti vuole,
    ti uccide il veleno di queste parole
    le voci dei padri di quei neonati,
    da Erode, per te, trucidati.
    Nel lugubre scherno degli abiti nuovi
    misurano a gocce il dolore che provi:
    trent'anni hanno atteso col fegato in mano,
    i rantoli d'un ciarlatano.

    Si muovono, curve, le vedove in testa,
    per loro non è un pomeriggio di festa;
    si serran le vesti sugli occhi e sul cuore,
    ma filtra dai veli il dolore.
    Fedeli umiliate da un credo inumano,
    che le volle schiave già prima di Abramo,
    con riconoscenza ora soffron la pena
    di chi perdonò a Maddalena;
    di chi con un gesto, soltanto fraterno,
    una nuova indulgenza insegnò al Padreterno,
    e guardano in alto, trafitte dal sole,
    gli spasimi d'un redentore.

    Confusi alla folla ti seguono muti,
    sgomenti al pensiero che tu li saluti:
    -A redimere il mondo-gli serve pensare,
    -il tuo sangue può certo bastare-.
    La semineranno per mare e per terra
    tra boschi e città, la tua buona novella,
    ma questo domani, con fede migliore,
    stasera è più forte il terrore.
    Nessuno di loro ti grida un addio
    per esser scoperto cugino di Dio:
    gli apostoli han chiuso le gole alla voce,
    fratello che sanguini in croce.

    Han volti distesi, già inclini al perdono,
    ormai che han veduto il tuo sangue di uomo
    fregiarti le membra di rivoli viola,
    incapace di nuocere ancora.
    Il potere vestito d'umana sembianza,
    ormai ti considera morto abbastanza
    e già volge lo sguardo a spiar le intenzioni
    degli umili, degli straccioni;
    ma gli occhi dei poveri, piangono altrove,
    non sono venuti a esibire un dolore
    che alla via della croce
    ha proibito l'ingresso
    a chi ti ama come se stesso.

    Son pallidi al volto, scavati al torace
    non hanno la faccia di chi si compiace
    dei gesti che ormai ti propone il dolore
    eppure hanno un posto d'onore.
    Non hanno negli occhi scintille di pena
    non sono stupiti a vederti la schiena
    piegata dal legno che a stento trascini
    eppure ti stanno vicini.
    Perdonali se non ti lasciano solo,
    se sanno morir sulla croce anche loro;
    a piangerli sotto non han che le madri,
    in fondo son solo due ladri.



    Via della croce
    Fabrizio De André

    RispondiElimina
  3. Attendiamo fiduciosi che si raggiunga il numero sufficiente di incidenti per dare il via alla sistemazione.

    carlo

    RispondiElimina
  4. http://youtube.com/watch?v=ME_yygu6__Q


    lilli ti faccio un regalo

    RispondiElimina
  5. Grazie del regalo. Un pensiero davvero gentile!!!

    RispondiElimina

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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