Lo scorso 28 agosto, ha avuto luogo presso la chiesa Madre Maria SS.Ma Annunziata. la presentazione del volume di Francesco Occhibianco, riguardante la storia del Santuario del Santo Francesco de Geronimo.
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Prof. Rosario QUARANTA |
Con la sua monografia storica- ha esordito lo scrittore Rosario Quaranta - sul Santuario e sui Gesuiti a Grottaglie, Francesco Occhibianco è protagonista questa sera di
una manifestazione che certamente rimarrà impressa nel nostro animo in quanto
contribuirà a conoscere meglio non solo la figura del nostro Santo,
ma anche
tutto ciò che, grazie a Francesco De Geronimo, Grottaglie ha potuto ricevere in
termini di devozione, di elevazione sociale e culturale nel suo splendido
Santuario e nella lunga e meritoria azione pastorale e sociale dispiegata tra
noi in tanti anni dalla gloriosa Compagnia di Gesù. - così ha esordito il prof Rosario Quaranta che ha proseguito dicendo
"
Come ben sappiamo il nostro santo concittadino
rappresenta la figura più bella e significativa per tutti noi Grottagliesi. Una
figura che merita sempre più di essere conosciuta, approfondita, studiata,
amata e venerata.
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Francesco OCCHIBIANCO - scriitore e giornalista |
Questa sera, non lo dico per convenienza, né per
lusingare l’Autore, abbiamo questa possibilità di accostarci ancor di più a
lui, riflettendo non tanto sulla sua vita, e le sue gesta meravigliose (a
questo provvederà ancora lo stesso Francesco Occhibianco con la sua nuova
biografia del De Geronimo che è in corso di stampa), ma attraverso i frutti
della sua opera e del suo amore verso la nostra Terra che si possono
individuare, come ricordava D. Eligio, nell’elevazione morale e spirituale di
Grottaglie, tradottasi, ad esempio nella introduzione della devozione verso San
Ciro, nella costruzione del meraviglioso tempio a lui dedicato e nella preziosa
presenza e azione di tanti suoi confratelli Gesuiti che nella nostra Terra
hanno lasciato e continuano a lasciare ammirevoli testimonianze di santità, bontà, cultura e sacrificio.
Un volume, questo di Francesco Occhibianco, che offre
un contributo notevole in termini di conoscenza e di approfondimento di tanti
momenti, eventi, luoghi, figure legati strettamente non solo al De Geronimo, ma
alla storia di quasi due secoli della stessa Grottaglie.
Una fatica meritoria che viene incontro a quella necessità tante volte
evidenziata in questi ultimi anni di “riscoprire” e attualizzare Francesco De
Geronimo.
Ma
andiamo con ordine e vediamo intanto chi è l’Autore
di questo volume.
In verità, sarebbe cosa superflua presentare Francesco
Occhibianco, tante sono le opere, i saggi, gli interventi critici, gli articoli
che egli da giornalista e da studioso attento e da educatore e uomo di scuola ha consegnato e
continua fortunatamente a consegnare alla nostra attenzione. Penso di non
sbagliare se dico che tra i molti interessi culturali, storici, sociali,
letterari, Francesco De Geronimo, il suo Santuario e i Padri Gesuiti
rappresentino il vero, grande amore della sua vita. Ne ha studiato, analizzato
pazientemente, continuamente, caparbiamente, i vari aspetti, raccogliendo e
conservando in tanti anni e in maniera certosina tantissime testimonianze
storiche, artistiche, iconografiche, fotografiche che in buona parte ha
riversato nella monografia che questa sera egli stesso tra poco ci presenta.
Ecco la sua scheda biografico-intellettuale:
“Nato a Grottaglie nel 1972, giornalista
pubblicista, saggista, storico. Dal 1999 è corrispondente del “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Dal 2006 è
docente di Lettere nella Secondaria di primo grado.
Tra le opere si
segnalano i volumi:
- La Masseria “Monti del Duca”, Tipografia Ettorre, Grottaglie 1997, pp. 71.
- Padre Vincenzo Campagna S.I., Grottaglie 2001, pp. 32.
- Elogio del naso, Nicola Calabria editore, 2002, pp. 139.
- Gli scritti di san Francesco de Geronimo, La voce di Grottaglie,
Grottaglie 2003, pp. 254. Opera che ha
consentito, nel 2006, lo svolgimento di un convegno nazionale (a cura del
professor Mario Spedicato dell’Università di Lecce) con relativa pubblicazione
degli Atti (Panico Editore, 383 pagine).
- La gallina fa coccodè, Bastogi editore, Foggia, 2005, pp.167.
- Il ciliegio di Washington: legalità, sicurezza e patrimonio rurale, Locorotondo editore, pp. 223.
- Il santissimo Crocifisso tra fede e tradizione - Monteiasi, Quaderno
di ricerche e riflessioni, Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci- Monteiasi, Tipografia Ettorre,
Grottaglie 2012, pp. 36.
- La scuola si racconta, attraverso la voce dei protagonisti (Annuario
scolastico 2011/2012), Tipografia Ettorre, Grottaglie 2012, pp. 157.
