di Filomena Russo
La
poesia di Prévert ha milioni di ammiratori nel mondo sia tra i giovanissimi che
tra i meno giovani. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue. Prévert
nasce nel 1900, partecipa al movimento più spettacolare dell’inizio del 900 “Le Surréalisme” forgiando il suo stile
futuro a questa scuola, scrive dei poemi che pubblica sui giornali e sulle
riviste e si dedica verso il 1930 al teatro, al cinema, alla canzone;
interpretate da Yves Montand (Les feuilles mortes) e da Juliette Gréco.
Nel
1946 pubblica la sua prima raccolta di poemi “Paroles” ed è subito un grande
successo.
La
sua poesia buffa e ribelle canta la libertà, esprime la sua simpatia per il
popolo, la natura, i deboli, così come il suo disprezzo per le convenzioni,
l’ipocrisia, la guerra, l’ingiustizia.
Prévert,
è anche il poeta dell’amore che canta in versi sinceri e toccanti. Prévert
rifiuta il lirismo tradizionale, e sono la fantasia verbale e la fantasia
linguistica che gli permettono di infrangere le barriere fra la prosa e la
poesia. Egli coniuga con ironia il linguaggio forbito con delle espressioni
popolari.
Prévert
ha largamente contribuito a desacralizzare il discorso poetico, aumentando
l’interesse del grande pubblico per la poesia. Per i più giovani da “Paroles”: “Pour toi mon amour”, “Le
cancre” (trad. l’alunno svogliato), Familiale “Cet amour” Déjeuner du matin”
“Barbara” da “Spectacles” “Les enfants qui s’aiment” “Les feuilles mortes”.
Per Natale Poème
Et pourtant c’est Noël (Pertanto
è Natale)
Noël qu’il faut fêter
Natale
(che si deve festeggiare)
Fêtons fêtons Noël (Festeggiamo festeggiamo Natale)
Ça se fait chaque année ( Questo si fa ogni anno)
Ohé la vie est belle Ohè (la
vita è bella)
Ohé Joyeux Noel Ohé (felice Natale)
Mais v’là la neige qui tombe (Ma ecco la neve che cade)
Qui tombe de tout en haut (Che cade dall’alto)
Elle va se faire mal (Sta per
farsi male)
En tombant de si haut ( Cadendo
da così alto - da quell’altezza)
Ohé ohé ohé Ohé ohé ohé
Jacques
Prévert (1900 – 1977) nasce a Neuilly-sur Seine da una famiglia modesta; è uno
dei poeti del 900 più amato e meglio conosciuto, non solo gli scolari fanno
molto presto la sua conoscenza, ma non lo abbandonano più.
Questa
è una poesia adatta ai giovanissimi ma che tutti possiamo apprezzare per la
semplicità con cui i suoi versi augurano Buon Natale anche in momenti di crisi
economica come quello che stiamo subendo e che in qualche modo ci riporta al
Natale di alcuni decenni fa’.
Com’era
bello il Natale di un tempo meno ricco, meno opulento, meno vistoso, meno
luccicante, senza sfavillio di luci e babbi natale che si arrampicano dalle
finestre, ma forse, molto più vero, più sentito.
Per
le strade si spandevano i buoni odori delle cucine delle mamme che per i giorni
di vigilia preparavano i dolci tradizionali, friggevano le “pettole”, quegli
odori di fritto e miele si spargevano per le vie e i bimbi felici confrontavano
i loro doni fatti di frutta, soprattutto arance e mandarini e di qualche timido
giocattolo.
Per
i maschietti un soldatino di latta o di legno e per le bambine una bambola di
pezza che spesso o quasi sempre non era comprata in un lussuoso negozio, ma
realizzata dalle laboriose mani di una mamma sempre pronta e attenta a
soddisfare i semplici desideri dei suoi piccoli.
Dov’è
finito quel Natale in cui tutte le famiglie si riunivano, quel modo di sentire
quell’atmosfera ovattata delle feste fatta di semplicità e mistero che riempiva
i cuori di gioia di vivere, di bontà e di vera disponibilità verso gli altri.
E’ proprio vero, l’opulenza che non è vera ricchezza, ma solo tracotante abbondanza di beni materiali, che sovraccaricando il ventre
offusca la mente ed il cuore, ha tolto la “poesia” a quella che da sempre è
considerata la “festa” per
eccellenza “IL NATALE”:
Joyeux Noël et Bonne Année à tout le monde
Pourtant non significa pertanto... significa "e comunque", "nonostante tutto"...
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