Le pagine dell’opera di Neria De Giovanni e Pierfranco Bruni sono un viaggio a ritroso nella travagliata storia del popolo armeno di cui raccontano non solo la tragica odissea umana, ma anche la gloria e la ricchezza di una grande cultura millenaria, che è l’essenza più intima di un popolo. Neria De Giovanni si è occupata della produzione letteraria di Antonia Arslan mentre Pierfranco Buni ha affrontato il complesso mondo antrologico-culturale armeno.
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
Che ora è ?
mercoledì 15 aprile 2015
Accanto a Papa Francesco si parlerà di armeni il 20 aprile ad Alghero e il 29 alla libreria vaticana di Roma
Le pagine dell’opera di Neria De Giovanni e Pierfranco Bruni sono un viaggio a ritroso nella travagliata storia del popolo armeno di cui raccontano non solo la tragica odissea umana, ma anche la gloria e la ricchezza di una grande cultura millenaria, che è l’essenza più intima di un popolo. Neria De Giovanni si è occupata della produzione letteraria di Antonia Arslan mentre Pierfranco Buni ha affrontato il complesso mondo antrologico-culturale armeno.
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I link che non annoiano
LIBERTÀ DI PENSIERO
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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EINSTEIN DICEVA SPESSO
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
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