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martedì 5 febbraio 2013

IL Mediterraneo e le culture letterarie



Svoltosi con successo il convegno a Martina Franca dedicato a “Il Mediterraneo e le culture etniche tra letteratura e antropologia” con la Lectio magistralis di Pierfranco Bruni. Responsabile Etnie e Mediterraneo del Progetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Le culture del Mediterraneo tra linguaggi, tradizioni ed identità. Su questi percorsi si è sviluppata la Lectio Magistralis di Pierfranco Bruni, esperto di letterature del Mediterraneo. Il Mediterraneo, la letteratura e i fenomeni antropologici.
Un rapporto non solo storico e politico ma soprattutto estetico e letterario. Su questa tematica si è sviluppato l’ incontro di studi, che ha riscosso successo e attenzione da parte dei docenti, delle famiglie e degli alunni, organizzato dall’Istituto Comprensivo Statale “A. E. Chiarelli” – Centro  Risorse Interculturali di Territorio la cui articolata relazione è stata svolta da Pierfranco Bruni, Responsabile dei Progetti “Minoranze linguistiche e letterature” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali” ed esperte di letterature del Mediterraneo.
I lavori sono stati introdotti dalla Dirigente scolastica, Roberta Leporati e dalla docente. Teresa Castello con i saluti della Rappresentate dei genitori.
Pierfranco Bruni ha pubblicato numerosi testi sugli aspetti relativi alle culture del Mediterraneo e ai modelli sia letterari che etno-antropologici e i suoi studi sono tradotti in numerosi paesi esteri.
“Viviamo il Mediterraneo, ha spesso sottolineato Pierfranco Bruni, tra le tracce dei destini che i popoli ci hanno lasciato e ci hanno trasmesso attraverso i valori della tradizione. Nella mediterraneità le eredità sono un vissuto che continua a vivere tra il mare e il deserto, tra i destini della Grecia e il destino di Roma in una dimensione anche biblica. La scuola può giocare una partita importante nel dialogo tra le diversità, la formazione e l'integrazione”.

Uno dei percorsi affrontato da Pierfranco Bruni ha toccato punti tematici quale la metafora del mare. “Il mare, ha detto Bruni, come metafora. Il viaggio come orizzonte, la lingua come salvezza di una identità. Coordinate, ha precisato Pierfranco Bruni, attraverso un’analisi delle problematiche letterarie e linguistiche che hanno attraversato il Novecento italiano in un confronto con i temi relativi alla storia e alle identità geo–letterarie del Mediterraneo in una visione anche religiosa”.
Si viaggia, comunque, con gli studi di Pierfranco Bruni tra gli scrittori italiani che si sono confrontati con la civiltà del Mediterraneo, una civiltà legata alle radici, al sentimento della memoria, alla cultura popolare ai valori dell’appartenenza, al concetto di mare e di luoghi.
“Mediterraneo, antropologia e letteratura, ha evidenziato Pierfranco Bruni, è un rapporto che diventa sempre più problematico e armonico in una visione etnica e raccoglie istanze e modelli di tutto il contesto riferito al rapporto tra mare e viaggio. Ci sono elementi di letteratura cristiana che avanzano delle riflessioni. Un tema antico che risulta ancora affascinante e intrigante sia sul piano puramente letterario che su quello culturale più in generale. La poesia e la narrativa costituiscono un capitolo fondamentale di una questione letteraria che va riletta nell’ottica dei processi creativi”.
Infatti negli scritti di Bruni un itinerario fondamentale è costituito dal tracciato: la lingua, il mare, i luoghi, la letteratura e il radicamento popolare. Sono elementi che caratterizzano il senso delle identità. Lo studio si articola attraverso elementi e modelli prettamente letterari che toccano aspetti eterogenei delle culture contemporanee.
Importante resta l’invito a rileggere la letteratura del Novecento grazie anche alla canzone d’autore. Un tema sul quale Pierfranco Bruni ha dedicato una serie di ricerche a cominciare dalle contaminazione di un autore come Fabrizio De André nell’antropologia dei linguaggi contemporanei.
“Il Mediterraneo è un intreccio anche di religioni, ha precisato Bruni, che disegnano il rapporto tra la storia antica e la modernità. Una visione che tocca fortemente le nostre esistenza e la nostra civiltà”.

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