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martedì 27 novembre 2007

Donne, il corteo della rabbia (da internet)

Usciamo dal silenzio, non toccate la nostra libertà. Ma quale pacchetto ma quale sicurezza l´autodifesa è l´unica certezza. La violenza degli uomini comincia in famiglia e non ha confini. Donne, se lui dice di amarvi da morire cominciate a preoccuparvi. Slogan duri e maschi poco graditi. Le più radicali: "Basta passerelle". Spira il vento dell´antipolitica. La prima a farne le spese è la Prestigiacomo
di Marina Cavallieri
Separatismo, slogan femministi duri, musica ma senza festa, molta rabbia. E poi fischi alle ministre costrette ad allontanarsi ("Vendute..."), contestazioni alle onorevoli ("Prestigiacomo sei peggio di una velina...."), polemiche e dibattiti in ordine sparso, con un desiderio di partecipare come non si vedeva da tempo. E di rialzare la testa. Le donne tornano in piazza, graziate dalla pioggia, sfilano in un corteo contro la violenza degli uomini e contro il pacchetto sicurezza del governo, sono in migliaia venute da ogni parte d´Italia, centocinquantamila, secondo le organizzatrici, una manifestazione con ragazze di ieri e di oggi. Maschi pochi, tollerati solo in coda.

«La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini», è scritto nello striscione che apre il corteo, in testa i collettivi e le associazioni che hanno organizzato la giornata, nessuna bandiera, nessun simbolo politico, sfila un movimento delle donne dato per scomparso, di cui si erano perse le tracce. «Quanti anni sono passati?», si chiede qualcuna, «trenta? Se si esclude la grande manifestazione di Milano in difesa della 194...». Ma non è tempo di nostalgie. Oggi sfila l´orgoglio femminista, quello di un tempo, e non solo. Ecco le studentesse, le ragazze dei centri sociali, ecco le avvocate che tengono striscioni, assessori e consiglieri comunali arrivate da Foligno, signore di Milano, i collettivi lesbici e le insegnanti con figlie sotto braccio. Balla con i vestiti della festa un colorato gruppo di ragazze e bambine rom, sono organizzate dall´Arci, si muovono a tempo di danza, il loro striscione: «Noi siamo con Emilia, la donna che ha denunciato l´assassino di Giovanna».

«Questo corteo mi sembra più moscio di quelli che facevamo un tempo ma allora avevamo più rivendicazioni da fare, oggi il separatismo può essere solo un passo indietro», dice un gruppo di "giuriste democratiche" di Napoli. «Siamo studentesse di Parma, anche oggi la Gazzetta riportava di uno stupro, abbiamo paura ad uscire». E una madre che le accompagna: «Le giovani hanno un´altra sensibilità, sono diverse, ma tanti problemi non sono cambiati». Le studentesse dell´Università di RomaTre. «Favorevoli al separatismo? No...certo, però se nessuno ci sente...se siamo costrette». E poi: «I ragazzi non ci capiscono».

Ma nel corteo pacifico spira violento il vento dell´antipolitica. La prima a farne le spese è la Prestigiacomo. L´onorevole di Forza Italia cammina nel corteo con la compagna di partito Mara Carfagna, ex soubrette. Arrivano i fischi, «Vattene...vattene», grida un gruppo di donne, tra loro Imma Battaglia, del movimento delle lesbiche. L´ex ministro per le Pari Opportunità, molto chic, impassibile, sorride, «sono io che ho fatto il centralino antiviolenza», dice, «vergognatevi» urla, qualcuna canta Bella Ciao, il clima peggiora, arrivano due uomini che la scortano fuori dal corteo. «Adesso i giornali parleranno solo di questo», dice qualcuna. Le contestazioni non risparmiano le ministre di sinistra. A Piazza Navona, dove si chiude la manifestazione, una televisione ha organizzato un palco per le riprese e le interviste alle politiche. Ma un gruppo fischia: «Basta con le passerella, andate via, via». Le ministre Turco e Melandri si allontanano. «È uno sbaglio grosso che va contro la forza delle donne», dice Livia Turco, «è stata una manifestazione bellissima, la novità è che tante donne sono scese in piazza contro la violenza». «Un corteo lungo, festoso, giustamente arrabbiato e impegnato. Al suo interno si è tuttavia verificato un episodio che condanno e che mi è molto spiaciuto», dice la ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini.

La manifestazione si chiude, ancora capannelli, discussioni fino all´ultimo: «Siamo felicissime che le donne partecipino ma molte hanno letto la presenza delle ministre come una strumentalizzazione», dice una delle organizzatrici della Casa delle donne. Il dibattito continuerà, domani, ora è il momento di stare insieme, di prendersi la piazza. «Era dagli anni 70 che non si vedeva una manifestazione di questo tipo», dice Dacia Maraini, «sono commossa».
(25 novembre 2007)

12 commenti:

  1. il corteo delle donne ricche, a cui partecipano le politiche per una passerella.Che bello spettacolo.

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  2. andate a lavare con lu stricaturu,vi fa bene alla salute

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  3. Come volevasi dimostrare!
    Maschilismo sempre in agguato e pronto a colpire.
    Complimenti!!!

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  4. non e' maschilismo, e' realta'.Come ben sai il 99 percento dei politici ha partecipato come passerella, si fa anche a grottaglie per mettersi in mostra,non e' vero?

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  5. Infatti non partecipo, ma con questo non dico che i cortei non sono servono o non sono efficaci.
    Ci sono diversi modi di protestare e lottare.
    Ognuno è libero di scegliere quello che le è più congeniale.
    Il rispetto prima di tutto!

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  6. la rabbia? solo di essere state cacciate da altre esibizioniste come loro.
    Anche tu sei femminista deali? e che ti manca?

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  7. Non mi manca nulla, ma mi voglio impegnare per contribuire alla costruzione di un futuro migliore per i nostri figli.
    Sono nella condizione di poter dare e chi può, deve impegnarsi.
    Una goccia contribuisce alla formazione dell'onda del mare.

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  8. Io sono per la complementarietà dei due sessi. Non amo la contraposizone fra i due sessi.
    L'uomo completa la donna e viceversa.
    Poi in tempi come questi anche i gay a loro volta si completano nella serenità di un rapporto sentimentale o amicale.
    Sono per il convivere civile e sul non mai prendersi troppo sul serio.
    Divento femminista quando fra due capacità equivalenti si sceglie l'uomo perché non dà problemi di gravidanza e figli.

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  9. si diventa femministe anche per mettersi in mostra

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  10. i presidianti si sacrificano deali,le femministe no,Anzi sempre in mostra e quando si ha la pancia piena e' meglio

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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