Giuseppe Tarantino,
Marilena Cavallo, Antonio Morelli,
Micol Bruni, Carmen De stasio (al tavolo dei
relatori)
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Al convegno, coordinato da Marilena Cavallo (saggista e critico letterario, autrice di un prestigioso lavoro su Giovanni Pascoli), hanno portato il saluto Padre Salvatore Palmino Superiore dei Padri Minimi che si è soffermato sul valore della santità di Moscati; l’On. Giuseppe Tarantino, Presidente del Consiglio Provinciale di Taranto, che ha parlato della sua esperienza tra scienza medica e religiosità, essendo egli medico e uomo di fede in una visione di centralità dell’uomo; il Consigliere regionale Francesco Laddomada, a nome della Regione Puglia, ha focalizzato l’importanza di Moscati come uomo della carità e dell’umiltà. Lo studio porta, tra l’altro, la Prefazione di Padre Massimo Rastrelli, presidente nazionale della Consulta nazionale della Fondazione antiusura. Si tratta di una nuova edizione aggiornata, rivista in termini editoriali e sul piano scientifico, del saggio dedicato a San Giuseppe Moscati: "Giuseppe Moscati - Nella vita nascosta con Cristo in Dio" (Edizioni Nemapress, con Progetto del Centro Studi e Ricerche "Francesco Grisi" e la collaborazione della rivista "Il Cerchio"), curato, come già si sottolineava, da Micol Bruni.C’è da dire che nuova edizione viene pubblicata a 25 anni dalla Canonizzazione di San Giuseppe Moscati (25 ottobre 1987) e a 85 anni dalla morte avvenuta a Napoli nel 1927, era nato a Benevento il 25 luglio del 1880.
Antonio Morelli, nella sua relazione, non solo ha attraversato le pagine del libro su Moscati soffermandosi su alcuni particolari e puntando con elementi di riferimento sulla questione relativa all’uomo, al medico e al santo ma ha raccontato il suo rapporto con San Giuseppe Moscati. Morelli ha posto all’attenzione la sua esperienza personale e i suoi dati familiare.
Moscati, ha detto Morelli, è stato sempre nella sua vita proprio per un legame che lo riconduce al padre. Fu proprio il padre, medico egli stesso, a parlargli di Moscati e di una Napoli degli anni venti. Spesso è ritornato in questa dimensione come per sancire una unione stretta tra la sua vita personale, la figura della santità e il saggio: "Giuseppe Moscati - Nella vita nascosta con Cristo in Dio". Molto interessante e significativo, ha precisato Morelli, il rapporto tra Moscati e la mistica Natuzza (nel capitolo di Pierfranco Bruni) perché il Santo è un riferimento che ci riconduce a quella religiosità mistica ma anche alla cultura classica. Dovremmo guardare con una “fortezza” d’animo a questo Santo, ha ribadito Morelli, perché nel suo esempio ci sono gli elementi che dovrebbero farci riflettere sul nostro mondo contemporaneo. Un esempio che è luce.Tra una lettura di passi di Moscati e brani tratti dal libro si sono cimentate Morena De Amicis e Stefany Chirico. Dopo la relazione di Morelli sono intervenuti Micol Bruni, curatrice del testo e Carmen De Stasio (che ha contribuito con un suo studio al testo). Micol Bruni ha sancito i particolari che hanno permesso di realizzare questo lavoro scritto da studiosi certamente ma anche da intellettuali nei quali è profondamente radicata la cristianità e il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, che ha realizzato il progetto, punta ad una ricerca in cui il senso del sacro nella vita e nella letteratura è centralità dei modelli culturali. Carmen De Stasio si è soffermata sulla grandezza di Moscati tra onde di realtà, di ricerca scientifica e di misericordia scavando nel Moscati personalità attenta alla cultura del suo tempo.
Hanno un valore profondo le parole di Padre Massimo Rasrtelli quando nella Prefazazione sottolinea: <Con questo libro si apre un’altra pagina nella illustrazione di San Giusepe Moscati: dopo la “illustrazione” di quello, che San Giuseppe Moscati fu in se stesso; dopo la “illustrazione” di quello, che S Giuseppe Moscati fece e fa nei corpi dei malati, ecco che ci “vien data” “illustrazione” di quello, che San Giuseppe Moscati fa nel cuore dei credenti...
Ringraziamo questi Autori che ci possono “illuminare”, e che “illuminandoci” ci confortano, ci “avvalorano” nella vita che conta, e aiutano a salvarci, nella vita temporale ed eterna: ci aiutano a salvarci l’anima. Essi stessi sono, per noi, “modelli” e “testimoni”>.
Una nota che rende attuale il lavoro sul Moscati e lo rende, nella sua agilità e complessità, come ha precisato bene Antonio Morelli, come un modello sia nella laicità che nella religiosità del pensare e della vita.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis