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sabato 13 novembre 2010

LA MAGNA GRECIA NEI SUOI LUOGHI TRA CARLO BELLI E GIACINTO SPAGNOLETTI NEL RACCONTO DI PIERFRANCO BRUNI

SU RAI TRE RETE NAZIONALE LUNEDI’ 15 NOVEMBRE ORE 8,55
La Magna Grecia, Carlo Belli, Giacinto Spagnoletti su Rai Tre Nazionale in un servizio televisivo voluto da Pierfranco Bruni. 
La Taranto filtrata dal sentimento della Magna Grecia e i luoghi mediterranei presenti negli scritti di Carlo Belli, ideatore del Convegno di Studi per la Magna Grecia, e dello storico della letteratura e scrittore Giacinto Spagnoletti sono i percorsi che Pierfranco Bruni, Consulente Culturale della Presidenza della Camera e Responsabile del Progetto Scrittori Italiani e Minoranze linguistiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha portato sui programmi della Rai per "Dieci minuti di..." di Rai Tre che andrà in onda lunedì 15 novembre prossimo alle ore 8,55.
Il filmato è stato girato completamente a Taranto in uno scenario in cui la città costituisce un punto di riferimento sia per Carlo Belli, nato a Rovereto e morto a Roma ma amante della Magna Grecia e in particolare di Taranto, e Giacinto Spagnoletti, nato a Taranto e morto a Roma, che fa emergere nelle sue poesie una melanconia profonda per i luoghi e i sentieri incantati della sua giovinezza tarantina.
"Due personalità complesse, sottolinea Pierfranco Bruni, che hanno letto la città e il sentimento della Magna Grecia come eredità partendo da alcuni elementi di fondo. Carlo Belli che giunge a Taranto come inviato speciale de 'Il Tempo' traccia un profilo di una città che ha una storia da rivendicare e si innamora di questi luoghi tanto da inventarsi un Convegno Internazionale sui rapporti tra la Magna Grecia, Occidente ed Oriente dove al centro dovevano risiedere le radici di una civiltà che è quella greca. Giacinto Spagnoletti tarantino di nascita vive la città con la nostalgia ma anche con distacco come sanno fanno gli intellettuali che leggono i luoghi come realtà depositata nella memoria. Il primo da giornalista e artista, il secondo da poeta e letterato. Un viaggio tra due esperienze che pongono come chiave di lettura della Magna Grecia stessa una città come Taranto".
Un appuntamento significativo, questo di Pierfranco Bruni su Rai Tre, che prosegue il percorso valorizzante delle personalità che hanno “abitato” Taranto e hanno interpretato i luoghi della cultura della Magna Grecia. Infatti a Taranto sono stati realizzati numerosi servizi che hanno riguardato sia i luoghi che gli scrittori: da Carrieri a Viola, da Vittorini a Battista, da Isabella Morra al tema delle minoranze linguistiche.
Gli intagli di Taranto fanno da corollario agli intrecci culturali e alle riflessioni di Pierfranco Bruni, che racconta l’avventura di Belli e Spagnoletti passando così in rassegna, nella sintesi, le opere degli scrittori e puntando anche sulla dimensione e il tema del Mediterraneo attraverso una visione sia letteraria che prettamente pedagogica e politica, non dimenticando di porre al centro la tradizione, il confronto con gli scrittori del Novecento e il rapporto tra Nord e Sud e tra letteratura e impegno. Taranto come riferimento in una interpretazione storica moderna e letteraria.

40 commenti:

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  16. brava,,,e mo chiudi pure il tuo blog.....

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  17. e dove? lo vogliamo sapere

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  18. s'è chiusa la saracinesca...

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  19. Smettetela di parlare male di Bruni. Non si spara sulla Croce Rossa e non si rubano le caramelle ai bambini.
    Si crede un intellettuale ... e ... che ve ne frega, fate finta di crederci pure voi. Mica si paga.
    E se poi si offende e gli viene la depressione, non lo dobbiamo sopportare ancora peggio?

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  20. il problema e' un altro, cara signora:sono certo che bruni riceve anche sovvenzioni per la sua attivita', sovvenzioni che pago anche io.

    Ora e' chiaro il problema?

    Vero Lilli? diccelo........

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  21. tu paghi anche per le pseudo missioni di pace, ovvero guerra....e non ti lamenti.....

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  22. e paghi pure per tutti i ROM, stranieri etc che vengono a soggiornare in Italia, li manteniamo e non ti lamenti, ma falla finita, ipocrita

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  23. e paghi pure per tutti i ROM, stranieri etc che vengono a soggiornare in Italia, li manteniamo e non ti lamenti, ma falla finita, ipocrita

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  24. e paghi pure tutti quei ministri che stanno a litigare tra di loro e se ne fregano dei prohblemi dell'Italia

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  25. Più continuate a sparare veleno contro quel signore che non conosco
    e più dimostrate, con la vostra acrimonia, il buio da cui siete circondati e in cui siete circoscritti, di essere l'essenza del nulla. L'invidia, quella vostra di inetti senza palle, è sinonimo di vigliaccheria e di impotenza. Chiudete presto quelle bocche velenose, prima di avvelenarvi, con la vostra stessa cattiveria. Robiola

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  26. visto che paghi tanto ci fai sapere a quanto ammonta il tuo misero contributo allo stato

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  27. apriamo una colletta per i poveri contribuenti insoddisfatti, da domani ci sarà un banchetto in piazza per la raccolta dei fondi...

    anonimo raccoglitore

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  28. lilli, questo e' quello che passa il convento.

    Hai letto cio' che ha scritto RAVIOLA? Dire che e' da dementi e' lodarla.

    Ecco perche' siamo arrivati a questo punto: ormai al popolo e a RAVIOLA sono rimaste solo le corna.

    RAVIOLA(hai un nome che e' un programma) forse sei il compare o la commare di Bruni che lo difendi tanto? o anche a te ti hanno offerto un po' di formaggio?

    Ciao RAVIOLA, peccato non sapere chi sei....CURATI

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  29. RABIOLA, RABIOLA, ... CURATI CIUCCIO NON RAVIOLA

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  30. Robiola, Robiola... oltre che essere un branco di sfigati, siete sordi e pure ciechi?
    Lo abbiamo capito tutti che siete una manica di invidiosi DOI, di origine incontrollata...Forse pensate che i lettori che si affacciano su questo blog non sappiano leggere tra le righe, della vostra maldestra esternazione? Allora penserete: tanto questi sono tutti rimbambiti e non possono capire, quanto ci rode...a noi sfigati e unici depositari della italica cultura, vedere qualcun altro aderto e in piena luce, al nostro posto...
    Bene, e allora continuate a soffrire, perchè più soffrite e più io, mi riempio di gioia: a ogniuno il suo! A qualcuno la gloria... a voi la m...a, e cioè quello che meritate.Meditate jene, meditate. Renato

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  31. per l'anonimo del 16 ore 16,13

    perchè dici di essere Renato?

    Sai bene che con te faccio sempre quattro punti e una scopa.

    Ti riprendono in quello che scrivi e ti sottoscrivi renato?

    Nessuno deve commentare, diversamente, al tuo pensiero. Se qualcuno ti sgambetta ti irriti come un topolino da analisi.

    Ho capito!
    Mi sogni maggiormente nelle notti di luna piena.
    Aspetterò cinque giorni per la luna piena.

    Chi secondo te ti può guardare dall'alto in basso?
    Solo e perdutamente IO
    Renato

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  32. ah rena', l'anonimo delle 16.13 non e' quell'anonimo che ti bastona sempre. Sei cosi fesso che non sai nemmeno riconoscere lo stile?
    ah rena', datti na mano con raviola e andate a mangiare un panzerotto....

    siete penosi

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  33. rena', raviola e' tua cugina?

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  34. Grazie per l’invito a nozze.

    Ho un regalo per voi.

    Cominciamo con Raviola: non è mia cugina e tantomeno mi appartiene punto.

    Sapevo che l’anonimo avrebbe risposto.
    Dal mio punto di vista, caro anonimo del 16 ore 18,04, sei proprio un bel pollo da cuocere e mangiare vicino ad un caminetto … acceso.

    Non leggi i miei commenti? Anche nella mente riesco ad entrare prima che qualcuno intervenga. Ho una palla di vetro così grande che il miglior veggente mi fa un baffo … quello che ho.

    Ho scritto: Sai bene che con te faccio sempre quattro punti e una scopa.
    Quel bastone era ed è l’asso di mazza custodito nella manica. AH! AH! AH! Non pensare al bastone, la chiesa ti aspetta.

    Il mio stile, quando scrivo, non può essere riconosciuto. Io sono tutto e … tale è il mio modo … anche nelle fesserie.
    Se i miei commenti fossero con l’anonimato … non riusciresti a identificarmi.
    Tuttavia non scriverò mai, mai con l’anonimato. IO, MI CHIAMO RENATO.

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  35. O Renato, o Renato tu mi sembri affaticato, non di vetro è la tua palla, ma di carta tutta gialla! Ma davvero credi, povero Renato megalomane come quella donna che sei, di avere tutti questi talenti,
    di essere veggente e di prendere tutti per i fondelli, perchè ritieni tutti stupidi, e pensi di essere il signore assoluto del verbo? Dovresti sapere, visto che ti ritieni un paragnosta, che alle volte la gente comune, non quella eccessivamente "intelligente" come te, finge di avere l'orecchino al naso, per il gusto di ascoltare le corbellerie che i galletti spennacchiati come te,propensi ad esibire cotanto sapere, esprimano il loro sgangherato chicchirichiiii, per poter ridacchiare di gusto, e di questo te ne rendiamo atto, e ti ringraziamo,ma se pensi che siamo tutti c......i, allora hai fatto male i tuoi conti...e la palla, non è certo di vetro, bensì un ernia! Ciao Renato. Robiola

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  36. E fu giorno, e fu notte
    Renato disse
    Tu uomo lavorerai la terra e ti affaticherai
    E fu un altro giorno e fu notte
    Renato disse
    Vi vedrò attraverso la mia palla di vetro ed userò la carta gialla per dipingere i vostre mali fatti
    E fu un altro giorno e fu notte
    Renato disse
    Creerò ogni forma di essere vivente anche i megalomani
    E fu un altro giorno e fu notte
    Renato disse
    Io sono la vostra voce, la vita per voi scarzenati anonimi da un soldo, io sarò la luce e il vostro VERBO politico
    E fu un altro giorno e fu notte
    Renato disse
    Vi darò un’intelligenza per curarvi ed evolvere quest’era perdura da anonimi impavidi
    E fu un altro giorno e fu notte
    Renato disse
    farete tanti buchi al naso ed in altri posti per apparire più belli ma non vi indurrà sulla retta via
    e fu un altro giorno e fu notte
    Renato disse
    Vi darò delle palle per usarli nel modo migliore
    E fu un altro giorno e fu notte

    RENATO DISSE
    HO SBAGLIATO TUTTO, ANONIMI IO DICO LASCIATE OGNI COSA VOI CHE ENTRATE

    E si riposò.
    Renato

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  37. A Renà, dopo che te sei riposato, ricordete de noiantri, che stamo a pende dalle tue labbra de sorcio, e stamo a perde er nostro tempo mijore pe' ascortà le cretinate che stai a dì e ricordete de rifacce ride... te saluto Renà, m'hai commosso, me verrebbe voija de famme puro er segno de la croce, poi ce ripenso, e lassamo perde va' sinnò finisce male!
    P.S. Robiola è no' stracchino

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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