La “dignità umana”… il diritto
proprio di ogni essere umano ad essere rispettato come uomo/donna, un diritto
implicito nell’esistenza e, dunque, oggettivo,inalienabile… La concezione
cristiana dell’uomo, secondo cui lei/lui è creatura ad immagine di Dio…Il
valore fondante della solidarietà, collegato alla dignità dell’uomo, da una
parte orienta lo sguardo sulle persone che non sono in grado di provvedere a
loro stesse ed a quanto necessitano per vivere.
Dall’altra parte pretende che coloro, che ne hanno i mezzi,
provvedano a fornire aiuto e sostegno, sia volontariamente che impegnati
contrattualmente. La globalizzazione : una sfida per il nostro fondamento di
valori. Se vogliamo che la globalizzazione abbia un successo sostenibile, la
dobbiamo plasmare attivamente, non soltanto gestirla. Le sue dinamiche hanno
bisogno di una cornice etica. I due termini
“dignità umana” e “
diritti umani” possono e devono servirci da bussola.
Ci troviamo di fronte al sintomo di un malessere profondo.
L’umanità, forse senza accorgersene, sta abdicando alla condizione essenziale
della propria conservazione e alla conservazione della propria identità, se è
vero che, secondo Platone, la ‘paideia’(
παιδεία) è il principio di cui si vale
ogni comunità umana per conservare se stessa. Per l’uomo non basta la
procreazione fisica, è necessaria la trasmissione culturale. Ma quando i
bambini diventano fonte di guadagno, strumenti disussistenza, oggetti di
piacere, tutto ciò è radicalmente negato, ed il futuro si chiude. Che uomini
saranno questi bambini, che noi stiamo convincendo di essere appena ‘cose’?
Enrique Dussel – “filosofo della liberazione” argentino – al
Forum di Porto Alegre 2002, affermava con estrema chiarezza: “Quella della
globalizzazione è un’etica della morte. Se lasciamo che le cose continuino
così, assisteremo ad un vero suicidio dell’umanità. Abbiamo assoluto bisogno di
un’etica della vita”(3). Dobbiamo purtroppo affermare che ne siamo ancora
ben lontani.
La globalizzazione ha i suoi “valori”. I più evidenti
sono il Dollaro, l’Euro, lo Yen. Questi “valori” non conoscono il bene e il
male, l’ingiusto ed il giusto. Solo la
“quantità”. Ha tre “dei”: Moneta, Mercato, Capitale. Sono oggetto di
culto esclusivo. Siamo ad una idolatria di mercato che prevede “sacrifici
umani” quasi di rito. Ha la sua “etica”, stabilita 2 secoli fa da Adam
Smith: ogni individuo sia implacabile nel suo egoismo – non badi al suo
prossimo – la “mano invisibile” del mercato porterà prosperità a tutti. Ha una
sua “metafisica”: tutto è merce. Acqua, aria, vita, sentimenti…:
null’altro che merce. Quanto era considerato inalienabile diviene oggetto di
business. Amore, virtù, scienza, opinione, coscienza, se prima erano
espressione di libera umanità, ora possono essere venduti. Sembra il tempo
della corruzione generale, un po’ come aveva previsto C. Marx nella sua opera “Miseria
della filosofia”.
L’Occidente ha insegnato a ciascuno
di noi a cercare il proprio “io” e la sua stabilità nell’essere come possesso
esclusivo ed escludente che riduce a sé ogni cosa. Questa è la radice del
totalitarismo. Sui chiudono porte e finestre. Si vede l’altro solo in chiave di
“utile”. Si divide il mondo in amico/nemico – servo/padrone –
Menschen/Untermenschen. La coscienza non “ospita” nessuno ma riduce a sé ogni
cosa: ingloba o distrugge. I campi di concentramento sono nel cuore dell’uomo,
prima che ad Auschwitz. Quanti “morti” attorno al nostro “io”! E quanti
“nemici” che a loro volta, se sono entrati anch’essi nel gioco, sono disposti
ad “ucciderci”. Scrive Lévinas: “Essendo, ossia proprio a motivo del
mio essere, non sono un assassino?” In effetti, ponendomi come “assoluto”,
minaccio l’alterità dell’altro, la sua “gloria”, cioè la sua “m. Abbiamo bisogno di un altro modi
di vivere per… sopravvivere. Dobbiamo partire da altri presupposti se vogliamo
salvarci. Dobbiamo “lasciare la nostra terra”, ciò che ci è usuale ed
ordinario, che accettiamo acriticamente perché… ovvio, se vogliamo che
l’umanità abbia un avvenire ed un senso. Non è affatto detto che il mondo corra
sugli unici binari possibili. Proprio questo vogliono farci credere quando
parlano di “ineluttabilità” del sistema.
Cantava Sergio Endrigo, negli
anni 60:
…E se tutta la gente si desse la mano
se il mondo, veramente, si desse una mano
allora si farebbe un girotondo
intorno al mondo, intorno al mondo…
Leggiamoci cosa scrive
Osho Rajneesh (11
dicembre 1931-19 gennaio 1990):
Per prima cosa, sarai sorpreso di sapere che Dio non ha mai creato questo mondo.
Esso è la tua creazione. Dio
ha creato un mondo, ma non quello che conosci tu. Egli non ha affatto creato
questo mondo in cui esistono Richard Nixon, il Vietnam, Adolf Hitler e Mussolini,
il fascismo e il comunismo, Stalin e Mao. Dio non ha creato questo mondo pieno
di miseria nel quale la gente è avida, accaparratrice; questo mondo in cui la
vita è così orribile, senza amore; dove la gente non fa che competere, lottare,
scontrarsi con estrema violenza… Questo mondo non l’ha creato Dio:questo è il
tuo mondo! Dio ti ha creato in quanto libertà. Naturalmente, nella libertà è
implicito l’opposto. Puoi fare il bene o il male, a secondo della tua scelta.
Dio ha donato a tutti la libertà di scelta.
Questo è il tormento e l’estasi dell’uomo. L’estasi perchè l’uomo è libero.
Non riesci a vederlo? Un albero non è libero; un cespuglio di rose è un
cespuglio di rose: tutto ciò che gli accade è già predestinato. Ecco perchè
dico: nulla può essere paragonato alla bellezza dell’uomo. Tutti sono
totalmente liberi, e le scelte possibili sono tantissime. L’uomo è un
arcobaleno, composto da tutti i colori. Egli non è predestinato. Ecco perchè,
usando la nostra libertà, abbiamo creato questo mondo; la responsabilità è
nostra. Egli ti ha dato corda a sufficienza… Puoi andare fuori strada, ma puoi
anche tornare indietro. Questo mondo esiste grazie alla possibilità di
perdersi… E’ possibile imprimere al mondo un cambiamento radicale; una volta
trasformata la nostra consapevolezza, questo mondo può essere totalmente
diverso”.
Il suo
epitaffio? Semplicemente meraviglioso: Mai nato, mai
morto, ha solo visitato il pianeta Terra tra l'11 dicembre 1931 e il 19 gennaio
1990.
NB:Quello
che sta accadendo in Europa (pensioni,lavoro,tasse, il tutto sulle spalle dei
ceti piu' deboli) e nel mondo (migrazioni, guerre ecc.) ci fa capire la
cecita' e l'egoismo di un mercato e di un'umanita' priva di valori e dimentica della
dignita' umana!
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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis