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lunedì 5 marzo 2012

Vite parallele

Chiedo venia all’ignaro navigatore internettuale per la delusione che probabilmente avrà provato nel rendersi conto, leggendola,che questa nota non tratta la famosa opera di Plutarco a cui fa riferimento il titolo, ma parla del parallelismo e delle coincidenze tra due vite iniziate entrambe nel marzo del 1943. Prendendo, però, proprio spunto dal primo paragrafo di “ Vite Parallele”, anche io non farò un racconto delle vite dei due personaggi e né commenterò le loro opere, cosa che sta avvenendo in questi giorni con commenti su personaggi più o meno pubblici, che ci vengono propinati in tutte le salse, ma piuttosto cercherò di trovare quel qualcosa di parallelo nella loro vita terrena e nella loro produzione artistica, che ha inciso in maniera profonda la nostra quotidianità. 
Il 5 marzo del1943 nasceva a Poggio Bustone comune in provincia di Rieti Lucio Battisti, il 4 marzo del 1943 nasceva a Bologna Lucio Dalla, entrambi andati via da questo mondo uno prima dell’inizio dell’inverno e l’altro prima della fine dell’inverno, prima che “ i giardini di marzo si vestono di nuovi colori”.

Due vite iniziate quasi contemporaneamente, ma con percorsi artistici e personali diversi, ma temporalmente coincidenti. Entrambi cominciano ad attirare l’attenzione del grande pubblico alla fine degli anni sessanta. Siamo negli anni di grandi conquiste , di cambiamenti e di nuove aperture: il festival di Woodstock con il Peace and Love degli hippies, le contestazioni giovanili, molto simili a quelle degli indignados dei nostri giorni, l’uccisione in Bolivia di Ernesto Guevara detto Che, la rivoluzione culturale cinese con il libretto rosso di Mao Tse-tung, la Primavera di Praga, la protesta studentesca prima in Francia , in Germania e poi in Italia e poi le rivendicazioni del movimento operaio in appoggio alla contestazione giovanile ed anche la prima passeggiata sul suolo lunare di Neil Armstrog. Periodo denso di avvenimenti anche per i nostri due “Lucio”. Nel ’69 Lucio Dalla attira l’attenzione della Rai con un sua canzone che riscuoterà un discreto successo “Fumetto” che diverrà la sigla del programma di cartoni animati “Gli eroi di cartone” e successivamente, cambiando completamente ispirazione, come al suo solito meravigliando tutti, nel 1971 si classifica al terzo posto del Festival di San Remo con la canzone “4 Marzo 1943”. L’altro Lucio invece sempre nel 69 partecipa anche lui al Festival di San Remo, piazzandosi semplicemente al nono posto con la canzone “Un’avventura”, ma poi ad aprile dello stesso anno incide “Acqua azzurra, acqua chiara” che diventa il tormentone che riscalda un po’ quell’estate tiepida del 69, tiepida solo sotto il punto di vista meteorologico. Nel 1971 inciderà grandissimi brani “Pensieri e parole”“Dio mio no” “La canzone del sole”, brani che lo faranno entrare nel cuore del grande pubblico. Il Jazz è stato il punto di partenza e di riferimento per Lucio Dalla,uomo brillante, estroso, capace di meravigliare, ma soprattutto ancora capace di meravigliarsi. Triste e contemporaneamente ironico ed allegro, con un cuore aperto ad accogliere le esigenze dell’altro, è stato segnato profondamente da avvenimenti tristi come la morte prematura del padre o il suicidio dell’amico Luigi Tenco, di cui scoprirà per primo l’insano atto. Per questi motivi ed anche per la sua costante presenza alle Feste dell’Unità, è stato ritenuto erroneamente cantante di “sinistra”, dimenticando il fatto che moltissime volte Lucio, come lui stesso ha raccontato, ha rischiato di essere manganellato perché non voleva cantare “L’Internazionale” e perché non conosceva a memoria le parole di “Bandiera Rossa”. Ecologista e difensore di coloro che avevano subito ingiustizie nella vita, ha saputo sempre meravigliare la gente con le sue uscite e con la sua filosofia di vita cristiana. Per l’altro cantautore, Lucio Battisti il pop, sarà la strada maestra. Cantante di emozioni, mette in chiaro immediatamente la sua vera vocazione, che è quella di plasmare a suo piacimento la melodia “meticciandola” con sonorità e spunti provenienti non solo dall’Italia ma anche da svariati altri posti del mondo. Le tematiche delle sue canzoni sono sempre di natura prettamente amorosa, come dimostra chiaramente “Il mio canto libero”, ove l’amore viene osservato in tutte le sue varie sfaccettature. Il suo interessamento per lo “spazio privato” e lo scarso interesse per le tematiche socio-politiche e quelle “impegnate”, fece sorgere ad alcuni suoi scarsamente attenti detrattori, l’idea che Battisti fosse un cantate di “destra”, dimenticando, per esempio, come l’autore si era schierato da parte degli ecologisti, appoggiando tutti i loro progetti. Ma torniamo alle coincidenze. Nel 1997 Lucio Dalla riceve la cittadinanza onoraria di Manfredonia e nello stesso anno in onore dell’altro Lucio viene intitolato un asteroide appena scoperto: il “9115 Battisti”. Ma la vita riserva loro ancora un altro punto coincidente: la Svizzera, la terra del lago, il posto ove è più possibile comprendere “come è profondo il mar”. Lucio Battisti trova in Svizzera rifugio, dopo aver tagliato tutti i ponti con il suo pubblico. Lucio Dalla trova in Svizzera il suo appuntamento con “sorella morte” chiudendo alla sua maniera, inaspettatamente ed improvvisamente, il rapporto con il suo pubblico. Sono coincidenze? Il mio convincimento, strettamente personale, è che anche per i due “Lucio”, il caso e le coincidenze non esistono,come per tutti noi, che nulla avviene per caso e che ognuno di noi è un progetto nelle mani del Signore, a cui non bisogna mai chiedere il motivo per cui ci priva della presenza fisica dei nostri affetti, ma ringraziarLo per averceli dati. Ti ringraziamo quindi Signore per averci dato Lucio Battisti e Lucio Dalla.

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ammazzato nel novembre del 1975

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