Si può far arte e cultura anche nel regno del
mitico Esculapio(latino) o Asclepio (greco Ἀσκληπιός), venerato come il
dio della medicina dagli antichi Greci e Romani.?
Certamente si ed a Grottaglie c’è un
chiaro esempio.
La Farmacia in questione, affascinante
e suggestiva quanto raccolta ed a "uso umano", è in Via Risorgimento, ex Piazza Maddalena, in pieno centro
storico di Grottaglie.
Precedentemente alla gestione del dott.Gagliardi (mi fermo
qui perché non so chi gli sia subentrato ), apparteneva,tra gli altri, al Dott.
Cometa che, nei primi anni del 1900, aveva trasferito l’esercizio da Via S.
Francesco de G. .Nel 1908, l’affresco delle volte fu affidato,dal predetto
proprietario, al pittore grottagliese Ciro
Fanigliulo, con l’impegno di salvaguardare i vecchi canoni estetici delle
antiche speziarie, in cui venivano accostate opere pittoriche a raffinati
arredi in legno massiccio ricco di intarsi.
Nelle teche in legno facevano bella
mostra gli albarelli, contenitori ceramici in cui venivano conservati i farmaci
chiamati anche, secondo la terminologia del tempo, “spezie”. Nell’alto
Medioevo la preparazione dei medicamenti era riservata ai monaci, che negli
orti dei conventi coltivavano i “semplici” (erbe e aromi).
Il diffondersi del commercio delle spezie, merci di grande valore economico,
conferì prestigio a coloro che le vendevano o le manipolavano. Nacque così la
professione dello speziale, organizzata su una gerarchia ristretta. Nell’ 800’ inizia a tramontare l'antico nome di
speziale ed inizia ad imporsi quello di farmacista
(cioè colui che esercita l'arte della farmacopea, ovvero della preparazione dei
farmaci)
Questa è l’unica farmacia che
sia rimasta nel centro storico dopo l’incendio avvenuto circa 40 anni fa
dell’altra speziaria “Farmacia Polignano”, sita all'inizio di Via Ricchiuti.
Gli affreschi del nostro piu’
celebre pittore propongono angioletti che giocano realizzando corone di fiori;
filosofi intenti nello studio e assorti in pensieri esistenziali e di
raziocinio; putti danzanti e festanti che giocano e cantano, paesaggi incantevoli ed
arcadici; scene di costume di chiara ispirazione settecentesca; compaiono
serpenti(ricordate il caduceo di mercuriana memoria?). I colori dei dipinti
sono sapientemente accostati tra loro e contribuiscono a dare vivacità ai
soggetti.
Appena entrerete, su una piccola
vetrina sulla destra, sempre a firma di Ciro Fanigliulo, se la memoria non mi inganna, si
nota il disegno del “caducèo. Il caduceo
di Mercurio è un simbolo antico rappresentato da due serpenti
attorcigliati a un bastone.Chiamato anche “Il bastone alato del dio Hermes”,
divinità dell’antica Grecia che nei romani diviene Mercurio.I
due serpenti rappresentano le due forze duali di questo mondo:
il positivo e il negativo, il maschile e il femminile, il bene e il male.
I due serpenti, nel momento che s’incontrano conciliano gli opposti
facendo nascere le ali, simbolo della visione unica che abbandona il conflitto
interno dell’essere umano nel mondo materiale duale (bene/male).
Da vedere! E quando ci
entrerete, ricordatevi di quanto ho scritto: apprezzerete di più!
caro avvocato d'alò ho votato a te e a uno della tua lista.In questi giorni sto leggendo tanti nomi dei prossimi assessori.Ma come mai non ti è venuto in mente il nome del prof.Elio Francescone?Uno che sa tante cose e scrive bene così dovrebbe essere il primo ad essere nominato e poi ha un pregio di non essere sotto nessun partito.Mi rispondi?Sai chi sono queste le mie iniziali A.M.
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