Il tempo resta un'onda di vento tra il mare greco e i mari degli Orienti. Cosa resta quando tutto si perde o scorre tra i ricordi che restano pause perdute?
Più volte ho raccontato di Francesco Grisi. Io posso essere di pare. Sono contento di esserlo per la troppa amicizia e la stima che continua ad attraversare la mia vita e la sua assenza. Il nostro incontro.
Assenza soltanto fisica, la sua. Perché c'è. C'è nel pensiero. C'è nelle parole. C'è nei luoghi che ha abitato. Rileggo i suoi romanzi. Cerco negli inediti dei dettagli per cercare di capire il senso e il non senso.
I suoi inediti, a distanza di quindici anni dalla sua scomparsa mi fanno compagnia. Il suo spazio geografico sono le città, i paesi, le strade, le case...
Maria Zanoni e Claudia Rende per il Centro Culturale Arte26 hanno realizzato uno splendido Video "Omaggio a Francesco Grisi a 15 anni dalla morte". Un omaggio che è anche un dono rivolto a chi scrive.
I luoghi, il mito, i simboli tra i paesaggi della Magna Grecia fanno il Mediterraneo. Il Mediterraneo in Grisi è la stanza delle etnie delle civiltà. Dentro il Mediterraneo ci sono le Calabrie che vivono di partenze e di ritorni. Cutro resta l'anima e il tempo di un umanesimo che il volto dei calabresi esprime. Tutto è espressione.
Il Video - Omaggio a Grisi grazie ad immagini , molto belle , propone una lettura tutta mediterranea del Grisi uomo e scrittore. Tocchi di magia. Magia che di fa alchimia. Alchimia che recita il mistero di un antico sogno. Il sogno è che che non c'è più ma che continua a vivere proprio tra lo spazio e il tempo di un umanesimo che in Grisi significa religiosità e radici.
Ma la religiosità e le radici sono memoria. Nella scrittura di Grisi tutto è memoria perché tutto cammina sui fili di un sigillo che è la nostalgia. Grisi è uno scrittore oltre i condizionamenti della critica. È un gioco. Giocare è inventarsi.
La religiosità è il sacro. La scrittura di Grisi vive di sacralità. Lo stesso Mediterraneo è intreccio di elementi mitici e di particolari in cui il sacro richiama eredità ed identità.
Il mare è il viaggio e il viaggiare in Grisi non è mai incasellare storie nel mosaico della vita. È sempre mistero ed echi di mistero nel mosaico del destino. Ma se il Mediterraneo è destino il linguaggio è rivelazione. In questo intaglio di esistenza lo scrittore non duplica mai. La finzione occupa la fantasia e il mistero si fa voce.
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