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La copertina del libro |
A Natale l’autore darà alle stampe la Vita del santo
Il volume di 115 pagine riccamente illustrate con immagini a
colori e in bianco e nero è un vero e proprio “Album dei ricordi” che raccoglie
le più belle e significative... Più
informazioni > reliquie di san Francesco de Geronimo della
Compagnia di Gesù, missionario ed apostolo di Napoli, del quale ricorre il
Terzo centenario della morte (1716-2016).
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Ampolla, particolare della copertina |
Il
testo presenta ai lettori il piccolo “Museo degeronimiano”, con le varie
sezioni a tema: 1. La maschera funebre (realizzata direttamente sul cadavere);
2. Le Ossa (in particolare la mandibola); 3. La veste ed altri indumenti, tra
cui la berretta; 4. Il sangue; 5. Gli strumenti di penitenza e i cimeli (la
clessidra e le armi sottratte ai delinquenti dei Quartieri Spagnoli); 6. Gli
autografi (alcune lettere, prediche, preghiere); 7. Le immagini della Casa
natale, l’iconografia ed alcuni documenti storici.
Il
libro di Francesco Occhibianco, appassionato studioso del santo (che
recentemente ha pubblicato la “Storia del Santuario di san Francesco de
Geronimo e dei Padri Gesuiti” di Grottaglie (pp. 294) è un prezioso compagno di
viaggio ed uno strumento utile e prezioso per entrare nel “mondo” del de
Geronimo.
«La ricorrenza del Terzo centenario della morte (1716-2016)
di padre Francesco de Geronimo della Compagnia di Gesù, canonizzato il 26
maggio del 1839 da papa Gregorio XVI, offre l’occasione di presentare ai
lettori e riproporre ai devoti, una figura straordinaria, quella del santo
apostolo di Napoli, che nacque a Grottaglie il 17 dicembre del 1642.
Non si tratta, solo, di un
tributo devozionale e celebrativo, nei confronti di uno dei personaggi più
illustri del Regno di Napoli nel Seicento, ma di una opportunità per
ripercorrere le tappe principali della sua esistenza, attraverso un itinerario
storico e iconografico e tramite la lettura delle migliaia di pagine autografe
che contengono le sue prediche sul peccato, sulla morte, sui castighi
infernali, ma anche sulla misericordia di Dio, sulla speranza della salvezza,
sull’importanza della Confessione e della Comunione.
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Medaglione |
Non
soltanto il taumaturgo, che operò, con la reliquia di san Ciro, innumerevoli e
strabilianti miracoli, ma anche e soprattutto l’uomo, con il suo impegno
sociale, sempre al fianco di chi vive un momento di difficoltà e di
smarrimento; il gesuita, con la rigorosa osservanza delle Regole della
Compagnia, pronto ad assumersi tutte le responsabilità, i sacrifici, le rinunce
del sacerdozio; il missionario, animato dall’ardente desiderio di diffondere la
parola di Dio nelle Indie di quaggiù, nelle periferie, nei Quartieri spagnoli
popolati da prostitute ed emarginati.
Umile,
sempre ubbidiente nei confronti dei Superiori, caritatevole con i bisognosi,
carismatico, grazie alla sua parola infuocata accompagnata da una gestualità
teatrale e sostenuta da una omiletica semplice ed efficace, il de Geronimo
lavorò nella vigna del Signore per il riscatto integrale dell’uomo, travolto
dalle sue tante passioni: la gaudente carnalità, gli spassi (posilipi),
l’usura, il gioco
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Lancio |
d’azzardo.
Il
suo sconfinato amore per i poveri, per i carcerati, per gli ammalati, lo ha
visto protagonista, per quaranta anni, a Napoli e nei suoi casali; la sua
celebre esortazione (Tornate a Cristo) ha incoraggiato i fedeli a tralasciare i
fumi mondani e a seguire i valori più veri e profondi della vita cristiana.
Promotore della concordia e della pace, “voce” autorevole e punto di riferimento
anche per i nobili, molti dei quali erano suoi entusiastici sostenitori, il
padre Francesco già in vita veniva considerato un santo. Dal 1945 il suo Corpo
si venera nel Santuario di Grottaglie a lui intitolato».
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis