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lunedì 3 febbraio 2014

Le Petit Prince (Il Piccolo Principe)

di Filomena Russo

“Le Petit Prince”, l’opera più importante di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), è una favola moderna, scritta sia per le persone grandi che per i ragazzi (i piccoli).
Nell’immaginario comune, quando si parla di favole, si pensa subito ad un racconto solo per bambini, (quelle sono fiabe con ambienti e personaggi fantastici), in realtà però da Esopo, Fedro, La Fontaine, sino a  Saint-Exupéry e oltre, ci si rende conto che la favola è una breve narrazione, i cui protagonisti uomini, animali, piante tipizzano virtù e difetti e che racchiude un insegnamento di saggezza pratica o una verità morale.
Saint-Exupéry  nato a Lyon nel 1900 da u
na famiglia aristocratica, a quattro anni perde il padre. Dopo gli studi secondari, intraprende gli studi di architettura a l’Ecole des Beaux-Arts a Parigi. Si  interessa di aerei  sin da ragazzo e diventa pilota di linea e militare, una passione che durerà per tutta la sua vita. Infatti, tutte le sue opere da “Courier Sud”,” Vol de Nuit”, “Terre des Hommes”, Pilote de guerre”,”Lettre  à un Otage”, sono costruite tutte sulla sua esperienza di aviatore.
Anche “Le Petit Prince”, il suo capolavoro,  ha come punto di riferimento l’aereo precipitato nel deserto del Sahara.
“Le Petit Prince” pubblicato nel 1943 a  New York, è una parabola poetica, che  si afferma come un classico della letteratura del XX° secolo .
 La scelta dei personaggi, la forma, il linguaggio semplice da favola  sembrano indirizzati  ai ragazzi, ma il messaggio oltre ai ragazzi, è rivolto soprattutto  a quegli adulti che hanno conservato in essi la  genuinità  e la spontaneità , che sono proprie dei  bimbi. Saint-Exupéry racconta  in  prima persona, immaginando che il motore in panne dell’aereo lo ha costretto ad atterrare nel deserto del Sahara.      
Nella solitudine del deserto, il pilota  vede  improvvisamente apparire  un  piccolo ometto, che gli racconta la sua storia. Egli è il solo  abitante di un pianeta, l’Asteroide B612 ,che ha dovuto lasciare per allontanarsi da una rosa, di cui   si prendeva cura e di cui era innamorato. Questo fiore, la rosa, lo aveva assoggettato ai suoi capricci, e alle sue menzogne, facendogli credere anche di essere l’unico esemplare al mondo.
 Il Piccolo Principe è sconcertato, decide di allontanarsi dal proprio pianeta e, lungo  il viaggio, attraversa sei pianeti prima di arrivare sulla Terra,  dove  conosce molti uomini; scopre strani personaggi: un re, un uomo d’affari, un geografo, un lampionaio; questi personaggi evidenziano vizi,  manie, deformazioni professionali. Gli uomini si chiudono nel loro egoismo in una solitudine terribile che soffoca la loro anima, limita la visione del mondo e li rende infelici. In quest’opera l’umanità ci è presentata come divisa in due gruppi; da una parte i bambini e quelli che possiedono ancora lo spirito dell’infanzia, dall’altra “les grandes personnes” , cioè quelli che si fermano all’apparenza e al possesso dei soli beni  materiali .
Sulla Terra  Il Piccolo Principe scopre molte rose come la sua, che egli credeva fosse unica, ed è sconcertato nel suo amore, e triste. Ritrova la speranza quando  nel deserto oltre al pilota, incontra una piccola volpe, che per poter giuocare con lui gli chiede de “ l’apprivoiser”.  Il Piccolo Principe non capisce il significato  della parola e la volpe gli spiega che  “apprivoiser” significa creare dei legami, perché esistono migliaia di volpi e migliaia di ragazzi e migliaia di rose, ma “si tu m’apprivoise ,  dit le renard, tu seras pour  moi  unique au monde. Je serai pour toi unique au monde”. Trad:” se tu  mi familiarizzi  (addomestichi), dice la volpe, tu sarai per me unico al mondo. Io sarò per te unica  al mondo” La volpe insegna al Piccolo Principe che per essere “ unico al mondo” non è necessario, come credeva il piccolo principe con la rosa, essere unico nella propria specie nell’universo. Esistono migliaia di volpi e migliaia di ragazzi, ma  l’amicizia” che unisce  il Piccolo Principe e la volpe del deserto è unica.
Il piccolo  principe grazie alla volpe (all’apprivoiser) comprende allora, che il suo amore per la rosa   è unico;  punto da un serpente scompare.   L’aviatore rimane solo a cercare di capire il senso di questo racconto pieno di "charme" e di poesia:” Saper  guardare la vita con gli occhi di un  ragazzo  pieno di semplicità, ingenuità, naturalezza e forse anche di saggezza."
De  nos jours  - dice  Saint-Ex. - On achète des choses “toutes faites  , mais  l’amitié n’est pas « une chose toute faite », il faut la faire, la créer ; et pour la créer il faut beaucoup de patience et beaucoup de temps. Les hommes modernes sont toujours pressés. Voilà pourquoi il n’y a plus d’amis sur la terre.
Trad: nei nostri giorni, dice Saint-Exupéry, si comprano le cose tutte fatte (già pronte), ma l’amicizia non è una cosa tutta fatta (già pronta),bisogna farla, crearla; e per crearla  ci vuole  molta pazienza e molto tempo. Gli uomini moderni hanno sempre fretta; ecco perché non  ci sono più amici sulla terra.
L’opera di Saint-Exupéry  è una testimonianza sul senso della vita. Temi fondamentali sono:  l’amore e l’amicizia.  Egli dedica “Le Petit Prince“ ad un suo amico Leone Wert e specifica  che dedica il libro al bimbo che questa” grande persona” è  stata .
Toutes  les grandes personnes ont d’abord été des enfants. Mais peu d’entre elles s’en souviennent 
trad. «Tutti i grandi sono  stati bambini  una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano “. Questo libro vorrebbe far rivivere nell’uomo lo spirito dell’infanzia  attraverso le sue doti naturali: l’amore, la poesia, la sincerità, la modestia,  che nessuno di noi dovrebbe dimenticare.   

Il messaggio di  Saint-Exupéry  è un messaggio di umanità,  cosa di cui si sente il bisogno anche nel 2014.

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