di Micol Bruni
Neria De Giovanni: “Il San Paolo
di Bruni Un linguaggio nella contemporaneità con la cultura della tradizione”.
“E’ come se parlasse il linguaggio della
‘modernità’ nella cultura della tradizione, che resta l’elemento portante per
comprendere la figura di Paolo nella storia, nella teologia e nel tempo dei nostri
viaggi. Lo scrittore è come se ‘traducesse’ nella contemporaneità la forza e il
mistero di San Paolo”. Sono parole di Neria De Giovanni che presenterà il San
Paolo di Pierfranco Bruni. Neria De Giovanni, conoscitrice attenta della
letteratura cristiana, ha letto nel libro di Bruni un Paolo che ha la lingua
dei nostri giorni nella identità delle fedi.
Infatti
attraversare la teologia di San Paolo è percorrere un viaggio tra fede, mistero
e storia. Con San Paolo non si può prescindere dal rapporto tra archeologia e
storia e tra mondo ebraico, cristiano e mediterraneo nella sua complessità. Una
dimensione che pone una ragione d’essere anche in una lettura sia geopolitica
che religiosa del Mediterraneo. Un Mediterraneo tra tre religioni che si
leggono come filosofie, come teologie, come storia. Infatti il San Paolo di
Pierfranco Bruni è un intrecciare il senso della religiosità con il mistero
(ovvero misticismo) dei padri del deserto non dimenticando la storia. Il libro
di Pierfranco Bruni su San Paolo: “L’altare della speranza. Paolo di Tarso, i
linguaggi e la parola nella fede del viaggio” sarà presentato a Scanno
per la XLII Edizione del Premio Scanno.
A
discutere con Pierfranco Bruni, nell’aprire le manifestazione del Premio Scanno
2015 della Fondazione Tanturri, sabato 19 settembre alle ore 9.30, ci saranno
Giulio Rolando, direttore de “Il Cerchio”, Neria De Giovanni, Presidente
Associazione Internazionale Critici letterari, Francesco D’Episcopo, Università
Federico II Napoli e storico della letteratura. Sarà una importante discussione
perché il legame è tra la religiosità, il carisma, le etnie, il Mediterraneo
nei viaggi di San Paolo.
Tre sono
i viaggi che compie Pierfranco Bruni con il San Paolo tra i linguaggi e la
parola nella fede, come sottolinea Giulio Rolando, di recente pubblicazione
(Prospettive Meridionali, collaborazione CSR – SLSI, e Progetto Etnie del
Mibact).
Il primo
disegna la teoria di un Mediterraneo geo-religioso vissuto tra terra e mare in
una prospettiva che è quella della “metafisica della parola”, come egli stesso
afferma. Il capitolo ha questo titolo: “L’incontro con Paolo”.
Il secondo
è un percorso filosofico e teologico nel corso del quale si incontrano Pascal,
Kierkegaard e anche Benedetto XVI. Ma il punto centrale resta il concetto
mistico di “confessione” e di fede in un intreccio tra tempo e memoria. Da
queste pagine, chiaramente, si evince la sua formazione filosofica
esistenzialista che trova in Maria Zambrano il punto centrale di un incontro
tra Platone e Agostino e prima ancora Seneca. Il capitolo ha questo titolo:
“San Paolo e l’esistenzialismo cristiano”.
Il terzo
è tutto costruito su punti di riferimento che sembrano geografici, ma sono
marcatamente spirituali, ovvero Damasco e Malta. Il viaggio, in fondo, lungo le
rotte del Mediterraneo vive a Malta un approdo che è lo snodo dei venti e delle
acque del viaggio. D’altronde il suo far scorrere il linguaggio tocca due porti
metafisici: la civiltà e la tradizione. Il capitolo ha questo titolo: “L’altare
della speranza”. È il capitolo che offre la sintesi al libro.
Un
capitolo finale “Un tassello per non concludere” chiude questo mosaico, che
come dice spesso Bruni, resta sempre incompiuto. Un bel lavoro che vede la
prefazione del Vescovo Vincenzo Bertolone e la posta fazione del giornalista
Gerardo Picardo. Una splendida copertina di Valentina Marelli.
Un San
Paolo dei viaggi lungo gli itinerari della fede nei Mediterranei delle civiltà.
Un libro che si lega strettamente al romanzo “La pietra d’Oriente” (Pellegrini)
che è stato già tradotto in diverse lingue e presentato di recente in Rai.
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis