Vincere un concorso pubblico e, dopo 10 anni, non essere ancora assunti.
È questa l’incredibile beffa che stanno subendo Maria Anna Carone e Giulio Resta , due geometri tarantini che in questi anni si sono visti costretti intraprendere una battaglia legale e burocratica per veder soddisfatto un loro diritto. Controparte di questa vertenza legale il Comune di Massafra.
Questi i fatti: nel 1998 il Comune di Massafra indice un concorso pubblico per n. 4 posti da geometra categoria C1. Marianna Carone (di Carosino) e Giulio Resta (di Palagiano) vincono il concorso come da determina dirigenziale n. 935 del 12.08.2004. Nel frattempo, dal bando di concorso sono passati già 6 anni.
Come scritto in una lettera che i due geometri hanno inviato a Prefetto, Corte dei Conti e Procura della Repubblica di Taranto, “Ci aspettavamo di essere assunti entro dicembre dell’anno 2004, in quanto la copertura finanziaria già prevista nella Programmazione Triennale del fabbisogno del personale di cui alla Delibera G. M. n. 18 del 26.01.2000 confermata con la Delibera di G. C. n. 355 del 27.12.2002.
Ma anzichè procedere alla nostra assunzione, l’Amministrazione dell’epoca, con Delibera di G. C. n. 325 del 30.12.2003, attua una variazione di bilancio, distraendo soldi dal fondo nuove assunzioni, assumendo come da Determina n. 1499 del 30.12.2003 n. 3 capi settore D3, la cui procedura concorsuale non era stata preliminarmente supportata da idonei atti di programmazione triennale del personale (ndr nota del segretario generale n. 12619 del 04.07.2001).
Insomma l’amministrazione di Massafra preferisce assumere altre figure, senza, denunciano Carone e Resta, il supporto di idonei atti di programmazione.
Ma non finisce qui.
Scrivono ancora i due tecnici: “Ulteriormente con delibera di G. M. n. 352 del 23.12.2004 di variazione al bilancio 2005 e successiva Determina n. 1437 del 28.12.2004 si è proceduto all’assunzione per scorrimento di graduatoria di ulteriori 5 vigili urbani, (N.B. erano stati già in precedenza assunti già n. 5 vigili urbani la cui graduatoria di merito approvata con Determina 1467 del 18.12.2003) in evidente violazione del disposto di cui all’art. 34 della Legge 27 dicembre 2002, n. 289….
Occorre evidenziare – scrivono ancora Carone e Resta - che per l’assunzione, dei suddetti ulteriori n. 5 vigili urbani, effettuata per scorrimento di graduatoria (Determina n. 1437 del 28.12.2004) non vi era alcuna possibilità di assunzione, ma si è giocato su abili equivoci procedendo alla chiamata in luogo dei sottoscritti.
E’ stato accertato che tra i suddetti cinque vigili urbani vi erano parenti di amministratori e di un componente del collegio dei revisori dei conti.
In forza di nostre ripetute richieste, l’Amministrazione Comunale, nella persona del Dirigente al Personale dott. Angelo Giannotta, con note n. 9328 del 14.03.2005, n. 35341 del 19.10.2006, n. 37741 del 07.11.2006 comunicava il divieto di assunzione a causa dei limiti imposti dalle leggi finanziarie 2005 e 2006.
Ma proprio nel 2005, l’Amministrazione conclude procedure concorsuali relative a progressioni verticali del personale dipendente, per la precisione 44 figure.”
Il senso della denuncia dei due tecnici quindi sta non solo nel tempo trascorso dalla vincita nel concorso ma in un comportamento colto come beffardamente contraddittorio tenuto dal Comune di Massafra che a fronte di una dichiarata impossibilità di procedere alla assunzione di nuove figure, si sarebbe mosso nel senso esattamente opposto, a beneficio di altri soggetti e a discapito di Carone e Resta.
Che nella lettera si chiedono “come mai per noi geometri vige il blocco delle assunzioni, mentre per il personale dipendente, no? Eppure dal parere n. 9 del 31.10.2006 della Funzione Pubblica – Uff. Personale Pubbliche Amministrazioni, si rileva che le progressioni verticali sono da considerarsi come nuove assunzioni e subordinate anch’esse al cosiddetto blocco delle assunzioni.
Risulta del tutto evidente l’imbarazzo dell’attuale sindaco dott. Tamburrano sull’intera vicenda, in quanto, uno dei soggetti beneficiari delle progressioni verticali suddette è la moglie, incombendo comunque sul medesimo, l’obbligo di procedere alla revoca dei relativi atti amministrativi.”
Siamo quindi arrivati nel 007. I due sporgono denuncia presso il Tribunale Civile di Taranto, alla Procura della Repubblica, al Ministero della Funzione Pubblica. Con tutte le problematiche che un iter giudiziario comporta, mettendo, dicono Resta e Carone “mani al portafoglio, per avere il giusto riconoscimento degli studi e dei sacrifici fatti per vincere il concorso, ma purtroppo la giustizia italiana ha iter amministrativi troppo lunghi.
Senza demordere in data 22.01.2007 e 10.02.2007 abbiamo inoltrato e-mail al Presidente della Repubblica, evidenziando il problema della mancata assunzione e il Prefetto Alecci, suo predecessore, in data 09.02.2007 e 13.03.2007 chiedeva al Comune chiarimenti in merito alla questione.” Ma ancora niente. Le ultime dichiarazioni ufficiali da parte del Comune di Massafra sono datate 28.03.2007 quando il sindaco dott. Martino Tamburano e i dirigente al personale dott. Angelo Giannotta hanno dato risposta al prefetto di Taranto Alecci. Secondo Carone e Resta “Ripetendo le ennesime falsità (peraltro disconosciute dagli esiti della relazione di visita ispettiva da parte dell'Ispettorato Generale di Finanza presso il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell'Economia e delle Finanze – acquisita al protocollo del comune di Massafra in data 24.10.2007 con il n. 38938) nella quale vengono esaminati gli aspetti contabili relativi al personale nel Comune di Massafra, mettono in evidenzia numerosissime irregolarità” rilevate nella lettera che i due tecnici hanno inviato alle già citate autorità giudiziarie.
Una vicenda che può cogliersi in tutta la sua amarezza.
È davvero molto triste pensare a quanto, in una realtà dura come la nostra, sia difficile anche solo trovare delle opportunità occupazionali, doversi ritrovare vincitori di un concorso e ciò malgrado essere costretti ad intraprendere per anni una battaglia legale per lavorare.
Francesco Piccinni
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