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mercoledì 15 ottobre 2008

Nordici e Sudici

Dal Blog di Pino DE Luca

Stavolta, nella sempre attiva lotta tra pezzenti, è andata bene a Brindisi.

Mannaggia alla miseria, film girato da Lina Wertmuller dal titolo inusualmente breve, lascia la location di Taranto e si trasferisce a Brindisi. Causa una presunta richiesta di “pizzo” per essere tranquilli e girare le scene.
La regista, sembra, non ci sta, prende baracca e burattini e si sposta dallo jonio all'adriatico dove il pizzo non esiste e, al massimo, pii topi d'appartamento svaligiano la casa del Vescovo.

Come sempre si scatenano due scuole di pensiero: quelli che gridano allo scandalo che non si è visto mai che esiste il “pizzo” e che ci sono i ladri, e quelli che minimizzano dicendo che tutto il mondo è paese. Una settimana di discussione e tutto ritorna come prima, l'importante è aver fatto una dichiarazione, aver mostrato la propria faccia sui giornali e alle televisioni, insomma aver dato un senso alla propria inutile esistenza.
I NORDICI, in tempo di quella divisione dei beni che si ostinano a chiamare federalismo, hanno tutto l'interesse a dimostrare che i SUDICI si meritano il nome e sono inetti, incapaci, ladri, mafiosi, fannulloni, raccomandati, e ignoranti e quindi affidare loro un qualunque bene è come dare le perle ai porci.
Sicché si INVENTA l'orda dei tifosi napoletani che distrugge i treni il 31 di ottobre scorso, (http://www.rainews24.it/ran24/rainews24_2007/fotoday/02102008/default_3.asp), si fanno i titoloni sui giornali perché alla signora Cancellieri rubano un braccialetto ad Ostuni, squilla la squilla per questa strana vicenda tarantina, e così via cantando.
Abbiamo un sacco di problemi qui al sud, il primo dei quali è capire per quale ragione un film che parla di miseria si viene a girare a Taranto e a Brindisi, e mai si gira vacanze di Natale a Otranto o a Crispiano. Ancora, di capire perché nella filmografia italiana gli eroi del Sud sono sempre magistrati e poliziotti che vengono uccisi o criminali che la fanno franca. Abbiamo un sacco di problemi al Sud ma ce li sappiamo grattare e ce li siamo grattati da soli, che i nostri amici NORDICI sanno solo raccontare che qui c'è la mafia e la camorra e intanto con la mafia e la camorra ci fanno gli affari e trafficano munnezza e subappalti, si riforniscono di cocaina e riciclano il denaro e sono felici di prendersi i voti e farsi fare da giardinieri dal sudiciume più sudicio del sud.
Non ho nessun potere se non quello di urlare e urlo il mio disprezzo per questi ipocriti che hanno occupato ogni postazione di potere, lo schifo per un paese nel quale uno scrittore del Sud deve vivere sotto la mannaia della Camorra e nessun sindaco alza la testa e gli offre ospitalità.
Un paese intero dovrebbe essere la scorta di Roberto Saviano, in un paese serio questi quattro vigliacchi di mafiosi dovrebbero essere braccati, inseguiti in ogni dove, stanati da ogni tana, dovrebbero sentire la febbre addosso. E invece sono li, a fare il lavoro sporco per garantire che “tutto cambi perché tutto sia come prima”, al soldo dei potenti che di giorno li biasimano e di notte li proteggono.
La sicurezza prima di tutto, continuano a cianciare facendo la faccia truce, prendendosela con gli ultimi fra gli ultimi, con i pezzenti e i disperati e diventando dei tappetini appena si trovano davanti ai pezzi da novanta. Bruno Contrada è tornato a casa, si fa una legge che riporta in Cassazione Corrado Carnevale, esce dal carcere Pietro Maso, Marina Petrella rimane libera in Francia e, goduria delle godurie, Nino Pecorella , pardon l'Avvocato Onorevole Gaetano Pecorella, diventa giudice della Corte Costituzionale: da Potere Operaio a Potere e basta.
E il mio carissimo amico continua a studiare la “genesi” del terrorismo degli anni '70 e i pericoli “dell'anarco-insurrezionalismo” ai nostri giorni.
Le cose di oggi possono essere solo una base per prevedere quelle di domani, ma sono una certezza per capire quelle di ieri.
Meno male che oggi ci deliziamo di nuovo con la seconda lezione del Master sulla Birra. Ascoltare Francesco Muci è un gran privilegio, si è sereni e tranquilli perché, almeno qui, si parla di cose serie. Siamo al Gruit a Brindisi, dalle 20.30 in poi. Non potete seguire il corso ma una buona birra in compagnia la potete condividere.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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