- Come “non” perdere le elezioni. Dizionario semiserio dalla A alla Z.
#Amministrative 2006: il caso di Grottaglie, maggio 2016.
Inoltre i saggi:
-Dal pergamo alle piazze. L’arte della sacra eloquenza negli Scritti di san
Francesco de Geronimo, in «Nelle Indie di Quaggiù», a cura di Mario Spedicato, Edipan, 2006, pp. 241- 266.
-I riti della Settimana Santa a Grottaglie, in «Settimana santa a Grottaglie. Riti religiosi e tradizione popolare»,
a cura di D. De Vincentis, Grottaglie 2009, pp. 14-18.
-Il massaro di Monteiasi Bonafede Gerunda, un astuto eroe popolare
realista, in «Umanesimo della pietra», Martina Franca, luglio 2012, pp.
79-96.
Ha inoltre pubblicato articoli su
“Gesuiti in Italia”, “Societas”, “Tornate a Cristo”.
Infine ha in corso
di pubblicazione il volume San Francesco
de Geronimo. La vita, le prediche, i miracoli del grande missionario della
Compagnia di Gesù, circa 350 pagine, la cui uscita avverrà nel prossimo
autunno”.
Per quanto
riguarda il volume che è stato presentato l'altra sera: “Storia del Santuario di San Francesco De Geronimo e
dei Padri Gesuiti di Grottaglie”, possiamo dire che si tratta di un bel libro, di
quasi trecento pagine, ricchissimo di immagini significative. Nella eloquente
copertina cartonata l’Autore richiama vigorosamente, senza falso pudore, la
figura del De Geronimo attorno alla quale tutto ruota: quella maschera funebre,
quel volto, stanco, emaciato, disfatto quasi dalle estenuanti fatiche
apostoliche condotte per tanti decenni nelle sue “Indie” di quaggiù, cioè a Napoli
e nel suo Regno!
Le prime parole
(e questo è certamente un bel gesto) ricordano che l’opera viene
realizzata “In occasione del Terzo Centenario della morte di San Francesco De
Geronimo della Compagnia di Gesù (1716 – 2016)” del quale egli propone la firma autografa.
La dedica ( e questo è un gesto altrettanto bello) e
fatta al figlio Andrea; qui è facile immaginare che nel figlio, l’A. includa
idealmente le nuove generazioni ai quali
tramandare un vero tesoro di storia, arte e cultura della nostra Terra.
Infatti,
lo stesso Autore sintetizzando scrive che l’opera altro non è che una
“guida
completa al Santuario di san Francesco de Geronimo (ubicato nel centro storico
di Grottaglie) e al tempo stesso racconta la storia dei Padri Gesuiti nella
città della ceramica, attraverso una galleria di sacerdoti, alcuni dei quali
morti in concetto di santità (Giuseppe Coppa, Agostino Liguori), altri noti in
campo nazionale, come Nicola Miozzi, un pioniere dell’illuminazione elettrica o
i poeti Michele Ignazio D’Amuri e Salvatore Mario Trani. Già prima del 1806,
anno della beatificazione, si voleva trasformare - scrive egli
- in chiesa la piccola abitazione
dove nacque il santo (figlio primogenito di Gian Leonardo e Gentilesca Gravina)
e fu acquistata dal principe di Cursi e duca di Grottaglie Giacomo Caracciolo
Cicinelli. La chiesa (divenuta Santuario nel 1941), fu progettata
dall’architetto gesuita Giovanni Battista Iazeolla e costruita in vista della
canonizzazione (Roma, 26 maggio 1839) tra il 1832 e il 1838, accanto alla Casa natale del santo, appartenente
all’Ordine della Compagnia di Gesù. La prima pietra fu benedetta nel 1830
dall’allora arcivescovo di Taranto Giuseppe Antonio De Fulgure: le offerte dei
grottagliesi e il lascito testamentario del canonico Francesco Saverio Paritaro
servirono a pagare le maestranze, provenienti anche dalle vicine Francavilla
Fontana e Ostuni.
Il volume
si sofferma inoltre - come egli scrive -
sull’importante donazione fatta dal re Ferdinando II delle Due Sicilie (tra cui
la Crocifissione di Marco Pino e il Martirio di San Bartolomeo di Cesare Fracanzano),
sulle reliquie del santo (la veste, la berretta, il sangue) presenti nel piccolo Museo Degeronimiano e su tante curiosità
che riguardano il Santuario: dal “buco” dove il santo, ancora neonato,
(sfuggendo dalle mani della balia) cadde, urtando la testa, e dal quale si
ricava la polvere prodigiosa, alla madia dove avvenne la moltiplicazione dei
pani; dalla finestra dove ogni 17 dicembre entra un raggio di sole, al quadro
della “Madonna di Pompei”, donato ai Padri Gesuiti dal beato Bartolo Longo, spesso
a Grottaglie, in visita alle nipoti Peluso.
Giustamente
osserva che «La presenza dei Gesuiti a Grottaglie è stata (e continua ad
esserlo) un valore aggiunto per la città e i religiosi hanno contribuito alla
crescita morale e culturale dei grottagliesi.
