L’opera di Grazia Deledda fu ispirata da un profondo amore verso la sua terra, verso il suo paesaggio, di cui conosceva suoni, colori, profumi ("Quel giorno Cosima imparò più cose che in dieci lezioni del professore di belle lettere. Imparò a distinguere la foglia dentellata della quercia da quella lanceolata del leccio, e il fiore aromatico del tasso barbasso da quello del vilucchio. E da un castello di macigni sopra i quali volteggiavano i falchi che parevano attirati dal sole come le farfalle notturne dalle lampade, vide una grande spada luccicante messa ai piedi di una scogliera come in segno che l'isola era stata tagliata dal continente e tale doveva restare per l'eternità. Era il mare che Cosima vedeva per la prima volta"...“Cosima”), verso la sua gente di cui con vigore, incisività ed espressività, con uno stile sobrio, talvolta drammatico, così bene descrisse i costumi ed i problemi. Il male, l’inevitabilità del male, il rimorso, il sacrificio, il riscatto, le passioni familiari, la crisi della famiglia patriarcale, sono i temi fondamentali dei suoi romanzi, in cui i protagonisti, pur immersi nella vita comune e paesana, si muovono in un’inquietante atmosfera leggendaria.
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sabato 1 febbraio 2014
L’ ”immigrata” che volle essere scrittrice:Grazia Deledda.
L’opera di Grazia Deledda fu ispirata da un profondo amore verso la sua terra, verso il suo paesaggio, di cui conosceva suoni, colori, profumi ("Quel giorno Cosima imparò più cose che in dieci lezioni del professore di belle lettere. Imparò a distinguere la foglia dentellata della quercia da quella lanceolata del leccio, e il fiore aromatico del tasso barbasso da quello del vilucchio. E da un castello di macigni sopra i quali volteggiavano i falchi che parevano attirati dal sole come le farfalle notturne dalle lampade, vide una grande spada luccicante messa ai piedi di una scogliera come in segno che l'isola era stata tagliata dal continente e tale doveva restare per l'eternità. Era il mare che Cosima vedeva per la prima volta"...“Cosima”), verso la sua gente di cui con vigore, incisività ed espressività, con uno stile sobrio, talvolta drammatico, così bene descrisse i costumi ed i problemi. Il male, l’inevitabilità del male, il rimorso, il sacrificio, il riscatto, le passioni familiari, la crisi della famiglia patriarcale, sono i temi fondamentali dei suoi romanzi, in cui i protagonisti, pur immersi nella vita comune e paesana, si muovono in un’inquietante atmosfera leggendaria.
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"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
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“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.
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