Un
Bacio experience: cinema e scuola per i nostri ragazzi
Fa
tappa a Taranto il progetto promosso su tutto il territorio nazionale
dal MIUR e da Indigo
Film, che
vede tra i partner il Garante
per l’Infanzia e Adolescenza,
Giffoni
Film Festival, Arcigay, AdolescenDay, Agedo, Telefono Azzurro.
Gli incontri sono rivolti alle scuole e prevedono la proiezione di
“Un bacio” e discussione con gli studenti.
Il
nuovo film di Ivan Cotroneo, dal suo romanzo omonimo del 2010, torna
a Taranto dopo il grande successo della proiezione e dell’incontro
con l’autore dello scorso 17 maggio, Giornata Internazionale contro
l’OmoTransfobia, in seno all’ultima edizione di AdolescenDay.
Mercoledì
21 dicembre
il Cinema Teatro
Orfeo (in
Via Pitagora #78) ospita, a partire dalle ore
9.00,
la proiezione del film, alla quale seguirà un dibattito, moderato da
Mara Romandini, project manager di AdolescenDay, nell’ambito del
quale interverrà anche Luigi Pignatelli, fondatore e presidente del
Comitato Territoriale Arcigay Taranto. Le associazioni rappresentate
da Romandini e Pignatelli (entrambi protagonisti dell’incontro
dello scorso 17 maggio) sono tra i partner del progetto che sta
facendo il giro dell’Italia, per prevenire e contrastare fenomeni
come il bullismo, l’omofobia, la violenza di genere e diffondere la
cultura delle differenze.
Un
bacio
è “Un
invito ai ragazzi a non avere paura. Un film sui ragazzi e per i
ragazzi” come lo definisce il regista, che racconta di tre amici,
Lorenzo, Blu e Antonio (interpretati dagli esordienti Rimau Grillo
Ritzberger, Valentina Romani e Leonardo Pazzagli), emarginati dai
compagni perché visti come diversi. “Sono il frocio, lo scemo e la
troia” dice Cotroneo, usando a proposito termini duri, offensivi,
quelli che usano i bulli, ma che prima ancora usa la società degli
adulti. Lorenzo è un sedicenne gay, orfano, ha un passato di case
famiglia e adozioni non riuscite, arriva nella classe di Blu e di
Antonio; Blu è considerata una ragazza facile e ha un fidanzato
grande che ora sta all’Università a Milano, Antonio è un tipo
chiuso, nasconde il dolore di aver perso un fratello maggiore, non ha
amici. Da queste tre solitudini, da queste tre emarginazioni nasce
un’amicizia, un gruppo, un sodalizio. Ma riusciranno i tre ad
uscire indenni dalla violenza di tutti gli altri?
“L’idea
per il romanzo nasce da un fatto di cronaca, l’assassinio di Larry
King, un giovane americano omosessuale ucciso dal ragazzo che
corteggiava. – racconta Cotroneo – Poi, promuovendo il libro, mi
sono confrontato con tanti ragazzi su questi temi, il bullismo non
solo omofobo ma anche sessista, basato sull’apparenza fisica, sulla
classe sociale. Lavorando con la sceneggiatrice Monica Rametta è
nato il personaggio di Blu, che nel romanzo non c’era.”
“Abbiamo
fatto un grande lavoro di ricerca con i ragazzi – dice Monica
Rametta – ma non volevo che il risultato fosse un documentario,
volevamo un film che cogliesse cosa significa avere oggi quindici o
sedici anni”. E a sentire cosa ne pensano i giovani che hanno visto
il film, Un
bacio
è
riuscito nell’intento, almeno per i più.
Il
film affronta anche il tema dei social network e delle loro
conseguenze. “Mi interessava evidenziare i meccanismi che si
instaurano. La pagina su Internet dei casi dei ragazzi omosessuali
che si sono uccisi perché sono stati oggetto di atti di bullismo non
è stata inventata da noi. Quel sito di necrologi è un documento
reale. – spiega Cotroneo – Nel film si vede che alcuni della
classe hanno creato una pagina su Facebook Io
odio Lorenzo
e
questa sequenza è ispirata ad un fatto realmente accaduto, alla
storia del ragazzo romano che si è ucciso dopo che i suoi compagni
avevano creato una pagina di odio”. Il regista, all’indomani di
quella tragedia, firmò insieme ad altri colleghi una lettera aperta
al sindaco Marino dal titolo Essere
gay è normale.
Nessun commento:
Posta un commento
blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis