Che ora è ?

sabato 25 aprile 2015

Il nostro 25 aprile? E mo’ papà che mi diresti?

Piazzale Loreto, azione  che fece
inorridire anche i partigiani
 
di Pierfranco Bruni
La storia condivisa non è nella nostra civiltà e non abbiamo mai cantato Bella ciao…
E mo’ papà che facciamo…
Il tuo essere stato fascista e coerente anche nei giorni delle grandi sconfitte che sono stati i soliti tradimenti… Il tuo essere stato figlio del segretario del Fascio e il tuo non aver mai smesso la camicia nera anche dopo l’Otto settembre o il 25 aprile o 25 luglio 1943 o dopo aver appeso, con grandi “meriti” di quelli che hanno chiamato liberatori, Claretta e Mussolini per i piedi nella macelleria di Piazzale Loreto proprio a guerra finita…

Che facciamo? Tu non ci sei più ma non hai mai smesso di restare fedele a quella fedeltà alla quale tutta l’Italia e gli Italiani avevano giurato fedeltà compresi quelli che poi sono diventati antifascisti nonostante la loro partecipazione alla Repubblica di Salò…
Lo so, anche oggi, mi diresti le stesse cose che mi hai sempre detto…
Tu non hai mai creduto al 25 aprile come giorno di liberazione… Da chi siamo stati liberati, mi hai detto un giorno, noi che abbiamo sempre difeso un’idea che è quella della Patria, della Nazione, del’Inno Nazionale…
I ricordi si aggrovigliano e i tuoi occhi, quando si parlava di queste storie, diventavano lucidi e qualche lacrima, proprio negli ultimi anni, non si faceva attendere pensando ad giovinezza nel coraggio della coerenza…
E mo’ papà cosa mi racconti…
Sei stato fascista sino a non dimenticare di portarti con te la camicia nera eppure eri un uomo e non temevi, non hai temuto il “se”…  Perché sei stato un Uomo nel tuo coraggio della coerenza…
Nella storia che ho raccontato raccogliendo ricordi e memoria dei Cinque fratelli non ho mai trovato una piega, in tutta la nostra famiglia, di timore e neppure di tremore… Non avete dato un senso ad un paese… Avete dato il senso alla realtà di una comunità…
“Penso spesso, un giorno così mi hai detto, al fatto che si dice che l’Italia sia stata liberata dal nazifascismo… Non ci credere… In quel 25 aprile l’Italia era già in mano agli angloamericani…. Si è sempre raccontata la solita storiella e l’immagine festante di donne che corrono dietro i carri armati americani è una icone da carosello…
Siamo stati occupati da tante bugie e ancora a distanza di anni si ripete una solita retorica alla quale non dedico neppure più uno sguardo…
Poi la cosa più triste, ma anche ridicola, è che addirittura hanno inserito nella nuova Costituzione dell’Italia il reato per chi si professa fascista con il concetto di apologia…
Figlio mio io sono stato Fascista, mai rinnegando, e sono Fascista perché il Fascismo per me e per quelli come me, tuo nonno, i tuoi zii, e per molti della mia generazione, il Fascismo  è stato ed è un Valore, una Idea, una Religione… Potranno inventarsi tutto ma non potranno mai sradicarci dal Pensiero e dal fatto che siamo stati Fedeli ad una Idea che è dentro lo storia di una Civiltà…
Il raccontino della “Bella ciao bella ciao…” è soltanto la copia di una canzone che viene da lontano mondino e che non ha nulla a che fare con quelli che si sono chiamati liberatori…

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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