La vecchia
Residenza (che per un periodo fu anche trasformata in caserma dei Carabinieri)
fu un’importante sede, a livello regionale, degli Esercizi Spirituali al clero
e per questo Grottaglie fu frequentata dal fondatore dei Rogazionisti padre
Annibale Di Francia (canonizzato nel 2004), don Eustachio Montemurro, fondatore
delle Suore Missionarie del Sacro Costato. Un intero paragrafo è dedicato alla
figura della grottagliese madre Teresa Quaranta, che si formò grazie ai gesuiti
(padre Gennaro Bracale) e fu la prima ad indossare l’abito delle Suore
Missionarie del Sacro Costato, nonché fu la Madre Generale dell’Ordine.
Il primo
gesuita (lo scienziato Nicola Miozzi) soggiornò dal novembre del 1847 al maggio
1848; la prima comunità si stabilì nel 1851 (con il mitico padre Quintino
Raho). Poi, nel 1860 i Padri furono cacciati a causa di un decreto di Garibaldi
e rientrarono a Grottaglie nel 1897 (i padri Felice Tanzarella e Guglielmo
Celebrano, e via via tutti gli altri)».
L’autore
ricostruisce, attraverso una cospicua documentazione di archivio, l’arrivo del
Corpo di san Francesco a Grottaglie (il 26 agosto 1945), in seguito ad una
“peregrinatio” organizzata dal padre Provinciale Alberto Giampieri. Le reliquie
appartenevano a Napoli, dove erano venerate nella cappella dove campeggia la
straordinaria opera scultorea di Francesco Jerace, e lì dovevano ritornare. La
mancata restituzione aprì una “querelle” tra il padre Salvatore Pezza, allora
superiore, e la Comunità di Napoli (in particolare il padre Armando Juè,
direttore dell’Opera dei Ritiri di Perseveranza): alla fine la Santa Sede (con
disposizione pontificia a firma del cardinale Carlo Salotti) decretò la
permanenza definitiva del Corpo a Grottaglie: al Gesù Nuovo fu inviata una reliquia insigne, quella del braccio
destro.
Scorrono così e animano vivacemente le pagine del
volume tanti altri nomi divenuti familiari a Grottaglie, come i padri Umberto Napoleone S.I. (1902-1975) e Gaetano
Causa S.I.(1912-2005). I superiori Pio Della Monica (1910-1964) e Vincenzo De Francesco (1885-1974). Un’attenzione particolare è riservata a
P. Salvatore Manzo S.I. (1921-2005) e
alla nascita del Centro Giovanile «San
Francesco de Geronimo» a Monticello. Compaiono i fratelli
coadiutori Francesco Paolo Garganese (1883-1970), Nicola Capone (1905-1977) Luigi Alemanno (1926-1997); e poi i
missionari Cosimo Guida (1906-1983), Martino D’Arcangelo (1898-1984), Giuseppe Angelè (1904-1978) e Gaetano Iannaccone (1918-2011). Grande
rilievo offre giustamente alla figura e all’opera di uno dei più raffinati
poeti di Grottaglie, cioè Michele Ignazio
D’Amuri (1910-1986). Infine, i padri a noi più vicini temporalmente che
hanno lasciato una eletta testimonianza di santità, sapienza, carità e cultura:
Michele Pontari (1943-1996), Francesco Santoro (1914-1995), il
“mitico” P. Vincenzo Campagna (1916-2001),
il poeta Salvatore Mario Trani (1918-2009), p. Salvatore
Discepolo (1927-2013), p. Michele
Corcione (1918-2016) e Valentino
Gutierrez (1921-2016). Né manca la trattazione di ultimi eventi, come Il restauro conservativo della cupola del
Santuario e la realizzazione delle Sale
espositive degeronimiane.
In
appendice poi Francesco Occhibianco propone la trattazione sulla vera effigies del santo partendo dalla
maschera mortuaria; sulla veste, sul sangue e sui Processi
di beatificazione e canonizzazione del padre Francesco de Geronimo. Si
sofferma sulla devozione dei gesuiti di Grottaglie per il Servo di Dio Raffaele Manca S.I. (1693-1741) e sulla
iconografia
di P. Francesco De Geronimo nei secoli XVIII-XX, sulla raffigurazione che ne
hanno fatto i pittori del Sei-Settecento napoletano. Conclude il
volume L’Album
dei ricordi, ricordando giustamente alcune
delle più strette collaboratrici dei
Padri Gesuiti nel di Grottaglie.
Insomma, una vera miniera di
notizie, dati, documenti immagini che ogni Grottagliese può agevolmente
ritrovare e sulle quali può meditare,
grazie alla fatica meritoria di Francesco Occhibianco al quale non può non
andare il nostro ringraziamento, il plauso e l’augurio di un vivo e vasto
successo.
Grazie, allora, Francesco e,
come si suol dire…, ha concluso Rosario Quaranta - alla prossima con la
Biografia del nostro grande santo San Francesco de Geronimo.
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