di Rosario Quaranta
In occasione del III Centenario della morte di San Francesco
De Geronimo
Stampato la prima volta a New York nel 1877, racconta il
celebre episodio della conversione di una donna – soldato ad opera di Padre
Francesco De Geronimo sul finire del Seicento a Napoli.
In occasione del III Centenario della morte di S. Francesco
De Geronimo è stata pubblicata, a cura di Rosario Quaranta, la prima edizione
italiana del romanzo “Alvira. The Heroine of Vesuvius” (“Alvira. L’Eroina del
Vesuvio”) scritto nella seconda metà dell’Ottocento dal missionario irlandese
Augustine J. O’Reilly e incentrato su un celebre episodio della vita del grande
Santo Gesuita.
Alvira racconta la storia avventurosa di una giovane
fanciulla francese, Maria Alvira Cassier che, con la sorella Luisa, uccide il
padre, passa in Svizzera e poi a Milano dove si arruola nell’esercito spagnolo sotto
il mentito nome di Carlo Pimentel; giunge a Napoli, combatte a Messina e poi in
Abruzzo contro i briganti, conosce infine P. Francesco de Geronimo che in
maniera miracolosa opera la sua redenzione umana e spirituale.
L’opera si propone dichiaratamente un fine pedagogico e
morale per contrastare una letteratura che l’Autore riteneva “falsa”,
fuorviante e diseducativa per le giovani generazioni, in quanto dipingeva “con
colori affascinanti le varie fasi del vizio e del crimine”.
Alvira è una piccola, ma
significativa parte della discreta produzione
romanzesca e drammaturgica di O’Reilly.
Il riferimento va in particolare a The martyrs of the Coliseum del 1871 che
conobbe varie edizioni e traduzioni in francese, olandese, tedesco e italiano
(quest’ultima stampata a Firenze nel 1872); ma anche a: The victims of the
Mamertine, del 1875 che ebbe varie edizioni e fu tradotta in francese. In “Alvira”, con le licenze e le variazioni
consentite al genere letterario di un romanzo storico, si rispetta il criterio
di basarsi su fonti storiografiche inoppugnabili come i Processi Canonici per
la beatificazione e la canonizzazione del Santo gesuita grottagliese.
Il caso di Maria Alvira Cassier non è sconosciuto alla
storiografia: è stato riportato costantemente in tutte le biografie del De
Geronimo e negli atti del Processo stampato a Napoli nel 1729, dove possiamo
leggere: “Giova riportare qui come caso esemplare la celebre conversione di
Maria Alvira Cassier, sicuramente prodigiosa e ancor più ammirevole; infatti,
dopo aver ella ucciso il proprio genitore ed essersi rivestita di abiti
maschili; dopo essersi arruolata tra i soldati e aver vissuto nella vita
militare, l’Uomo di Dio riconobbe in maniera divina il suo misero stato di vita
e, scoperto pure in maniera soprannaturale lo stato del suo sesso, in modo
scrupolosissimo fece sì che ella si riportasse sulla buona strada, come in
effetti si riportò, grazie ai suoi moniti e ai suoi consigli”.
Alvira condusse infatti una vita ritirata e devota sotto la
direzione del Santo De Geronimo finché egli visse (1716) e infine concluse
santamente la sua incredibile vicenda umana e spirituale nel 1727.
È facile immaginare che nella libera rielaborazione di
O’Reilly, i protagonisti in realtà siano due: Alvira (ossia l’Eroina del
Vesuvio), e padre Francesco De Geronimo, quel gesuita austero e infaticabile i
cui occhi “durante la predicazione risplendevano e si ravvivavano con le
lacrime che li bagnavano; le cui lunghe dita filiformi erano intrecciate e
alzate verso il petto in atteggiamento di profonda contemplazione…”.
Poiché l’Autore indulge a
variazioni e si discosta talvolta dalla realtà storica, il Curatore ha
ritenuto opportuno riportare in Appendice le fonti più importanti relative alle
vicende rielaborate nel romanzo, e cioè la relazione fatta dallo stesso De
Geronimo ai suoi superiori (1693) e la lunga deposizione resa dalla
protagonista nel ricordato Processo canonico.
Stampato grazie alla sensibilità della Zanzar Sistem S. p.
A. di Grottaglie, il volume esce per le
Edizioni Grifo di Lecce sotto il titolo: L’Eroina del Vesuvio. Una vicenda
straordinaria del secolo XVII. Romanzo storico basato su fatti riportati negli
Atti della Canonizzazione di San Francesco De Geronimo (184 pagine; traduzione
dall’inglese di Annamaria Quaranta, con un bozzetto di A. P. De Siati in quarta
di copertina).
Si deve riconoscere che la narrazione scorre in una prosa piacevole
e istruttiva, intercalata con brani di poeti e di scrittori irlandesi, inglesi
e americani (Coulton, Tennyson, Erin, Moore, Shakespeare, Burns, Richardson, Byron,
Strickland) non soltanto per narrare le vicende incredibili e affascinanti di Alvira,
ma anche per esaltare l’azione straordinaria e benefica del De Geronimo.
Pur caratterizzata da una venatura popolare, l’opera di
O’Reilly rimane una significativa attestazione, oltre i confini nazionali,
della figura e dell’opera del santo Gesuita grottagliese.
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